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Prima di iniziare a raccontare la storia di uno dei brand che ha reso l’Italia celebre in tutto il Mondo, proviamo a rispondere ad una domanda: perché l’iconico “Cavallino rampante” è diventato una delle massime espressioni del “Made in Italy”? Cosa lo ha reso uno dei simboli dell’italianità, immediatamente riconoscibile in qualsiasi Paese estero?
La risposta ci fa capire quanto Il Marchio Ferrari sia un brand che, dal lontano 1929, è riuscito a racchiudere e a riassumere tutti quelli che sono gli elementi caratterizzanti dei prodotti di lusso nostrani: qualità, stile, raffinatezza ed eleganza.
Quando si pensa alla “Ferrari”, infatti, il pensiero va subito a quelli che sono i valori e le peculiarità dello stile italiano: insomma, è diventato uno degli emblemi dell’italianità.
Ma non solo.
“Ferrari” è riuscito a diventare nel corso dei decenni un brand parte non solo della Storia del “Made in Italy”, ma anche di quella sportiva, economica e sociale.
Ripercorriamo adesso le tappe fondamentali di questa Casa automobilistica iniziando dal 1929, quando Enzo Ferrari fondò a Modena, la sua città natale, la “Scuderia Ferrari”.
L’IMMORTALE STORIA DEL “CAVALLINO RAMPANTE”, SIMBOLO DELL’ITALIANITÀ NEL MONDO
La “Scuderia Ferrari” fu fondata a Modena nel 1929 da Enzo Ferrari, l’uomo che, a partire da quell’anno, è diventato uno dei protagonisti indiscussi della storia automobilistica del Secolo scorso.
Ma come è iniziata la sua Storia? Cosa ha portato Enzo Ferrari a diventare il fondatore di un brand parte integrante della storia del nostro Paese?
I motori sono stati sempre presenti nella vita di Enzo Ferrari e fu probabilmente il destino a farlo assumere, dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, alla “CMN” (Costruzioni Meccaniche Nazionali), una piccola fabbrica milanese di automobili.
Quale era il compito di Enzo Ferrari?
Oltre al lavoro in officina, il giovane modenese aveva un ruolo ben preciso: quello di effettuare test di guida.
Grazie a questo lavoro, Enzo Ferrari divenne un provetto guidatore, sviluppando una forte passione per i motori e per le automobili: siamo nel 1919 e, a soli 21 anni partecipa in Sicilia alla gara automobilistica più importante dell’epoca (la “Targa Florio”), aggiudicandosi la nona posizione.
A partire da quel momento la vita del giovane Ferrari si lega indissolubilmente al mondo delle automobili da corsa.
Nel 1920 inizia a correre con l’Alfa Romeo, gareggiando nuovamente alla prestigiosa “Targa Florio” proprio con una delle nuove vetture presentate dalla scuderia milanese.
Questa volta Enzo Ferrari arriva addirittura secondo, iniziando a muovere i primi passi in un lungo cammino costellato da successi che inizia nel 1923, quando vinse la prima edizione del Gran Premio del Circuito del Savio, a Ravenna.
Ed è proprio in questo anno che nasce la leggenda del “Cavallino rampante” il simbolo che è diventato uno degli emblemi dell’italianità del Mondo.
Ma da dove trae origine la sua storia, così semplice quanto affascinante?
Siamo nel 1923, Enzo Ferrari ha appena vinto il Gran Premio del Circuito del Savio quando conosce il Conte Enrico Baracca e la moglie, la Contessa Paolina.
Il famoso “Cavallino rampante” di colore nero era dipinto sulla carlinga dell’aereo di Francesco Baracca, un eroe dell’aviazione italiana della Prima Guerra Mondiale, caduto sul Montello durante il conflitto.
Fu la Contessa Paolina, madre dell’aviatore deceduto, ad affidare ad Enzo Ferrari il simbolo che era del figlio come portafortuna per le sue prossime competizioni automobilistiche.
Da quel momento il “Cavallino rampante” si lega indissolubilmente al nome della Ferrari.
Il logo venne ridisegnato nel 1945 dal giovane incisore milanese Eligio Gerosa: vennero apportate delle modifiche alla coda del cavallo (quello del Baracca era rivolta verso il basso) e venne aggiunto come sfondo il giallo canarino, uno dei colori della città di Modena.
