Fabriano, città della carta per eccellenza, riporta già dal suo ingresso la sua naturale vocazione che ne ha segnato profondamente la storia: “Faber in amne cudit, olim cartam undique fudit” (Il fabbro sul fiume batte, un tempo la carta ovunque sparse).
Fabriano, dove si trova? La cittadina diventata celebre per la lavorazione della carta si trova nelle Marche e cittadina marchigiana dal XIII secolo a oggi nella produzione e commercio della carta.
Il comune di Fabriano è noto in tutto il mondo per la produzione di carta fin dal Medioevo, quando la carta di Fabriano prodotta a mano era pregiatissima. Oggi i maestri cartai continuano a tramandare i segreti nascosti dietro la filigrana di carta alle nuove generazioni e a tutti coloro che mostrano interesse per la carta artistica fatta e decorata a mano.
La storia della carta: dalla Cina alle cartiere di Fabriano
L’invenzione della carta è da attribuire alla Cina, dove già mille anni prima dell’Italia si utilizzava quotidianamente la carta. Furono gli arabi nei primi secoli dell’anno mille a scoprire i segreti della produzione della carta, diffondendoli nei Paesi mediterranei. Alle fibre vegetali originali, gli arabi sostituirono stracci di canapa e tela, macinati e ridotti in poltiglia.
Le colle vegetali, infatti, tendevano a deteriorarsi molto più rapidamente. Furono proprio le cartiere di Fabriano ad apportare due innovazioni tecniche fondamentali. Si sostituì la macina per pestare gli stracci alla pila idraulica a magli multipli, azionata da un albero a camme mosso da una ruota che girava nelle acque correnti del fiume Giano. Questo permise un notevole incremento produttivo. Poi fu impiegata la colla di carniccio animale al posto di quella vegetale, rendendo il foglio resistente all’azione dei microorganismi.
A Fabriano la carta diventa la produzione principale: i maestri cartai cominciano a consegnare i loro articoli con un marchio di fabbrica, la filigrana, il segno della carta impresso dal telaio all’interno del foglio. Dal comune di Fabriano la carta arriva in tutto il mondo fin dal Quattrocento quando comincia l’avventura della stampa a caratteri mobili. La celebre Bibbia di Gutenberg viene stampata a Magonza nel 1453 proprio su carta di canapa prodotta secondo i metodi fabrianesi.
Negli anni la carta comincia ad essere prodotta in tutto il mondo e a Fabriano le cartiere rischiano la chiusura. Pietro Miliani riunisce nel 1782 le piccole cartiere del territorio nella Cartiera Fabriano Miliani, oggi Gruppo Fedrigoni. Nonostante le evoluzioni tecnologiche la tradizione resta solida grazie ad istituzioni come l’Archivio Storico delle Cartiere Miliani Fabriano, il primo Archivio d’Impresa in Italia riconosciuto di notevole interesse storico nel 1964.
La vecchia cartiera di Fabriano rivive nel Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano. Il museo della carta di Fabriano è un luogo magico nel quale ogni giorno si può assistere alla fedele ricostruzione del modo di fare la carta di un tempo. Un viaggio tra Fabriano e museo della carta, tra Fabriano e cartiera, equivale ad un tuffo nel passato, alla scoperta di un’eccellenza italiana rimasta fedele a se stessa in tutto questo tempo.
Le fasi di lavorazione della carta
Come viene prodotta la famosa carta fabrianese? Tutto parte dalla selezione di pregiate materie prime come cotone, lino, canapa e coloranti speciali dai quali si ottiene l’impasto utilizzando delle vecchie raffinatrici olandesi. A questo punto si immerge la forma, ovvero un particolare telaio con tela in metallo all’interno dei tini, estraendo sempre la stessa quantità di impasto che va a distribuirsi in modo uniforme sulla tela. Il foglio si forma sotto le mani dei “lavorenti” e poi passa al “ponitore” che scola l’acqua, adagia la forma su un feltro di lana e stacca il foglio dalla tela. Poi si procede sovrapponendo e alternando fogli e feltri formando una pila chiamata “posta”: si passa sotto la pressa idraulica che determina la prima fase di disidratazione dei fogli.
I feltri si separano dai fogli che vengono quindi sistemati negli “stendaggi”, locali areati e con particolari condizioni di temperatura in cui fare asciugare la carta. I fogli asciutti passano alla fase di “collatura”: vengono immersi in una gelatina animale che rende i fogli impermeabili agli inchiostri per una maggiore conservazione nel tempo. Si rimettono quindi negli stendaggi e si lasciano essiccare definitivamente. Infine, si passa alle operazioni di “allestimento”: in questo caso la carta viene rifinita attraverso le fasi di “scelta”,”contatura”, “pressatura”, “satinatura”, “impaccatura” e “stagionatura” a magazzino.
La storia della carta di Fabriano è la storia di un’eccellenza italiana che deve essere raccontata attraverso le generazioni: settecento anni di lavorazioni per dare vita ad una carta speciale, utilizzata da disegnatori e scrittori come tela su cui imprimere capolavori senza tempo. Accarezzare un foglio Fabriano vuol dire compiere un viaggio nel tempo, in un’epoca fatta di artigiani, amanuensi e misteri che si annidano in ogni dettaglio della trama, nella filigrana che rende la città marchigiana la capitale mondiale della Carta.