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Ognuno ha il diritto di sentirsi uno chef stellato nella propria cucina, ma le aspettative si infrangono contro la realtà. Questo insegnano oggi i programmi di cucina che affollano i palinsesti delle reti televisive.
Dalla scelta degli ingredienti all’impiattamento, Masterchef & Co. hanno mostrato alla gente comune come si cucina e si mangia nel mondo dei ristoranti di lusso, dove il cibo non è l’unico protagonista. Mangiare diventa una vera e propria esperienza multisensoriale, che coinvolge il cliente dalla vista al gusto. Aumentano così i clienti dei ristoranti stellati italiani, mentre la cucina nostrana resta saldamente ai primi posti delle classifiche stilate dalla Guida Michelin.
Guida Michelin 2019, ristoranti stellati italiani: chi scende e chi sale
Lo scorso novembre 2018 è stata presentata la Guida Michelin 2019, pubblicazione annuale rivolta al turismo e alla gastronomia che rappresenta il punto di riferimento mondiale per la valutazione della qualità dei ristoranti e degli alberghi a Iivello nazionale e internazionale. Un voto per le principali strutture ricettive mondiali che va da una a tre stelle. In Italia gli stellati sono 367. Il Bel Paese guadagna il secondo posto nella classifica mondiale per numero di ristoranti stellati. Tante novità nella lista stilata dalla famosa guida francese, e più di una delusione per gli chef stellati italiani. Ad essere ammesso per la prima volta nell’olimpo dei ristoranti 3 stelle Michelin è Mauro Uliassi del ristorante Aliassi di Senigallia (Ancona). Ancora delusione per Carlo Cracco, che non ha ottenuto la nuova stella Michelin per il ristorante inaugurato nei mesi passati presso la Galleria di Milano. Sorride, invece, Antonino Cannavacciuolo, che ottiene una stella per il suo Bistrot di Torino e una per quello di Novara.
Guida Michelin 2019: i nuovi ristoranti italiani 1 stella
Sono 318 i ristoranti stellati italiani ad una stella, quelli in cui vale la pena fermarsi, se si è di passaggio, con ben 29 nuovi ingressi. A conquistare una stella nella Guida Michelin 2019 sono:
- CONFUSION LOUNGE – Arzachena (Olbia)
- SAPIO – Catania
- SAINT GEORGE – Taormina
- QUAFIZ – Santa Cristina D’Aspromonte (Reggio Calabria)
- DUE CAMINI – San Velletri
- BROS – Lecce
- CARACOL – Bacoli
- VITANTONIO LOMBARDO – Matera
- LOCANDA SEVERINO – Caggiano
- CASA IOZZIA – Vitorchiano (Viterbo)
- DANILO CIAVATTINI – Viterbo
- MOMA – Roma
- LA TENDA ROSSA – Cerbalia (Firenze)
- AL 43 – Lucignano (Arezzo)
- IL GIGLIO – Lucca
- ABOCAR DUE CUCINE – Rimini
- HARRY’S PICCOLO – Trieste
- STUBE HERMITAGE – Madonna di Campiglio
- IN VIAGGIO – Bolzano
- ASTRA – Collepietra (Bolzano)
- DEGUSTO CUISINE – San Bonifacio (Verona)
- 12 APOSTOLI – Verona
- MATERIA – Cernobbio (Como)
- SEDICESIMO SECOLO – Orzinuovi (Brescia)
- SPAZIO 7 – Torino
- CARIGNANO – Torino
- LOCANDA DEL SANT’UFFIZIO – Cioccaro (Asti)
- CANNAVACCIUOLO BISTROT – Novara
- CANNAVACCIUOLO BISTROT – Torino
Guida Michelin 2019: i nuovi ristoranti italiani 2 stelle
Al gradino superiore si collocano i ristoranti con due stelle, quelli per cui vale la pena fare qualche chilometro in più. Qui troviamo 39 presenze italiane, con nessuna novità rispetto allo scorso anno.
