È morto Ciro Paone, lo storico fondatore dell’antica sartoria napoletana Kiton, una delle sartorie italiane di moda maschile più rinomate al mondo: con i suoi cinque siti produttivi in Italia, 800 dipendenti, 54 boutique monomarca e oltre 73 Paesi serviti, si conferma un’eccellenza del made in Italy. Paone si è spento questa notte all’età di 88 anni nella sua casa a Napoli, sulla Riviera di Chiaia.
Morto Ciro Paone, il genio che ha rivoluzionato l’antica arte sartoriale napoletana
Nel 1956, Ciro Paone commerciava tessuti a piazza Mercato, in quella Napoli in cui ogni palazzo aveva il suo personale sarto. Fu proprio in quel momento che intuì che un’epoca stava per giungere al termine e che occorreva dare spazio a ben altro.
Iniziò con una piccola produzione di cappotti, reclutando una decina di sarti in un laboratorio a Secondigliano. Questo fino al 1968, anno in cui ad Arzano nacque ufficialmente Kiton, dal nome della toga degli aristocratici greci.
Da allora il suo marchio è cresciuto in maniera esponenziale, fino ad avere show room in tutto il mondo. Paone divenne subito uno degli imprenditori e “artisti della moda” napoletani più amati e ammirati. Nel 1999 il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, lo nominò anche Cavaliere del Lavoro.
L’azienda oggi è gestita dalle sue figlie Giovanna e Raffaella e dai nipoti Antonio, Silverio e Toto.
I cinque stabilimenti di proprietà sono: ad Arzano, dove si produce il capospalla, le camicie, le cravatte, le calzature e la piccola pelletteria; a Collecchio, dove si produce la giubbotteria; a Fidenza la maglieria; a Marcianise, dove si realizzano i jeans; e, infine, a Biella – presso il proprio lanificio – dove si lavorano e si creano i tessuti.
Da sempre Kiton produce i propri abiti rigorosamente a mano. Per tale ragione la compagnia produce soltanto 18.000 abiti ogni anno, che normalmente hanno un costo variabile che si aggira tra i 5000 e i 15000 dollari, ed ognuno è realizzato da almeno 45 sarti.