“Trenta giorni ha novembre con aprile, giugno e settembre. Di ventotto ce n’è uno, tutti gli altri ne han trentuno.” Questa filastrocca tanto amata dai bambini ci ricorda quanti giorni ha esattamente ogni mese dell’anno. Gennaio, il primo dei 12 “fratelli” che si alternano sul calendario sembra incredibilmente lungo. Con i suoi 31 giorni sembra non passare mai. Subito dopo arriva febbraio, che si può definire il fratello minore, il mese più corto dell’anno, con i suoi 28 giorni, che diventano 29 ogni 4 anni.
Forse non tutti sanno che questi due mesi sono irrimediabilmente legati nella tradizione popolare italiana, protagonisti di un bellissimo racconto, la leggenda della merla. Nel nostro variegato e colorato viaggio tra le leggende italiane, oggi scopriamo la storia dei giorni della merla.
I giorni della merla: significato e origini
Prima di tutto partiamo con il fissare uno spazio di tempo che ci indichi quando sono i giorni della merla. Più che ai giorni della merla in generale, dobbiamo riferirci a i tre giorni della merla, ovvero 29, 30 e 31 gennaio. Nella cultura popolare questi sono considerati i giorni più freddi dell’anno, anche se il riscaldamento globale sta lentamente sfatando il mito.
Dopo aver scoperto quali sono i giorni della merla, passiamo ora a scoprire perché si chiamano i giorni della merla.
Secondo Sebastiano Pauli l’origine della locuzione “i 3 giorni della merla” va cercata in un problema logistico. In tempo di guerra, in un gennaio di molti anni fa, si cercava di far passare un cannone, chiamato “La Merla”, al di là di un fiume. Le basse temperature di quel periodo dell’anno ne fecero gelare le acque e il problema del trasporto fu così risolto facilmente, permettendo al cannone di arrivare dalla parte opposta scivolando sul letto gelato del fiume.
Ma ci sono altre leggende più celebri che spiegano perché si chiamano giorni della merla.
Giorni della merla: leggenda del merlo coraggioso
C’era un tempo in cui il mese di gennaio durava appena 28 giorni. Un merlo, che era sopravvissuto al rigido inverno, stava per salutare la fine del freddo gennaio e usciva dal nido cantando allegramente: “Più non ti curo Domine, che uscito son dal verno!”. Gennaio, risentito, decise di vendicarsi dell’ingrato merlo che aveva osato sfidarlo: prese in prestito tre giorni da febbraio e scatenò tempeste gelide e bufere di neve. Il merlo non si diede per vinto e trovò rifugio in un camino per attendere la fine dello sfogo di gennaio. Quando finalmente tutto finì, il merlo uscì dal camino, tutto nero di fuliggine. Da quel momento tutti i merli e le merle del mondo, originariamente bianchi secondo la credenza popolare, sono diventati neri, come li conosciamo ora.
I giorni della merla: leggenda per bambini
Protagonista di questa storia è una famiglia di merli. Merlo, Merla e i loro tre figlioletti vivevano a Milano. A fine estate erano arrivati nella grande città e avevano sistemato il loro nido su un albero alto, nel cortile di un palazzo di Porta Nuova. Il rigido inverno li costrinse a rifugiarsi sotto ad una grondaia, ma Merlo decise di volare più lontano, alla ricerca di un rifugio più confortevole e sicuro per la sua famiglia. La Merla, intanto, decise di spostare il nido su un tetto vicino, per proteggere i suoi piccoli dal freddo. Su quel tetto c’era un camino da cui usciva fumo e calore. Quanto il Merlo tornò non riconobbe sua moglie e i suoi piccoli, che erano ricoperti di nero a causa della fuliggine. Ci vollero tre giorni di freddo intenso prima che la famiglia potesse uscire nuovamente dal nido. Da quel momento tutti i merli nacquero neri e gli ultimi tre giorni di gennaio vengono chiamati “i 3 giorni della merla“.
Giorni della merla: storia triste dei due sposini
Si narra di due giovani sposi, Merlo e Merla. Dopo il matrimonio celebrato nel paese della sposa, situato oltre il Po, furono costretti ad attraversare il fiume ghiacciato per tornare a casa. Quando arrivò il momento di attraversare il fiume, Merlo morì e la sua sposa Merla pianse tanto la perdita del suo amato. I suoi lamenti si sentono ancora oggi, lungo le acque del fiume, nelle notti di fine gennaio, proprio in ogni giorno della merla.
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Giorni della merla: leggenda del duca di Gonzaga
In un’altra leggenda si legano i tre giorni della merla al racconto che vede come protagonista uno dei duchi di Gonzaga, alle prese con l’attraversamento del Po. Il duca, impegnato in un riposino, chiese al suo servo, che guidava il carro, di avvisarlo quando fossero giunti sulle sponde del fiume. Il servo decise, però di non svegliare il duca, e arrivato sulle sponde del Po ghiacciato, incitò la sua cavalla, la Merla, ad attraversarlo passando con il carro sulla lastra ghiacciata. Quando il Duca si svegliò, invece di ringraziare il servo, si infuriò terribilmente, ordinando per lui una terribile punizione.
Giorni della merla: proverbio
I giorni della merla sono legati alla cultura popolare anche attraverso i proverbi italiani. Uno di questi recita: “Se i giorni della Merla vuoi ben passare, pane, polenta, maiale e fuoco del camino per scaldarti”. Ma il proverbio della merla per eccellenza è quello che ci dà indicazioni sulle previsioni del tempo a lungo termine: “Se i giorni della Merla sono freddi, la primavera sarà mite. Se invece sono caldi, la primavera arriverà in ritardo”. In definitiva, se in quei tre giorni che chiudono gennaio le temperature sono miti, allora l’inverno durerà ancora a lungo. Se, al contrario, in quei giorni fa molto freddo, allora ci si può sentire sollevati: l’inverno sta per finire e la primavera sta per arrivare.
Affascinanti leggende, antichi racconti da condividere. Questa è la storia di gennaio e della sua vendetta e di un merlo coraggioso e canterino. Questa è la storia da ascoltare accanto al camino nei giorni più freddi, aspettando la primavera.