In onore di Inge Schönthal Feltrinelli, della sua inesauribile curiosità, del suo impegno e del suo attivismo nel mondo editoriale, per una cultura libera e senza muri, è nato il ‘Premio Inge Feltrinelli‘: presentato a Mantova, in occasione della ventiseiesima edizione di #Festivaletteratura, il premio si rivolge alle donne e alle nuove generazioni, portando al centro il delicato tema dei diritti umani.
 
Inge era sposata con l’editore e attivista italiano Giangiacomo Feltrinelli, nonché fondatore dell’omonima casa editrice Feltrinelli.
Dopo la morte del marito avvenuta nel 1972, è stata lei a gestire la casa editrice. A 5 anni dalla sua morte, invece, il figlio Carlo, Presidente del Gruppo Feltrinelli, insieme all’amministratrice delegata Alessandra Carra e al direttore della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli Massimiliano Tarantino, ha presentato la prima edizione del premio nel giorno d’inaugurazione del Festivaletteratura di Mantova, il 7 settembre 2022.

I diritti umani al centro del Premio Inge Feltrinelli: la cultura che crea ponti e apre varchi

Il Premio Inge Feltrinelli si rivolge a donne e giovani, attraverso libri, racconti, podcast, inchieste giornalistiche e reportage. Venuta a mancare il 20 settembre 2018 a 87 anni, prima fotoreporter e poi editrice in un’epoca in cui si voleva cambiare il mondo con i libri, Inge Feltrinelli ha sperimentato a pieno quello che è stato il Novecento italiano ed europeo. 

La costruzione di un mondo ideale, nel quale ognuno si può dire garante dei propri diritti, è ancora work in progress: ecco perché nasce il Premio in questione. «La scelta di annunciarlo a Mantova è dovuta al rapporto che Inge Schönthal Feltrinelli aveva con la città e con il Festivaletteratura – ha affermato il direttore Massimiliano Tarantino – per la formula che tanto le piaceva del vedere uniti autori e lettori nell’amore per i libri. Ci siamo interrogati su come unire alcune delle sue passioni di donna di cultura, di libri, inclusione e di come possa essere di ispirazione alle giovani donne che hanno a cuore le stesse cose».