L’Italia si racconta sulle prime pagine, tra titoli altisonanti ed editoriali al vetriolo. La cultura tricolore è stata costruita anche a partire dalla stampa italiana, dai quotidiani nazionali storici che provano a resistere all’avvento dei giornali indipendenti e dei siti web di notizie online. Scopriamo insieme com’è cambiata la storia della stampa in Italia e quali sono i principali giornali italiani.
Il giornalismo in Italia nasce a metà dell’Ottocento. Uomini politici e letterati si prendevano un po’ di spazio per scrivere all’élite del Paese, in una nazione fortemente analfabeta. La diffusione dei giornali contribuì non poco al”unificazione della lingua e della cultura italiane. A contendersi il titolo di primo quotidiano italiano sono in molti. La “Gazzetta di Parma” era in circolazione già dal 1735. Il primo numero della “Gazzetta del popolo” uscì il 16 giugno 1848 a Torino, al costo di 5 centesimi. Nel 1859 cominciò a circolare anche “La Nazione”, fondata da Bettino Ricasoli. Intorno al 1860 il fenomeno “carta stampata” si allarga con l’apertura delle pubblicazioni del “Giornale di Sicilia” (1860), “L’Osservatore romano” (1861), il “Sole” (1865), “Il Secolo” (1866). Quest’ultimo, in particolare, può essere considerato come il primo quotidiano a registrare consistenti livelli di diffusione: 30mila copie di tirature. Fu, inoltre, il primo giornale ad importare dalla Francia il romanzo d’appendice.
Nel 1876 tocca a il “Corriere della Sera”, venduto nelle strade di Milano dai cosiddetti strilloni, chiamati così per l’abitudine di pubblicizzare il quotidiano urlano il nome delle diverse testate giornalistiche italiane.
Com’erano fatti i primi giornali italiani?
Quattro pagine complessive, tre o quattro colonne di testo a commento delle principali notizie nazionali, nessuna fotografia, pochissime inserzioni pubblicitarie. In prima pagina troneggiava l’editoriale, in seconda e in terza notizie di carattere locale e alla fine le informazioni estere. Il primo numero di ogni quotidiano annunciava gli scopi del nuovo giornale, poi di volta in volta cambiavano temi e riflessioni. Non esistevano titoli a più colonne e il testo dell’articolo proseguiva linearmente. Un modello destinato a cambiare negli anni per esigenze funzionali ed estetiche.
Principali quotidiani italiani: cronaca, economia e sport
Nonostante l’avvento dell’informazione sui social o sui diversi canali di comunicazione online, il momento della lettura dei quotidiani resta un rito sacro per molti. Proveremo, dunque, a stilare un elenco dei quotidiani italiani, basato sul numero di copie vendute.
Il Corriere della Sera
Parlando di tiratura dei quotidiani, a prendersi lo scettro di questa speciale classifica è questo giornale, comparso per la prima volta il 5 marzo 1876 a Milano, di pomeriggio (da qui il nome della testata). Il primo direttore è il napoletano Eugenio Torelli Viollier, che comincia questa avventura nel capoluogo lombardo insieme a tre amici: Ettore Teodori Bruni, Raffaello Barbiera, Giacomo Raimondi. Di direttore in direttore il “Corriere” introduce la figura del cronista che va in giro a raccogliere le notizie italiane, denominato “redattore viaggiante” e quella del corrispondente, inviato in giro per il mondo alla ricerca di notizie.
Nel 1904 la sede del giornale di orientamento liberale e moderato, si sposta in Via Solferino numero civico 28. Aumenta il numero delle pagine e il direttore Albertini lancia lo schema della “Terza pagina”, dedicata alla cultura. Le penne più celebri di questo storico quotidiano? Indubbiamente Indro Montanelli ed Enzo Biagi. Nel 1998, sotto la guida di Ferruccio De Bortoli, il “Corriere” approda sul web tra i giornali online.
La Repubblica
Il debutto in edicola arriva il 14 Gennaio del 1976, grazie ad una brillante intuizione di Eugenio Scalfari, già direttore dell’Espresso. Più di un raccoglitore di notizie del giorno in Italia, la Repubblica si presenta come un giornale di approfondimento. Esce dal martedì alla domenica, in un formato inconsueto, più piccolo, composto da una ventina di pagine con un paginone centrale riservato alla cultura. Espressione del pensiero di sinistra,il quotidiano si è fatto strada anno dopo anno, rosicchiando lettori alle altre testate.
