Il pistacchio, frutto che arriva da molto lontano, giunto in Occidente sulle rotte del Mediterraneo, via di scambio con l’Oriente, tratta che ha visto passare spezie, ortaggi, novità assolute provenienti dall’altra parte delle onde.
I pistacchi di Sicilia, dunque, arrivano proprio dal Mar Mediterraneo, trasportati dai commercianti provenienti da Persia e Turchia. La coltivazione del pistacchio si è radicata a Bronte e qui si è sviluppata una varietà di questo frutto talmente apprezzata da meritare la Denominazione di origine protetta: nel 2009 il pistacchio in Sicilia è diventato Pistacchio di Bronte D.o.p.
Pistacchio di Bronte: storia e caratteristiche
I pistacchi fanno la loro comparsa tantissimi anni fa: la pianta veniva coltivata già dagli antichi ebrei che ritenevano questo frutto particolarmente prezioso. A creare una vera e propria piantagione di pistacchi furono gli Arabi, arrivando in Sicilia e cacciando i Bizantini: alle pendici dell’Etna trovarono il clima ideale per la crescita di queste piante da frutto.
Bronte è uno dei comuni più estesi della provincia di Catania, proprio sotto l’Etna, tra salite e discese. Il nome di questo luogo è legato ad una leggenda molto diffusa in Sicilia: pare che abbia origine dal ciclope Bronte, fratello del più noto Polifemo. Bronte abitava proprio nel vulcano dell’Etna e permetteva agli abitanti del posto la coltivazione del pistacchio.
Ogni anno, tra i vicoli del centro storico, si svolge la Sagra del pistacchio di Bronte durante la quale è possibile gustare una specialità tipica del territorio, la Filletta, ricetta a base di zucchero, farina e uova tramandata di generazione in generazione. Un dolce rotondo, soffice e gustoso, da provare, magari accompagnato da tanta buona crema al pistacchio.
I pistacchi siciliani devono le loro caratteristiche proprio al territorio in cui vengono coltivati, quei terreni concimati continuamente dalle ceneri vulcaniche. Il pistacchio di Bronte si distingue per il contenuto di clorofilla, superiore agli altri tipi di pistacchi freschi. Il colore verde pistacchio, quindi, in questo caso è più intenso. Il guscio si caratterizza per una forma vagamente concava, con le estremità rivolte verso l’alto. Dentro il pistacchio si presenta con una forma allungata ed è circondato da una pellicina di colore violaceo con riflessi verdi.
Il sapore del pistacchio siciliano è deciso, grazie alle sostanze minerali trattenute nel terreno dalle frequenti colate laviche dell’Etna. I pistacchi di Bronte sono dolci e aromatici: un prodotto che può essere consumato come pistacchio al naturale, ma anche come ingrediente in numerose ricette. I chicchi vengono selezionati con cura, manualmente, scegliendo quelli con il guscio aperto di alcuni millimetri, in modo che sia più facile consumare il prodotto istantaneamente.
Pistacchio: coltivazione e produzione
La coltivazione del pistacchio prevede la raccolta alla fine dell’estate, tra agosto e settembre, ma solo ad anni alterni: un anno si raccoglie, l’anno successivo si eliminano le gemme per proteggere la pianta. A Bronte il pistacchio è soprannominato “oro verde”, per il suo alto valore commerciale. Dove crescono i pistacchi? Gli alberi di pistacchio crescono su terreni rocciosi ricoperti dalle lave vulcaniche dell’Etna, ad un’altitudine che varia tra i 300 ed i 900 metri, e riescono a resistere sia al freddo che alla siccità.
Dopo la raccolta, i frutti vengono stesi su grandissimi teli di stoffa per poi essiccare al sole ricoperti ancora dal mallo. Verso la fine di questa fase dell’essicazione si toglie il mallo e si lasciano i pistacchi al sole fino a quando saranno pronti, privati del guscio e della buccia se necessario.
In questo paese della provincia di Catania l’economia gira intorno a questo frutto verde e si producono anche derivati dalla lavorazione del pistacchio, come la crema di pistacchi di Bronte in versione salata (per il condimento della pasta) e in versione dolce (per farcire o da mangiare al cucchiaio).
Pistacchio di Bronte: proprietà e benefici
I pistacchi di Bronte fanno molto bene al sistema cardiovascolare, perché aiuta a contrastare molti fattori di rischio, come il diabete. I grassi e le fibre di questo frutto aiutano a modulare la glicemia e a normalizzare il profilo lipidico. Contrariamente a ciò che si pensa i pistacchi non sono particolarmente grassi: 30 gr di pistacchi contengono solo 1,5 gr di grassi saturi, ma contengono anche nutrienti come proteine, potassio e vitamina E.
Valori nutrizionali del pistacchio
100 g contengono:
Calorie 566 kcal
Proteine 20,27 g
Carboidrati 27,51 g
Grassi 45.39 g
Fibra alimentare 10.3 g
Sodio 148 mg
Calcio 150 mg
Fosforo 490 mg
Potassio 1025mg
Ferro 3.92
Magnesio 121 mg
Dall’albero di pistacchio si ricavano frutti utilizzati nei primi e nei secondi piatti, ma anche ingredienti per bevande e dolci. Il pistacchio di Bronte viene utilizzato all’interno della famosa mortadella ed è il protagonista principale dell’industria dolciaria: la crema di Pistacchio di Bronte è la più esportata.
Alberi da frutto baciati dal sole della Sicilia, terra ricca di sali minerali, irrorata dalla lava dell’Etna: è qui che si raccoglie una bontà italiana tutta da sgranocchiare, il pistacchio di Bronte, eccellenza del Mediterraneo.