La casa editrice Adelphi, che aveva già pubblicato in precedenza diversi titoli di Benedetto Croce, propone adesso una raccolta incentrata sui pensieri intimi del suddetto scrittore: ‘Soliloquio e altre pagine autobiografiche‘, che sarà disponibile in libreria a partire dal 14 ottobre.
Benedetto Croce è stato uno degli scrittori italiani più influenti del Novecento, filosofo, storico, critico letterario e uomo politico. Scopriamo di più su uno degli intellettuali più conclamati dell’ultimo secolo.
Benedetto Croce: Soliloquio e altre pagine autobiografiche
Sono trascorsi ormai quasi 70 anni dalla morte di Benedetto Croce, avvenuta il 20 novembre 1952 a Napoli. L’autobiografia in uscita, “Soliloquio e altre pagine autobiografiche”, è stata curata da Giuseppe Galasso, con la prefazione di Piero Craveri.
“La breve raccolta che pubblichiamo fu approntata da Giuseppe Galasso per Toni Servillo, il quale, nel 2016, centocinquantenario della nascita di Benedetto Croce, lesse numerosi di questi brani in una memorabile serata al teatro Bellini di Napoli” afferma nella prefazione Craveri, presidente della Fondazione Biblioteca Benedetto Croce.
Profondo conoscitore del pensiero di Croce, Galasso ha esaminato l’intera raccolta delle opere dello scrittore, permettendo ai lettori di poter leggere le pagine più intime della vita del noto pensatore del Novecento italiano, uomo politico e filosofo del cosiddetto “storicismo assoluto”. Il curatore ha costruito un’antologia capace di farci vivere dall’interno l’ininterrotto dialogo che Croce ha intrattenuto con sé stesso e di svelarci le ragioni profonde della sua attività così infinitamente prodigiosa.
“Ma io scrivo queste pagine mentre rugge intorno la guerra, che assai probabilmente investirà anche l’Italia; e questa guerra grandiosa, e ancora oscura nei suoi andamenti e nelle sue riposte tendenze, questa guerra che potrà essere seguita da generale irrequietezza o da duro torpore, non si può prevedere quali travagli sarà per darci nel prossimo avvenire e quali doveri ci assegnerà. L’animo rimane sospeso; e l’immagine di sé medesimo, proiettata nel futuro, balena sconvolta come quella riflessa nello specchio d’un’acqua in tempesta” affermava Croce, ideatore e promotore del Manifesto degli intellettuali antifascisti pubblicato nel 1925 sulla rivista Il Mondo.