Il progetto italiano sponsorizzato dal Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, volto a promuovere la lettura, è giunto alla sua terza edizione:
Ivrea si aggiudica il titolo di Capitale italiana del libro 2022, la città che diede i natali al grande imprenditore Adriano Olivetti. Il titolo è stato assegnato in diretta streaming il 16 febbraio dal ministro della Cultura, Dario Franceschini.
Immersa in una fitta vegetazione e arricchita da numerosi laghi morenici, Ivrea si presenta come una perla rara del Piemonte. Considerata “il capoluogo del Canavese”, appartiene territorialmente alla città metropolitana di Torino.
Sin dall’antichità, la cittadina ha rappresentato un importante punto di snodo, un vero e proprio crocevia strategico che le ha permesso di fiorire. Del suo florido passato ci sono tantissime testimonianze, a partire dal Duomo di Santa Maria Assunta, uno splendido edificio in stile barocco risalente al IX secolo, al Palazzo del Vescovado con il suo torrione merlato.
Il centro storico è uno scrigno a cielo aperto di tesori preziosi.
Uno di questi è il Castello di Ivrea, un imponente maniero medievale eretto nella seconda metà del ‘300 e che ha visto passare personaggi storici di un certo spessore.
Non si può dire, però, che la città sia viva solo nel suo passato più lontano: Ivrea è frutto del progresso industriale, tant’è che Olivetti la elesse a laboratorio del futuro.
Ivrea: luogo d’eccellenza tra progresso industriale e longeve tradizioni
Il concorso per assegnare il titolo di Capitale italiana del libro si è aperto nei mesi scorsi: ben 16 sono state le candidature pervenute. Di queste, solo 8 città sono riuscite ad arrivare alla selezione finale: Ivrea, Aliano, Barletta, Costa di Rovigo, Nola, Pescara, Pistoia e Pordenone. La giuria, però, non ha avuto dubbi nel proclamare vincitrice la cittadina piemontese. Le motivazioni le ha spiegate il presidente della giuria, Marino Sinibaldi:
“Tra le altre proposte, tutte di notevole qualità e meritevoli di attenzione, la candidatura di Ivrea si segnala per la capacità di mettere in rete le molteplici energie del territorio, di aprirsi alla dimensione internazionale, di proporsi come luogo dove si immagina il futuro del libro e della lettura”.
Come oggetto-simbolo della candidatura, Ivrea non poteva che avere la mitica macchina per scrivere Olivetti-Lettera 22, uno dei simboli iconici del design industriale italiano.