Genetica “green” per sostenere l’agricoltura nazionale? Ecco il primo accordo tra agricoltori e scienziati per la difesa del patrimonio di biodiversità agraria dai cambiamenti climatici. L’intesa è stata firmata a Palazzo Rospigliosi, a Roma, dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini e dal presidente della Siga (Società Italiana di Genetica Agraria) Mario Enrico Pè.
Nell’intesa si legge: “L’accordo punta a tutelare la biodiversità dell’agricoltura italiana e, al contempo, migliorare l’efficienza del nostro modello produttivo attraverso, ad esempio, varietà più resistenti, con meno bisogno di agrofarmaci e risvolti positivi in termini di sostenibilità ambientale, economica e sociale per far diventare l’Italia capofila in Europa nelle strategie del New Green Deal, in un impegno di ricerca partecipata anche da ambientalisti e consumatori”.
Biodiversità: il primato europeo dell’Italia
La tutela della biodiversità è molto importante per l’Italia che vanta in questo campo il primato europeo grazie alle 504 varietà iscritte al registro viti, alle 533 varietà di olive, ma anche al primato di 299 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, oltre ai 72mila operatori che operano nel biologico.
Coldiretti e Siga sono entusiasti dell’accordo: “Un risultato che è anche il frutto di una forte tradizione più che centenaria nel settore della genetica agraria e del miglioramento genetico ma che oggi viene messo a rischio dagli effetti dei cambiamenti climatici che hanno causato danni per 14 miliardi all’agricoltura italiana nell’ultimo decennio ma anche dall’invasione di insetti e organismi alieni portati nelle campagne dalla globalizzazione degli scambi. Serve dunque un importante cambio di passo verso una maggiore integrazione tra tradizione e innovazione scientifica e tecnologica per preservare la competitività delle imprese agricole italiane”.