Passano gli anni, cambiano le generazioni, la playstation prende il posto dei cari vecchi giochi in cortile. Ma c’è un oggetto sacro, un simbolo dell’eccellenza italiana capace di sfidare il tempo e le nuove tecnologie. e di appassionare, oggi come allora, grandi e piccini, tifosi di tutte le età. Sì, stiamo parlando dell’album di figurine per antonomasia: l’album di figurine Panini.
Dimenticate le pose plastiche odierne: all’inizio i calciatori Panini erano immortalati nelle situazioni più strane: fuori dallo stadio, mentre si allenavano da soli, in mezzo ai tifosi. Oggi nulla viene lasciato al caso e dal 1960 ad oggi il fenomeno ha conosciuto uno sviluppo inarrestabile. Le figurine per bambini più famose del mondo cominciano a circolare negli anni 60, grazie all’idea vincente della famiglia Panini di Modena e si diffondono poi in tutta Italia grazie alla pratica dello scambio delle figurine dei calciatori.
La Storia delle Figurine Panini
L’origine delle figurine Panini anni 60 va rintracciata nel desiderio di Giuseppe Panini, confessato a suo fratello Franco: «Voglio fare le figurine dei calciatori». Insieme, i due padri delle collezioni da edicola, cominciarono a battere a tappeto tutte le tipografie di Modena e provincia, ponendo a tutte la stessa domanda: «Da una foto come questa si può ricavare una figurina a colori?». La foto in questione era quella di Bruno Bolchi, mediano dell’ Inter, soprannominato “Maciste”. Dopo vari tentativi la tanto sospirata prima figurina vide la luce e nacque il primo album di figurine, quello del 1961-62, il primo di una lunghissima serie.
Gli otto fratelli Panini lavoravano con i genitori un’ edicola in Piazza Duomo. Fondano un’agenzia di distribuzione e incontrano l’editrice Nannina. Cominciano a imbustare le figurine della Nannina, poi cominciano a stamparle in proprio. Per mischiarle bene le gettavano con un badile contro il muro in modo e poi le raccoglievano e imbustavano.
Undici foto per ogni squadra, che aiutano a diffondere i volti di giocatori ancora sconosciuti. Poi viene aggiunta la foto di gruppo, scattata allo stadio. Dal 1962-63 ci sono anche le immagini rappresentative della città. Nelle ultime pagine spiccano Valentino Mazzola, Meazza e Piola in maglia azzurra, l’immagine di vecchie glorie da conservare per sempre.
Dal 1963-64 compaiono anche le figurine dei calciatori della Serie B: figurine doppie che raffigurano due calciatori, uno accanto all’altro. Negli stessi anni gli album si arricchiscono delle figurine degli arbitri, in divisa, con stemma federale e vistoso colletto bianco. Dal 1967-68 compare anche la parte informativa e ogni figurina presenta una biografia dettagliata del calciatore: arriva un momento di gloria per tutti. Gli album dei calciatori Panini si trasformano così in piccoli libri di storia del calcio: quanti di voi sanno, ad esempio, che il Mantova è stato in serie A?
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Figurine panini Anni 70
Il nuovo decennio comincia con diverse aggiunte alle figurine Panini dei calciatori: a ogni giocatore veniva dedicato il primo piano di un’azione o di un movimento e l’allenatore veniva raffigurato in una foto rivelatrice della sua filosofia.
Figurine Panini anni 80
Tra i calciatori Panini di quegli anni spiccano gli stranieri. Uno su tutti: Paulo Roberto Falcao. E poi tutti i volti, celebri e amati, dei calciatori della Nazionale italiana che sollevò al cielo la Coppa del Mondo nel 1982.
Figurine Panini anni 90
L’album di figurine in edicola si presenta con un design più curato. Le fotografie non sono improvvisate. I calciatori raffigurati sono più attenti al look e si imprimono alla memoria con immagini simbolo, come le treccine di Gullit. Al successo della collezione di figurine targata Panini contribuisce la televisione, che pubblicizza la raccolta e mostra tutti i campionati di calcio e le coppe nazionali e internazionali.
Alla guida dell’azienda oggi c’è Fabrizio Melegari, un collezionista dal 1961, un cultore della storia della figurina. La Panini conta 1200 dipendenti, con 12 filiali proprietarie e un numero infinito di licenziatari. Per gli ultimi mondiali Panini ha distribuito figurine in 120 Paesi. Per permettere a tutti di completare la collezione, oggi non ci sono figurine mancanti o introvabili. In ogni caso, è possibile rivolgersi al magico indirizzo Panini per le figurine mancanti. Nove milioni di richieste sono arrivate in questi anni. E sono acquistabili anche quelle molto vecchie e rare.
Il valore di un album dei calciatori Panini non è solo affettivo, ma anche economico. Ci sono figurine mancanti dei calciatori Panini che possono valere oltre i cento euro. Tra i nomi più gettonati di figurine mancanti Panini spiccano Pizzaballa, Gigi Riva, Cuccureddu. Sono rarità introvabili, che non si possono risolvere con il classico scambio di figurine Panini.
Sulla copertina dell’album delle figurine Panini troneggia uno dei gesti tecnici più belli del calcio, quella rovesciata nata all’80° di Fiorentina-Juventus del 15 gennaio 1950. Protagonista dello scatto un operaio della FIAT, prestato al mondo del calcio. Un sognatore che incantò il mondo, perché in definitiva si tratta di questo, di un sogno trasferito su carta.
I bambini di un tempo e quelli di oggi. Tutti accomunati dalla stessa voglia di condividere, di gioire dello scambio delle figurine dei calciatori Panini. Una magia che non passerà mai, che si nutre di gesti consolidati e di continua meraviglia: l’acquisto, l’emozione di cercare la figurina tanto bramata, il rumore dello strappo, l’odore di carta appena stampata, e il rito del “Ce l’ho, mi manca”. Molto più di un album di figurine, una passione da vivere e condividere.