Il 14 Gennaio 1997 il quotidiano lancia il sito web ufficiale della testata: repubblica.it . Questo, tra i siti dedicati ai quotidiani italiani online, diventerà, rapidamente, il più importante sito di informazione italiana. L’evoluzione non si ferma: negli anni Duemila viene inserito il colore in ogni pagina e vengono lanciati i supplementi mesili XL e Velvet. Alla guida del giornale oggi c’è Mauro Calabresi.
Il Sole 24 ore
1 agosto 1865: l’Italia legge per la prima volta “Il Sole”, dedicato all’economia, espressione di una borghesia liberale e innovatrice, voluto dal commerciante di stoffe Gaetano Semenza, dai fratelli imprenditori della seta Penocchio e dall’editore Francesco Vallardi. Per vent’anni la testata viene accompagnata dal motto “per tutti splende”. Perché? A spiegarlo è un editoriale del primo numero: “Questo è un giornale che deve illuminare e scaldare la libertà e deve indicare che nella moderna società vi sono vantaggi ai quali tutti gli individui hanno il diritto di partecipare”.
Il “24 Ore” nasce il 12 settembre 1946: i pezzi che compaiono sulle sue pagine sono ispirati al liberalismo e a una radicata diffidenza verso l’interventismo statale. In modo estremamente naturale i due quotidiani vengono fusi e il primo numero del “Sole 24 Ore” venne distribuito nelle edicole italiane il 9 novembre 1965. Negli anni ’90 si compie la svolta multimediale con il sito ilsole24ore.com. Il re dei quotidiani online, diretto da Roberto Napoletano, con 11 quotidiani verticali digitali (Fisco, Lavoro, Diritto, Enti Locali e Pa, Sanità, Scuola, Condominio, Edilizia, Finanza con Consulente finanziario e Assicurazioni).
Qn- Quotidiano Nazionale
Non parliamo di un giornale, ma di un marchio che identifica un gruppo di quattro storici quotidiani italiani:
- Il Resto del Carlino, edito a Bologna e quotidiano principale di Emilia-Romagna e Marche;
- La Nazione, edito a Firenze e quotidiano principale di Toscana, Umbria e La Spezia;
- Il Giorno, edito a Milano e uno dei principali quotidiani della Lombardia.
- Il Telegrafo
L’unificazione delle redazioni nazionali è stata effettuata nel 1997. Il punto di forza di questo consorzio è sempre stato il radicamento territoriale delle testate, che hanno le pagine nazionali in comune, ma nelle quali le redazioni regionali curano esclusivamente le notizie e i commenti relativi alle rispettive zone di diffusione.
La Gazzetta dello Sport
Chi dice notizie sportive, dice “rosa”. Una testata che ha attraversato due guerre mondiali, collocandosi di diritto tra i quotidiani di oggi più letti. Nata lontano 3 aprile 1896, attraverso la fusione delle testate “Ciclista” di Eliseo Rivera e “La Tripletta” di Eugenio Camillo Costamagna, comincia da subito a distinguersi dagli altri giornali per il colore delle pagine: prima verde, poi gialla, infine rosa, come la maglia donata a chi vince il Giro d’Italia. Proprio in prima pagina, il 7 agosto 1908, la Gazzetta annunciò lo svolgimento del 1° Giro d’Italia per il 1909, battendo sul tempo “Il Corriere della Sera”.
Il leader dei quotidiani sportivi italiani ha creato negli anni un vero e proprio “sistema-Gazzetta”, che alle esaurienti pagine del quotidiano affianca nuove forme di comunicazione, come il sito ufficiale www.gazzetta.it e il magazine settimanale “Sportweek”.
Una tazza di caffè espresso e un’occhiata alle principali notizie del giorno: la mattina degli italiani comincia così, tra cronaca, politica, finanza e sport. Sulle pagine stampate, tra un editoriale e una foto, un gioco di parole e una firma eccellente, tra informazione e cultura, anche qui si è scritta e si continua a scrivere la storia d’Italia.