Quando si parla di prodotti Dop, l’Europa non è seconda a nessuno e vanta un tesoro di tutto rispetto: sono quasi 25 i miliardi di euro all’anno che derivano da vendite di Prodotti Doc o a Indicazione geografica protetta. Le etichette Dop europee sono più di 3 mila fra vini, formaggi, salumi, alcoolici e cibi assortiti.
Italia e Francia sono i cosiddetti giganti del Dop, in grado di coprire da sole, oltre la metà delle vendite di marchi protetti. L’Italia copre oltre il 20% di questo mercato e presenta prodotti più vari rispetto a quelli francesi: oltre al vino ci sono formaggi, prosciutti italiani, salumi, pomodori e tanti prodotti agricoli. Il mondo è letteralmente innamorato del radicchio rosso di Treviso, della mozzarella di bufala campana, dei capperi delle Isole Eolie o delle mele annurche.
Tutela dei prodotti italiani Dop: cosa si sta muovendo?
Dopo il difficile momento vissuto con l’emergenza Covid-19, è tempo di ripartire proprio dal Made in Italy e da tutti quei prodotti che fanno grande il nome dell’Italia nel mondo.
“Il sistema delle Indicazioni Geografiche – ha detto la ministra Teresa Bellanova – resta il perno fondamentale delle politiche di sviluppo agroalimentare del Paese. E su questo chiedo una collaborazione da parte di tutti, del mondo associativo, dei consorzi e delle singole imprese, perché dobbiamo lavorare insieme per rafforzare le filiere e i rapporti fra i produttori primari ed i trasformatori proprio per mettere a valore il sistema geografico. Ma dobbiamo pensare anche al mondo dopo il Covid e le vostre proposte sono importanti e da quelle dobbiamo trovare una sintesi”.