Guida Michelin 2019: i ristoranti italiani 3 stelle
E giungiamo infine alla “medaglia d’oro” della cucina italiana: i ristoranti premiati con le celeberrime tre stelle Michelin che riescono a coniugare gusto, qualità delle materie prime utilizzate e del servizio, location e attenzione ai dettagli. Per questi ristoranti non c’è chilometraggio che tenga, valgono da soli un intero viaggio. Tante conferme e una sola novità in lista, il ristorante Aliassi di Senigallia. Tra i nomi degli chef stellati italiani ora compare anche quello di Mauro Uliassi. Ecco nel dettaglio i nomi, le caratteristiche, i piatti di punta e i prezzi dei dieci ristoranti italiani a 3 stelle:
LE CALANDRE – Rubano (Padova) – chef Massimiliano Alajmo
Un’atmosfera sobria e molto intima. Pochissima illuminazione per non disperdere la concentrazione dei clienti. Come su un palcoscenico i riflettori sono tutti puntati sui piatti. Perfino la tovaglia sparisce. Una cucina senza orpelli, essenziale. Il menu prevede la possibilità di cimentarsi in lunghi percorsi degustazione, dai piatti storici a quelli più recenti, con possibilità di saltare dall’uno all’altro a proprio piacimento.
PIATTI IN EVIDENZA:
- Cappuccino di seppie al nero
- Risotto allo zafferano, ginepro e polvere di liquirizia
- Mozzarella di mandorle
PREZZI: Menu 135/225 euro.
LA PERGOLA – Roma – chef Heinz Beck
Chi dice Lusso dice “La Pergola”. Romantica vista su Roma e prodotti di altissima qualità. Un roof garden sospeso sulla Città Eterna. Cucina mediterranea, passione, ricercate e costose materie prime, il tutto condito da un bel pizzico di creatività.
PIATTI IN EVIDENZA:
- Pinzimonio 2017
- Piccione ai profumi di sottobosco
- Come un cannolo siciliano.
PREZZI: Menu 130/245 euro – Carta: 135/227 euro
OSTERIA FRANCESCANA – Modena – chef Massimo Bottura
Una cucina in perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione. Un retrogusto nostalgico, ma leggero che riesce ad accontentare i palati più fini e le tasche più esigenti. Ai fornelli un vero talento mondiale, chef Bottura, che mantiene alto il nome di uno dei ristoranti più quotati all’interno della Guida Michelin.
PIATTI IN EVIDENZA:
- Tortellini in crema di Parmigiano Reggiano
- Bollito non bollito
- Oops! Mi è caduta la crostata al limone
PREZZI: Menu 220/250 euro – Carta 175/275 euro
DA VITTORIO – Brusaporto (Bergamo) – chef Chicco e Bobo Cerea
Una villa circondata dalle colline bergamasche. Un ambiente familiare, a cominciare dal nome. Eleganza, ma non freddezza. In ogni dettaglio si legge la dedizione al cliente, che deve sentirsi tra amici, come a casa. Una cucina tecnica ed elaborata, ma anche ricca e gustosa. Le porzioni sono abbondanti, in barba alla “novelle cousine”. Ampio spazio è dedicato ai dolci.
PIATTI IN EVIDENZA:
- Uovo all’uovo
- Risotto ai frutti di mare “dalla pentola al piatto”
- Creolo
PREZZI: Menu 80 euro (pranzo in settimana) /280 euro – Carta 97/412 euro
PIAZZA DUOMO – Alba (Cuneo) – chef Enrico Crippa
Una delizia per gli occhi e per il palato! Dall’orto biodinamico di proprietà del ristorante stellato arrivano frutta e verdura utilizzate dallo chef Crippa per dare sostanza, ma anche decorazione ai vari piatti. L’estetica è protagonista in questa particolare celebrazione delle Langhe con la passione per il finger food.
