“Una bottiglia di vino implica la condivisione; non ho mai incontrato un amante del vino che fosse egoista.” (Clifton Fadiman)
Se poi la bottiglia è rosso di Montepulciano la condivisione ha un sapore decisamente migliore. Nel nostro viaggio tra i vini italiani, oggi ci dedichiamo al vino abruzzese per eccellenza, famoso in tutto il mondo e da tutto il mondo gustato quotidianamente.
Storia del vino Montepulciano d’Abruzzo
Prima di tutto c’è da fare una precisazione. Sotto il nome di Montepulciano rientrano due vini.
1. Vino Nobile Montepulciano
Il nobile di Montepulciano prende il nome dal territorio nel quale è prodotto. Dove si trova Montepulciano? In provincia di Siena, in Toscana. Il prodotto è vinificato da un’antica selezione clonale del vitigno Sangiovese detto Prugnolo Gentile. Anche il vino nobile di Montepulciano si fregia dell’etichetta DOC.
2. Vino Montepulciano d’Abruzzo
Il vino di cui ci occuperemo in questo articolo, a marchio DOC, prende il nome dal vitigno da cui trae origine, la cui produzione è consentita nelle province di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo.
La storia del Montepulciano d’Abruzzo comincia nella Valle Peligna: dalla Grecia venne importato qui questo particolare vitigno a bacca nera. Diverse sono le versioni sull’origine di questo celebre vino. Di sicuro c’è che, verso la metà del 1700, si possono trovare le prime testimonianze scritte sulla presenza del vitigno Montepulciano in Abruzzo e fin dal 1821 nella vallata del Pescara si trovano notizie di produzione e commercializzazione di “vino Montepulciano”. Anche oggi, comunque, la Valle Peligna resta la zona ideale per la coltivazione dell’uva del Montepulciano.
Una famosa leggenda, riportata dallo storico greco-romano Polibio, racconta di come il condottiero cartaginese Annibale faceva bere e guarire le ferite al suo esercito con questo vino miracoloso, che riusciva a salvare i cavalli dalla Scabbia. Ovidio, ne “Le Metamorfosi”, celebra la bellezza dei vigneti della Valle Peligna e la potenza del loro succoso frutto.
Il Montepulciano d’Abruzzo è un vino fortemente radicato sul territorio: da parte a parte la regione è attraversata da filari di uva, che spaziano dalla classica pergola abruzzese al filare basso a spalliera. Per ottenere il marchio DOC, il vino deve essere prodotto quasi esclusivamente da uve dell’omonimo vitigno, a cui si possono aggiungere altre uve provenienti da vitigni abruzzesi a bacca rossa nel limite del 15%. Tutte le piante devono essere coltivate su terreni collinari o di altopiano, ad una altitudine non superiore ai 500 metri s.l.m. ed eccezionalmente ai 600 metri per quelli esposti a mezzogiorno.
Il vitigno è resistente e la produzione è abbondante: il Montepulciano vino è piacevole se degustato giovane, ma più complesso se affinato in botti di rovere. Dal 1968, anno in cui il grande rosso italiano ha ottenuto la certificazione Doc, ad oggi, il Montepulciano d’Abruzzo resta uno dei vini italiani più diffusi nel mondo, con una produzione media annua di circa 100 milioni di bottiglie, secondo solo al Chianti.
Montepulciano d’Abruzzo: prezzo e caratteristiche
Un vino rosso rubino, dal colore pieno e lucente, con riflessi porpora. Leggero e profumato: rilascia aromi di mora matura, gelso, sottobosco, visciole, maraschino. ogni sorso rivela due livelli di gusto: un timido approccio iniziale, che nasconde un gusto pronto ad esplodere. Emergono poi cacao, tabacco, origano, frutta marmellatizzata. In bocca il calore si dilata e si avverte una nota selvatica che lo rende unico. L’acidità è ben equilibrata dalla corposità: il risultato è un gusto sapido di amarena, inconfondibile.
La temperatura di servizio di un Montepulciano giovane e fruttato è di 16 C°. Se il vino è un Montepulciano strutturato, d’annata, meglio servirlo a 19-20 C° per esaltarne il bouquet di fiori appassiti. A seconda della tipologia di vino, cambiano anche i prezzi del Montepulciano d’Abruzzo. Il Montepulciano vino ha un prezzo che vaia dai pochi euro alle centinaia di euro per le annate speciali: 1988-1998-2000-2006.
Per servirlo, è consigliabile l’utilizzo di un bicchiere da vino rosso corposo, un calice che consenta l’ossigenazione del vino.
Come abbinare il Montepulciano d’Abruzzo?
Questo rosso italiano dà il meglio di sé accanto a piatti piuttosto importanti, come bolliti, brasati, arrosti, pollame e formaggi stagionati. Viene utilizzato anche come uno degli ingredienti principali nella preparazione di bolliti e arrosti di carne, soprattutto d’agnello o di pecora.
Se amate la carne di maiale si consiglia l’abbinamento con una versione giovane del Montepulciano, mentre se gradite i piatti elaborati, i brasati, le cacciagioni, allora l’ideale è un Montepulciano invecchiato. E chi l’ha detto che il Montepulciano non sia anche un ottimo accompagnamento per pizza e lasagne con le polpette, quelle tipiche abruzzesi.
Ad ogni parte d’Italia il suo rosso pregiato. E se al Nord trionfa il Nebbiolo e il cuore del meridione è conquistato dall’Aglianico, al centro ci pensa il Montepulciano d’Abruzzo a portare in tavola la qualità dei vini italiani. Fruttato e ribelle, dalla natura selvaggia, che nessun calice riesce ad imprigionare. Il colore del rubino, il gusto tannico: ogni goccia contiene i mille volti dell’aspro paesaggio abruzzese, tra collina e montagna, incantevole costa e ricco sottobosco.