Gli Ipogei del Colosseo aprono per la prima volta al pubblico: ovvero, il dietro le quinte degli spettacoli che venivano messi in scena nell’antica Roma. In questo labirinto contornato da corridoi, passaggi, archi e antri così bassi da dover chinare la testa, passavano schiavi, belve feroci e tutto ciò che occorreva per stupire e intrattenere l’imperatore e il suo pubblico.
Il Colosseo, simbolo dell’Italia nel mondo, sarà finalmente interamente accessibile grazie ad un poderoso lavoro di restauro e valorizzazione. “Un lavoro molto complesso – asserisce la direttrice del Parco archeologico, Alfonsina Russo – i cui risultati sono ancora in corso di studio, ma che testimonia tutto ciò che avvenne sotto alla grande arena dell’Anfiteatro Flavio, dalla sua inaugurazione nell’80 d.C. fino all’ultimo spettacolo nel 523″.
Colosseo e discesa negli Ipogei: i lavori di restauro
La direttrice del Parco Archeologico continua, spiegando nel dettaglio la mole di lavoro che ha interessato uno tra i monumenti più belli d’Italia: “Vi hanno lavorato intensamente 81 specialisti ogni giorno, tra architetti, restauratori, geologi, fisici, topografi, ingegneri e operai. Con 55.000 ore e 7 mila giornate di lavoro.”
Sarà possibile visitare gli Ipogei su prenotazione, percorrendo una passerella lunga 160 metri che parte dalla Porta Libitinaria e arriva fino alla Trionfale, tra 15 corridoi anulari e sei tappe raccontate tramite App. Oltre 15.000 metri quadri di superficie che saranno prossimamente rivestiti da una nuova pavimentazione.
Questa è la seconda fase degli interventi previsti nel progetto finanziato dal Gruppo Tod’s, dopo i lavori del prospetto esterno del monumento, e che ora vede l’avvio di una terza fase con la realizzazione di un centro servizi che consenta di portare all’esterno le attività di accoglienza e supporto alla visita.
Il Gruppo Tod’s è orgoglioso di aver preso parte al restauro del Colosseo, contribuendo a restituire al mondo il simbolo di Roma e dell’Italia, così come ha spiegato il presidente Diego Della Valle:
“È un vero orgoglio constatare che tutto quello che ci siamo prefissati dieci anni fa si sta realizzando. Come credo tutti, la prima volta che sono venuto qui al Colosseo era con la scuola. Siamo arrivati a Roma da Casette D’Ete e dopo un interminabile viaggio in pullman mi sono ritrovato con questo gigante davanti. Di solito da bambini le cose sembrano sempre più grandi. Oggi quando entro qui invece il Colosseo è rimasto grande uguale.”