Due anni dopo, Eligio Gerosa disegnò anche il logo ufficiale della scuderia, rendendo il “Cavallino rampante” più snello e proporzionato rispetto all’originale.
L’augurio della Contessa Paolina si realizzò: nel 1924 Enzo Ferrari vinse la coppa Acerbo a Pescara.
Ma è a questo punto che la vita del modenese Ferrari subisce una svolta che cambierà per sempre la sua esistenza.
LA STORIA DI ENZO FERRARI: DA PILOTA VINCENTE AD IMPRENDITORE DI SUCCESSO
Dopo aver abbandonato la carriera da pilota per un forte esaurimento nervoso che lo costrinse a tornare a Modena per curarsi, Enzo Ferrari, completamente guarito, viene chiamato a Milano con lo scopo di fondare un’officina specializzata nell’assistenza meccanica e tecnica alle autovetture da corsa dell’Alfa Romeo
Nasce, dunque, la Scuderia Ferrari che, in poco tempo, diventa una realtà nota e di successo, grazie alla partecipazione a numerose competizioni automobilistiche.
Nel 1933, quando l’Alfa Romeo è costretta a ritirarsi a causa di una grave crisi economica, la Scuderia Ferrari diventa “erede” della sua immagine sportiva.
I successi della Scuderia Ferrari attirarono numerosi piloti celebri dell’epoca: basti fare i nomi di Tazio Nuvolari, Achille Varzi, Giuseppe Campari e René Dreyfus.
La svolta nella carriera imprenditoriale di Enzo Ferrari arriva nel 1939, quando il modenese fonda nella sua città natale la “Auto Avio Costruzioni” e a costruire proprie autovetture.
Il trasferimento a Maranello, in provincia di Modena, avvenne nel 1943 per sfuggire ai rischi di eventuali bombardamenti sulle principali città dell’Emilia-Romagna: ma l’azienda non fu esente da attacchi aerei e, sia nel 1944 sia nel 1945, venne colpita dagli attacchi degli aerei nemici.
Nel 1947, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, Enzo Ferrari fondò la Casa automobilistica omonima e, nello stesso anno, venne costruita la prima automobile da gara con il marchio del “Cavallino rampante”: la 125 Sport, portata per la prima volta in gara da Franco Cortese.
Il primo modello stradale, la 166 Inter, venne invece presentata nel 1949 al Salone di Parigi.
Con questi primi due modelli di autovetture la Ferrari inizia la sua storia in corsa verso il successo.
LE PRIME COMPETIZIONI DELLA FERRARI E GLI INIZI DI UN SUCCESSO TUTTO “MADE IN ITALY”
La prima monoposto da competizione Ferrari fu la 125 C. che, il 5 settembre 1948, debuttò al Gran Premio d’Italia guidata da Raymond Sommer, pilota francese che si aggiudicò il terzo posto.
La Scuderia Ferrari debuttò invece nel Campionato Mondiale di Formula 1 nel 1950, partecipando al Gran Premio di Monaco, dove giunse seconda grazie al pilota Alberto Ascari che, sempre nella stessa stagione, vinse il primo Gran Premio d’Italia.
La prima vittoria in Formula 1 della Ferrari avvenne nel 1951 al Gran Premio di Gran Bretagna con il pilota automobilistico argentino José Froilàn Gonzàles: un avvenimento importantissimo per la storia della Scuderia, dal momento che trionfò sull’Alfa Romeo, Causa automobilistica “madre” della Ferrari.
A partire da quel momento, infatti, iniziò il declino dell’Alfa Romeo e l’ascesa della Ferrari: un avvenimento che segno fortemente la vita di Enzo.
La casa automobilistica milanese, infatti, si ritirò definitivamente dalle competizioni automobilistiche per dedicarsi esclusivamente alla produzione di vetture destinate alla circolazione stradale.
Il primo titolo Mondiale di Formula 1 giunse nel 1952 grazie al pilota milanese Alberto Ascari e la sua 500 F2.
Da quel momento il successo della Scuderia Ferrari fu inarrestabile: con Enzo Ferrari ancora in vita, la Casa automobilistica conquistò ben 9 Campionati del Mondo piloti e 8 Campionati del Mondo costruttori, iniziando una storia che è vanto della storia italiana ed emblema delle eccellenze italiane.
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