“Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi Successori il titolo di Re d’Italia“. Con queste parole comincia la Storia d’Italia, della Penisola che conosciamo oggi, un insieme di tanti piccoli stati che diventarono una Nazione unica. Il 17 marzo 1861 fu proclamata ufficialmente l’Unità d’Italia.
L’Unità d’Italia fu raggiunta a prezzo di tante vite e contro il parere di molti: i diversi regni d’Italia non erano particolarmente d’accordo all’annessione e ancora oggi le dispute storiche sono molteplici. Ma oggi, a 159 anni dalla proclamazione del regno d’Italia, ci troviamo a far parte di un Paese che non è mai stato così unito.
Sui balconi e sulle finestre sventola il tricolore, la bandiera del Risorgimento italiano divenuta bandiera nazionale e ogni giorno i cittadini italiani si danno appuntamento per cantare l’inno di Mameli, Fratelli d’Italia, la canzone che simboleggia l’unione d’Italia.
Un diffuso patriottismo attraversa la Penisola in questi giorni, stimolato dall’emergenza coronavirus e oggi questo senso di appartenenza, questo senso di unione in Italia, assume una doppia valenza: oggi ricorre il 159esimo anniversario dell’unificazione d’Italia, ma le celebrazioni pubbliche sono necessariamente interrotte.
Unificazione d’Italia: le parole di Giuseppe Conte
Ci ha pensato il premier Giuseppe Conte, con un post social a fare gli auguri all’Italia e agli italiani, a ricordare l’unificazione italiana e a infondere coraggio a tutti noi, che stiamo affrontando una delle prove più difficili per la Storia del Bel Paese : “159 anni fa veniva proclamata l’Unità d’Italia. Da allora il nostro Paese ha affrontato mille difficoltà, guerre mondiali, il regime fascista. Ma gli italiani, con orgoglio e determinazione, hanno sempre saputo rialzarsi e ripartire. A testa alta”.
“Oggi stiamo affrontando una nuova prova – continua – Difficilissima. Sono tanti gli italiani che in queste ore versano lacrime per la perdita di un familiare, che vivono l’angoscia di un ricovero, che soffrono per la lontananza dei propri cari, per la chiusura della propria attività commerciale, per l’incertezza del futuro. Ebbene, che tutti sappiano che lo Stato è al loro fianco, non li lascerà soli. Lo Stato non è solo strutture e istituzioni. Lo Stato siamo noi: 60 milioni di cittadini che lottano insieme, con forza e coraggio, per sconfiggere questo nemico invisibile”.
“Grazie – conclude Conte – a coloro che stanno donando il sangue. Grazie ai medici e agli infermieri, ai volontari della protezione civile, ai vigili del fuoco, alle donne e agli uomini delle forze armate e delle forze dell’ordine, per gli sforzi straordinari che stanno compiendo. Grazie ai farmacisti, a chi continua ad andare in fabbrica, a chi lavora nei supermercati, grazie ai tassisti che in queste ore accompagnano gratuitamente i medici in ospedale. Grazie a chi rispetta le regole. Mai come adesso l’Italia ha bisogno di essere unita. Sventoliamo orgogliosi il nostro Tricolore. Intoniamo fieri il nostro Inno nazionale. Uniti, responsabili, coraggiosi”.