“Nuvolari è il più grande corridore del passato, del presente e del futuro.”, così lo ha definito Ferdinand Porsche, fondatore della celebre omonima casa automobilistica. E lo è stato Tazio Nuvolari, pilota di emozioni che non si fa dimenticare, consegnato alla Storia italiana da una carriera brillante e dall’affetto di un pubblico appassionato che ha seguito le sue gesta fin dall’esordio.
Nuvolari Tazio, all’anagrafe Tazio Giorgio Nuvolari, nasce in provincia di Mantova nel 1892, da un agricoltore benestante e una donna trentina. Fin da piccolo è un ragazzo molto vivace e poco incline allo studio, molto attratto dallo sport. Il padre è un ciclista, lo zio è un vero e proprio asso della due ruote tanto da cimentarsi anche in pista. Proprio da lui Tazio ha ereditato la grande passione per la velocità.
A 31 anni, siamo nel 1923, finalmente Tazio comincia a correre con assiduità, prima in moto e poi in auto, diventando presto un pilota professionista. Viene dichiarato all’unanimità come rivelazione dell’anno nel settore motociclistico. Anche in auto i risultati non tardano ad arrivare: agguanta la sua prima vittoria assoluta il 13 aprile, nel Circuito Golfo del Tigullio.
In una delle sue avventure in pista si imbatte in un avversario destinato a diventare un grande imprenditore: lui è Enzo Ferrari. Il patron di una delle scuderie italiane più celebri al mondo racconta così la conoscenza con il pilota: “Il mio primo incontro con Nuvolari risale al 1924. Fu davanti alla Basilica di Sant’Apollinare in Classe, sulla strada ravennate, dove avevano sistemato i box per il secondo Circuito del Savio. Alla partenza, ricordo, non avevo dato troppo credito a quel magrolino, ma durante la corsa mi avvidi che era l’unico concorrente in grado di minacciare la mia marcia. Io ero sull’Alfa 3 litri, lui su una Chiribiri. E in quest’ordine tagliammo il traguardo. La medesima classifica si ripeté poche settimane dopo al Circuito del Polesine…”.
Per un periodo della sua vita Nuvolari decide di correre solo in moto, ma un giorno, invitato dall’Alfa Romeo, decide di partecipare ad una sessione di prove a Monza, alla guida della P2, la monoposto progettata da Vittorio Jano. In quel momento storico l’Alfa è alla ricerca di un pilota con cui sostituire Antonio Ascari, scomparso in un incidente durante il G.P. di Francia, a Montlhéry.
In pista Tazio Nuvolari non si spaventa e decide di percorrere cinque giri ad un ritmo sempre più elevato, avvicinando il record stabilito proprio da Ascari l’anno prima. Al sesto giro esce di pista e si ferisce, ma dodici giorni dopo la sua caparbietà lo spinge a tornare a Monza, imbottito e bendato. Sale in moto e, sorprendendo tutti, vince il G.P. delle Nazioni. A quel punto la sua popolarità non conosce confini e viene soprannominato “il campionissimo” delle due ruote.
Non ha accantonato, però, il sogno delle quattro ruote: nel 1927 disputa la prima edizione della Mille Miglia arrivando decimo, poi alla guida di una Bugatti 35 vince il G.P. Reale di Roma e il Circuito del Garda. Questo lo spinge a decidere di puntare tutto sul mondo automobilistico: fonda a Mantova la Scuderia Nuvolari e vince il G.P. di Tripoli, raggiungendo il primo grande successo internazionale.
Il 1930 è un altro anno di svolta nella vita del pilota: Nuvolari entra a far parte della neonata Scuderia Ferrari e dice addio alla moto. Nel 1950 decide di dire addio al mondo delle corse, pur non annunciando mai il proprio ritiro. Tre anni dopo muore, restando un mito irraggiungibile per intere generazioni.
Alla memoria di Tazio Nuvolari in pista sono state intitolate tante realtà del settore, dal circuito Nuvolari all’autodromo Nuvolari.
Circuito Tazio Nuvolari
A Cervesina è stato inaugurato nel 2014 questo circuito automobilistico nato per volontà dell’imprenditore Giorgio Traversa che ha trasformato il sito di un’antica cava di ghiaia in una pista Nuvolari moderna, funzionale e all’avanguardia. Il circuito ha subito diversi ampliamenti negli anni, arrivando alla lunghezza di 5.200 metri: un vero e proprio autodromo Tazio Nuvolari.
Museo Tazio Nuvolari
Il Museo fu inaugurato nel 1985 rispondendo ad una precisa richiesta testamentaria del pilota che decise di lasciare in eredità all’Automobile Club Mantova tutto il suo patrimonio sportivo. Attualmente ha sede nell’ex chiesa del Carmelino e conserva tutta la storia, in foto e oggetti, del pilota mantovano che ha tanto portato in alto il nome della sua città nel mondo.
Gran Premio Nuvolari
La scomparsa di Tazio Nuvolari toccò così profondamente il mondo dell’automobile, così dall’anno successivo gli organizzatori Mille Miglia insieme ad Automobile Club Mantova decisero di deviare il tratto conclusivo della gara, facendola passare per Mantova ed assegnare così una sorta di Trofeo Nuvolari al concorrente con la velocità media più elevata nel tratto finale Cremona-Mantova-Brescia. Dagli anni Novanta si è deciso di rievocare la manifestazione per celebrare il centenario della nascita di Tazio Nuvolari. Il percorso cambia ogni anno con partenza e arrivo a Mantova e si svolge nell’arco di quattro giorni.
Superare i confini delle leggi umane e fisiche, scendere in pista come per una nuova avventura, una sfida con se stessi da vincere a tutti i costi e Tazio Nuvolari quella sfida l’ha vinta, diventando “semplicemente” un mito italiano.