Una buona notizia in mezzo a tanti momenti difficili per l’Italia e per il mondo. Nei mari del Mediterraneo torna ad essere avvistato un animale in via d’estinzione, una specie amatissima che ha abitato per anni le nostre coste per poi sparire all’improvviso.
Stiamo parlando del “Vòio Marinu“, ovvero del Bue marino. Ancora oggi gli abitanti di Lampedusa chiamano con questo nome dialettale la foca monaca, la regina del mare. Un nome non particolarmente tenero, ma che ben racconta il legame che esiste fin dai tempi più remoti tra il mammifero e l’isola di Lampedusa.
Proprio nel mare che circonda la lingua di terra è stato avvistato in questi giorni un esemplare di Foca Monaca. Qui un tempo questi esemplari erano di casa ed era abitudine vederli emergere tra le onde del mare, almeno fino agli anni ’60, quando abbiamo assistito alla loro lenta e inarrestabile estinzione.
Spiagge e mari meno affollati: tornano le specie rare in Italia
Entusiasta il sindaco di Lampedusa Totò Martello: “È un evento eccezionale che da un lato emoziona e allo stesso tempo ci conferma come la nostra isola ed il nostro mare continuano ad essere una meraviglia della natura”. Effetti positivi del minore affollamento e inquinamento di mari e spiagge causato dalla pandemia: così si torna indietro nel tempo in un mondo più pulito e più affollato di specie rare e bellissime.
Era il 1832, quando il botanico Giovanni Gussone avvistava “nelle grotte della costa vi soggiornano i vitelli marini”. Invece nel 1843 il capitano di fregata Bernardo Sanvisente, in un suo rapporto, annotava che a Lampedusa “le foche, dette volgarmente vitelli marini, riposano nelle grotte nella parte di levante”.
L’isola di Lampedusa è già abitata dalle tartarughe caretta caretta e nel mare nuotano delfini e spesso anche balene. Ora è tornata a casa anche la Foca Monaca, per la gioia degli italiani: un segno di speranza e rinascita.