Un modello di architettura sostenibile, un’eccellenza italiana da replicare nei diversi angoli del mondo. Dal talento, dall’intuizione geniale, dall’impegno di Stefano Boeri, tre anni fa è nata la volontà di lanciare alla città di Milano una grande sfida: creare un polmone verde residenziale al centro di una grande metropoli. Il bosco verticale di Boeri ha superato brillantemente tutti i test, è stato riconosciuto come il miglior palazzo del mondo e d’Europa nel 2015, ed è diventato un esempio da seguire, il punto di riferimento di un’urbanistica progressista e in continua evoluzione, la luce all’orizzonte di un futuro sostenibile.
Bosco Verticale di Milano: storia e caratteristiche
Due torri, di 76 e 100 metri, che sorgono a Milano, tra il vecchio quartiere di Isola e quello all’avanguardia di Garibaldi, famoso per la presenza dell’Unicredit Tower. In quest’area sono racchiusi gli ultimi 70 anni di evoluzione milanese: un percorso di industrializzazione crescente che si trova a fare i conti con la richiesta di un ambiente minacciato, a rischio continuo. I giardini verticali di Milano sono la risposta alla domanda di città sempre più sostenibili, a misura d’uomo e nel rispetto dell’ambiente.
Come è nata l’idea del Bosco Verticale?
Per l’architetto Stefano Boeri l’ispirazione è nata a Dubai, nel 2007, davanti ad enormi grattacieli rivestiti con pannelli di vetro. L’idea di una città verticale che dovesse contenere necessariamente anche del verde, indispensabile. “Provare a portare gli alberi in cielo”, questo l’ambizioso progetto di Boeri, che, partendo da questo visionario desiderio è riuscito a dare una pelle organiza agli edifici. Dopo quasi dieci anni di lavoro, nel 2014, ha visto la luce il Bosco Verticale di Milano, premiato dall’Illinois Institute of Technology di Chicago “grattacielo più bello ed innovativo del mondo”.
Il Bosco Verticale a Milano è un esempio di edificio residenziale sostenibile che contribuisce a rigenerare l’ambiente. 800 alberi, 4500 arbusti e 15.000 piante: il tutto equivale ad una foresta di 3 ettari che assorbono 30 tonnellate di anidride carbonica all’anno. Chi l’avrebbe mai detto che i grattacieli di Milano potessero contribuire alla lotta all’inquinamento? Eppure in questo caso è proprio così: la vegetazione occupa i terrazzi di questi edifici, ogni piano è dotato di un ingegnoso sistema di auto irrigazione incorporato, che ricicla le acque del palazzo. Uno dei punti di forza del giardino verticale è la biodiversità delle piante, che fanno da habitat naturale per diverse specie di insetti e uccelli.
Tra fauna e flora si è creata una vera e propria oasi in città che contribuisce a rigenerare l’ambiente e la biodiversità urbana. I cespugli e le piante in fiore sono distribuite sulle facciate dei due edifici a seconda dell’esposizione solare. Tutta questa vegetazione favorisce lo sviluppo di un microclima, genera umidità, assorbe le particelle di CO2 e di micropolveri, produce ossigeno. Ad ogni stagione nuovi colori, nuove piante, per una Milano che sorride all’ambiente e al futuro.
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Bosco Verticale: interni di lusso e sfide del futuro
Godere di un angolo di Paradiso in mezzo al caos cittadino, però, non è un sogno alla portata di tutti. Gli appartamenti del Bosco Verticale hanno attirato facoltosi investitori, alti dirigenti, ricconi dal sangue blu e danarosi imprenditori dalle tasche abbastanza gonfie per potersi permettere un loft da 15 mila euro al metro quadro. Anche numerosi Vip hanno scelto come propria dimora il bosco in città di Milano: tra gli altri, il calciatore Ivan Perisic, il rapper portoghese Lorenzo Carvalho, grandi nomi della moda come Diego Dolcini e Gaia Trussardi.
All’interno dell’innovativo edificio si può godere di ogni comfort possibile: ci sono grandi atrii con pareti in vetro, un salone comune dove organizzare magnifiche feste, un sistema di vigilanza H24. Per curare la vegetazione, poi, c’è un’apposita squadra di giardinieri volanti. Insomma, appartamenti di lusso per privilegiati, le cui spese di condominio ammontano a 1500 euro mensili. Ma per chi vuole provare l’ebbrezza di vivere, almeno una notte, nel bosco verticale di Milano, c’è un’opportunità: prenotare un appartamento su Airbnb a partire da 230 euro a notte.
Il concept abitativo lanciato dallo Studio Boeri Architetti è un impegno che si è ulteriormente concretizzato in un vero e proprio manifesto chiamato Urban Forestry, nel quale i progettisti propongono soluzioni alle problematiche legate al Global Warming e all’inquinamento di tutto il pianeta. In questo nuovo scenario possibile, urbanistica e natura si muovono a braccetto, come so-protagonisti di uno spettacolo improntato al benessere collettivo.
Architettura e natura, fuse insieme, in un progetto unico al mondo che riesce a soddisfare il primario bisogno dell’uomo, quello di sentirsi in armonia con l’ambiente. Un ritorno alle origini, ad un’umanità grata alla natura che la ospita, che non invade o distrugge, ma che tutela la sua vera casa: la Terra.