Chiara Boni celebra i suoi cinquant’anni di carriera nella moda con un dinner party ai Bagni Misteriosi di Milano, dove è stato girato anche il video di presentazione della collezione per la prossima estate della linea La Petite Robe, lanciata la prima volta nel 2008.
“Con la Petite robe ho pensato a vestire la donna di comfort, con cose facili da portare e negli anni questa tendenza non è cambiata, tanto che abbiamo dei capi continuativi che, nonostante si chiamino Rebecca e Cassandra, hanno fatto la nostra fortuna e dopo 10 anni si vendono ancora benissimo”, afferma oggi Chiara.
La stilista esordisce nella moda italiana nel 1971 aprendo una boutique nella sua città natale, Firenze, dove vendeva i suoi stessi abiti, sotto la sigla di You Tarzan Me Jane. Il brand venne notato e acquisito da GFT, il gruppo finanziario che possiede Armani e Valentino. In questo periodo, Chiara impara molto sui tessuti stretch che poi la renderanno famosa e, successivamente, riacquisisce il suo brand creando la linea La petite robe, con abiti in jersey stretch molto apprezzati dalle star internazionali. Da sempre appassionata di arte, Chiara Boni considera la moda come libera espressione: è la donna che deve interpretare il vestito, e non viceversa.
La moda di Chiara Boni, da sempre inclusiva e rivolta alle donne: la stilista italiana celebra 50 anni di carriera
Chiara Boni ha festeggiato i suoi 50 anni di attività rivolgendo un pensiero alle donne afghane:
“C’è un silenzio assordante sulla questione delle donne afghane. Ci si deve organizzare. Non basta mettere un burqa in passerella.”
In passato, la stilista fiorentina si è impegnata per molte cause e le sue testimonial sono sempre state fuori dai canoni della moda, da Moana Pozzi a Rita Pavone. Coi suoi abiti ha anticipato la libertà di espressione nella moda, facendo sfilare insieme donne e uomini di ogni genere, e rivolgendo sempre il suo interesse verso temi quali l’emancipazione femminile e la bellezza consapevole.
Ed è per questo che oggi il pensiero va alle donne afghane, donne che hanno perso qualsiasi tipo di libertà. Quelle donne che non possono esprimere la propria singolarità e particolarità vestendosi come vogliono, che non possono studiare, uscire, vivere e divertirsi.
Chiara fa un appello invitando a fare qualcosa di realmente concreto, perché non è semplicemente indossando un burka in passerella che si denuncia la tragica realtà in cui sono costrette a vivere.
I suoi abiti, i grandi protagonisti alla festa ai Bagni misteriosi, uno dei luoghi più affascinanti a Milano, sono un inno al colore e alla vita. Dettagli drappeggiati, sensuali cut-out, incroci e profondi scolli a V. Tra le nuove proposte, un jersey shine effetto specchio.