PIATTI IN EVIDENZA:
- Riso rosa e gamberi
- Agnello e camomilla
- Panna cotta Matisse
PREZZI: Menu 200/240 euro – Carta: 130/235 euro
ENOTECA PINCHIORRI – Firenze – chef Riccardo Mondo e Annie Feolde
Un simbolo dell’alta ristorazione per l’Italia nel mondo. Sfarzose sale che celebrano il lusso e la storia della famiglia Pinchiorri. La cucina sa fondere bene l’anima toscana, italiana e internazionale del ristorante. Ad accompagnare i piatti, i vini della famosa cantina.
PIATTI IN EVIDENZA:
- Spaghetti alla chitarra, frutti di mare e bottarga
- Maialino allo spiedo, radice di prezzemolo al cartoccio, salsa verde e limone
- Acqua e cioccolato
PREZZI: Menu 150/275 euro – Carta: 180/310 euro
REALE – Castel di Sangro (L’Aquila) – chef Niko Romito
Eleganza e creatività unite in un solido legame che attraversa l’ambiente ed ogni singolo piatto. Si va alla ricerca spasmodica della purezza dei sapori: dalla terra al mare. La presentazione è meticolosa, fedele ad un’estetica di tipo giapponese.
PIATTI IN EVIDENZA:
- Tortelli di mandorla in brodo di bosco
- Piccione fondente e pistacchio
- Cioccolato bianco, aceto balsamico, granita di liquirizia e aceto bianco
PREZZI: Menu 140/190 euro – Carta: 100/160 euro
DAL PESCATORE – Canneto sull’Oglio (Mantova) – chef Nadia e Giovanni Santini
Un leggendario ristorante sperduto tra i campi e le anse del parco dell’Oglio. Un paesino che è diventato sinonimo di ospitalità in tutto il mondo. Poche decine di abitanti, un’atmosfera raccolta e familiare. La famiglia Santini apre le porte della sua casa-ristorante di generazione in generazione. Più di un pasto, una sensazione di benessere e armonia.
PIATTI IN EVIDENZA:
- Risotto al basilico con calamaretti spillo e pane nero alle erbe e lime
- Lombata di fassona con salsa al nebbiolo, spezie e tartufo nero
- Maccheroni di ananas vanigliati con frutti di stagione e coulis di lamponi
PREZZI: Menu 150/250 euro – Carta: 122/222 euro
HUBERTUS – San Cassiano (Bolzano) – chef Norbert Niederkofler
Chef Niederkofler presenta a tavola le sue eccellenze gastronomiche alpine con aromi tipici della zona come il pino mugo, il ginepro, qualche fiore e spezia. Dai produttori locali ai consumatori di tutto il mondo per ottenere una cucina colorata e saporita, senza rinunciare a quel tocco di sofisticata tecnica che gli ha fatto guadagnare la terza ambitissima stella.
PIATTI IN EVIDENZA:
- Tartare di coregone
- Maialino di latte e spinaci con sandwich di testina
- Riso al latte, albicocche e fiori di sambuco
PREZZI: menu 120/250 euro – Carta – 110/181 euro
ULIASSI – Senigallia – chef Mauro Uliassi
La novità tra i ristoranti stellati di questa guida Michelin 2019. Una cucina moderna, ma elegante, capitanata dai fratelli Catia e Mauro. Un ristorante tra il porto e la spiaggia, dove la bellezza del mare incontra la perfezione dell’alta cucina. Sala raffinata e piatti fortemente legati al territorio marchigiano. Un menu ricco che spazia dalla selvaggina al pesce, senza dimenticare le dolci coccole per i palati più esigenti.
PIATTI IN EVIDENZA:
- Fusilloni bottarga, rosmarino e pistacchi
- Rana pescatrice in potacchio
- Zuppa al frutto della passione, gelato di yogurt, pepe rosa e banana caramellata
PREZZI: Menu e carta 120/150 euro
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