L’Italia saluta Enzo Mari, morto a Milano a 88 anni all’Ospedale San Raffaele dove era da tempo ricoverato. Uno dei designer italiani più importanti di sempre, che ha messo a punto oltre 1.500 oggetti e ha vinto cinque Compassi d’Oro, di cui l’ultimo (alla carriera) nel 2011.
Formatosi all’Accademia di Brera, era nato a Cerano, in provincia di Novara, il 27 aprile 1932. A Milano il designer ha deciso di donare tutto il suo archivio, dai disegni tecnici, modellini, prototipi, lucidi, disegni, prove di stampa, manifesti, opere d’arte, fotografie, libri e cataloghi.
Enzo Mari ha regalato al Made in Italy dei tesori assoluti, oggetti diventati delle vere e proprie icone: il vassoio Putrella (Danese); le sedie Soft Soft (Driade) e Delfina (Rexite), il cestino gettacarte In attesa e il calendario a parete Formosa (Danese); la sedia Tonietta (Zanotta); le pentole Copernico e le posate Piuma (Zani&Zani); lo spremilimoni Squeezer (Alessi), il portaombrelli Eretteo e l’appendiabiti Togo (Magis).
Un gigante del Made in Italy: Enzo Mari designer indimenticabile
Per Mari il design è una funzione sociale, un impegno politico, uno sforzo costante nel superare i limiti. Da amico e collega del grande Bruno Munari, a lui si ispirò per i suoi 16 animali, un celebre puzzle a incastro progettato nel 1956 e messo in vendita da Danese nel 1957.
“Ciao Enzo. Te ne vai da Gigante”. A dare l’annuncio della scomparsa del grande designer è stato questa mattina Stefano Boeri. Se ne va, dunque, un grande artista e designer nato in Piemonte e rimasto milanese per tutta la vita. Da sabato era protagonista proprio alla Triennale di Milano di una mostra dedicata ai 60 anni di carriera. Era ricoverato al San Raffaele da alcuni giorni così come Lea Vergine, moglie e compagna da quasi 60 anni.
Un addio che pesa sul Made in Italy, ma che si trasforma in un’importante eredità per i contemporanei designer italiani che dal maestro Mari possono e devono trarre ispirazione.