La malattia che da tempo lo aveva logorato e reso infermo, alla fine ha purtroppo avuto la meglio: è morto a Roma, all’età di 68 anni, il regista e attore Francesco Nuti. A darne la triste notizia è la figlia Ginevra assieme ai familiari che ringraziano di cuore il personale sanitario e tutti coloro che hanno avuto cura di lui nel lungo periodo della malattia, in particolare il personale di Villa Verde di Roma.
Francesco Nuti ha attraversato il cinema come una meteora: artista inclassificabile, diviso tra la passione per il biliardo, la musica, gli amori e le delusioni private. Ci lascia in eredità 10 film e 15 titoli da attore, un pugno di premi (l’ultimo dei quali gli è stato consegnato nel 2019) e troppi sogni ancora da realizzare. Lo salutiamo oggi ricordando brevemente la sua carriera.
Francesco Nuti: una carriera contraddistinta da una delicata comicità
Nato a Prato il 17 maggio 1955, Nuti si esibisce sin da studente come attore dilettante fino al 1978, anno in cui lo notano Alessandro Benvenuti ed Athina Cenci, una coppia già attiva nel cabaret col nome di Giancattivi, ai quali Francesco Nuti si unisce. Inizia così a scrivere ed interpretare i suoi testi, rivelando subito il suo naturale talento comico.
Nel 1981 esordisce al cinema con ‘Ad ovest di Paperino’ con i suoi compagni, dai quali però si separerà l’anno successivo.
Interpreta così tre fortunati titoli con la regia di Maurizio Ponzi che faranno incassi notevoli: ‘Madonna,che silenzio c’è stasera’ (1982) , ‘Son contento’ (1983) e ‘Io, Chiara e lo Scuro’ (1983). Quest’ultimo gli procurerà grande notorietà e diventerà quasi un film cult, legandolo per sempre alla sua passione per il biliardo.
Dall’85 decide di dirigersi da sé ed esordisce con ‘Casablanca, Casablanca’: si apre così la sua brillante carriera costellata di successi. Nel 1999 però dopo ‘Io amo Andrea’, una commedia delicata , cade in un lungo periodo di depressione. Nel 2016 è colpito da un’emorragia cerebrale seguita da una rovinosa caduta dalle scale che lo porterà all’infermità e al termine, purtroppo, della sua carriera artistica.