“Tutto ciò che è primordiale mi affascina e mi attrae, istintivamente. Per questo amo i vulcani. Sono l’immagine di come poteva essere la terra alle origini, tra vapori e zampilli di lava e crateri abissali.” (Fabrizio Caramagna)
Strutture geologiche complesse generate all’interno della crosta terrestre dalla risalita, di massa rocciosa fusa, il celebre magma. Dalla loro eruzione vengono fuori lava, cenere, lapilli, gas, scorie varie e vapore acqueo. Pericolosi, ma affascinanti, oggi scopriamo insieme quali sono i vulcani italiani. I più famosi? L’Etna e il Vesuvio. Ma nella mappa geografica dello Stivale non sono gli unici. I vulcani in Italia possono essere divisi in tre categorie o tre tipi di vulcani: attivi, dormienti, spenti.
Vulcani attivi in Italia
Eruzioni continue o intervallate da brevi periodi di riposo. Costantemente monitorati e studiati. Parliamo dei vulcani vivi, quelli che fanno sentire costantemente la propria presenza sul territorio della Penisola.
1. Etna- Sicilia
Il più celebre tra i vulcani d’Italia è anche il vulcano più alto d’Europa. Le eruzioni partono sia dai quattro crateri sulla sommità che dai fianchi e possono durare anche per anni. L’attività è sia effusiva che esplosiva. Un gigante che va tenuto continuamente sotto controllo dai geologi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Nel 2013 è stato dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
2. Stromboli- Isole Eolie
Un vulcano italiano che emerge dal mare, con una caratteristica attività eruttiva per la quale espelle magma incandescente ad intervalli regolari. Le colonne di lava e piroclasti arrivano anche a centinaia di metri per poi riversarsi in mare attraverso il pendio chiamato appunto Sciara del Fuoco.
3. Ischia- Campania
Anche la celebre isola del sud Italia rientra tra i vulcani attivi e rappresenta un possibile pericolo. Qui sono presenti tutte le attività tipiche del vulcanesimo: intensa attività idrotermale, fenomeni fumarolici, bradisismi, recenti terremoti e storia eruttiva.
Vulcani dormienti in Italia
Eruzione registrata negli ultimi diecimila anni, ma fase di riposo: sono i cosiddetti vulcani quiescenti, che presentano spesso fenomeni di vulcanismo secondario.
4. Vesuvio- Campania
Tra i vulcani dell’Italia più studiato al mondo. La sua natura esplosiva lo rende pericolosissimo: gas, cenere e vapori possono essere scagliati ad altissima velocità e a centinaia di chilometri di distanza. Dopo la celebre eruzione del 79 d.C. che seppellì Pompei ed Ercolano, l’ultima attività è stata rilevata nel 1944. Un gigante che dorme, tra milioni di abitanti.
5. Campi Flegrei- Campania
Un’area vulcanica ad alto rischio, silente dal 1538. Il suolo qui sprofonda e si solleva periodicamente, secondo il fenomeno del bradisismo.
6. Colli Albani- Lazio
Il vulcano che disegna il paesaggio del territorio dei Castelli Romani. Mantiene una discreta attività, che consta di emissioni gassose, deformazioni nel terreno e deboli scosse sismiche. Tra i vulcani in Italia è quello che ha avuto fasi di riposo più lunghe, anche di 30-40.000 anni. Un potenziale pericolo, monitorato costantemente.
7. Vulcano- Isole Eolie
Più che un’isola con molti vulcani, questa è propriamente un’isola nata dai vulcani, dalla loro fusione. Il più grande è il Vulcano della Fossa. L’ultima eruzione risale al 1890, ma quotidianamente si possono osservare diversi fenomeni, come fumarole, getti di vapore e fanghi sulfurei. Sotto la guida di esperti è possibile ammirare tutto questo da molto vicino.
8. Lipari- Isole Eolie
Anche questa è una delle isole italiane, frutto di una serie di eruzioni vulcaniche, accumulate nel corso dei millenni, che hanno plasmato il paesaggio così come lo conosciamo ora.
9. Pantelleria- Sicilia
La più grande delle isole satelliti della Sicilia, dal territorio di origine vulcanica. Acqua calda e fumi sono la testimonianza dell’attività di uno dei vulcani d’Italia.
10. Isola Ferdinandea- Sicilia
Una vasta piattaforma rocciosa a 6 metri dalla superficie marina. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha scoperto nel 2012 la presenza di 9 crateri vulcanici distinti fra loro.
Vulcani spenti in Italia
Il territorio italiano è ricco anche di vulcani che possiamo definire estinti, dal momento che l’ultima eruzione certa e documentabile risale ad oltre diecimila anni fa.
11. Monte Vulture- Basilicata
Un vulcano oggi spento, i cui versanti sono interamente ricoperti da una rigogliosa vegetazione. Due sono i laghi vulcanici che completano il paesaggio, disseminato di pregiati boschi di castagno, il tipico Marroncino di Melfi D.O.P. Non solo, nella zona si estendono oltre 1500 ettari di vitigno rosso Aglianico, uno dei migliori vini italiani.
12 . Roccamonfina- Campania
Quello che era prima un vulcano attivo oggi è un cono isolato tra i monti Aurunci, la piana e la valle del fiume Garigliano, il massiccio del monte Massico, il Monte Maggiore e il Monte Cesima. L’area, fertile e ricca di minerali, fa parte del Parco Regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano, istituito nel 1999.
13. Monti Cimini- Lazio
Due sistemi vulcanici, il vulcano Cimino con il Monte Cimino, e il vulcano Vicano con il Monte Fogliano, ricoperti dalla faggeta. All’interno della caldera c’è il Lago di Vico, una vera rarità tutta italiana.
14. Monti Volsini- Lazio, Umbria, Toscana
Una catena collinare di origine vulcanica sorta intorno al bacino del Lago di Bolsena dall’originario complesso vulcanico Vulsinio. La Conca di Latera è l’ultimo residuo dell’antico vulcano.
15. Monte Amiata- Toscana
Del vecchio vulcano restano rocce e laghetti, oltre alle sorgenti dei fiumi Fiora, Vivo, Albegna e Paglia. Il territorio comprende diverse aree protette: le Riserve Naturali del Monte Labbro, di Pescinello, del Bosco dei Rocconi, di Poggio all’Olmo, della Santissima Trinità, del Monte Penna.
Montagne nate dall’accumulo di magma sulla crosta terrestre. Testimoni silenziosi di un mondo primordiale, in cui la natura era regina assoluta, incontrastata padrona. Le bocche che la Terra usa per premiare o punire l’umanità. Giganti leggendari, che suscitano timoroso rispetto.