Il Green Pass, o “certificazione verde”, è stato introdotto dal decreto anti-Covid del 22 aprile 2021 ed è necessario per potersi spostare tra le regioni in fascia rossa o arancione, ma anche per partecipare a feste e matrimoni, concerti o per entrare in discoteca.
Il testo del decreto esplica che il certificato venga rilasciato “anche contestualmente alla somministrazione della prima dose di vaccino e che sia valido dal quindicesimo giorno dopo la somministrazione fino alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale”.
La strategia è quella di procedere intensamente con la somministrazione dei vaccini, per porre fine quanto prima alla pandemia causata dal Covid-19 e ritornare alla normalità di sempre.
Il pass non prevede solo di spostarsi tra regioni di altri colori (anche se, attualmente, l’Italia è interamente gialla) ma anche di recarsi in visita dagli anziani che risiedono presso le case di riposo. Dal 15 giugno sarà poi possibile partecipare a feste ed eventi vari, oltre ad accedere ai concerti con capienza maggiore rispetto a quella attualmente consentita (fino ad un massimo di 1000 spettatori all’aperto e 500 al chiuso).
Green Pass, dettagli e procedure da seguire per ottenere la certificazione
Il premier Mario Draghi ha dichiarato che si potrà viaggiare in tutta Italia dall’estero grazie a questo pass verde nazionale, in attesa che entri in vigore quello europeo previsto per il mese di giugno. Siccome l’Europa deve ancora rispondere in merito, il governo ha deciso di accelerare la procedura. Indipendentemente dalla somministrazione del vaccino o dalla guarigione dal virus, sarà possibile entrare in Italia anche presentando l’esito del tampone negativo, 48 ore prima della partenza. Se si proviene da Paesi extra europei, è prevista però la quarantena di 10 giorni all’arrivo (dal 16 maggio è stata abolita per chi proviene dai Paesi Ue e dell’area Schengen, oltre che dalla Gran Bretagna e da Israele).
Per i vaccinati, la certificazione viene rilasciata in formato cartaceo o digitale dalla struttura sanitaria che effettua la vaccinazione.
Il risultato negativo del tampone viene attestato dalla farmacia o dal laboratorio presso cui ci si è recati per effettuare il test molecolare o antigenico.
Anche se in via ufficiosa il green pass è già in vigore, ufficialmente mancano alcuni dettagli da definire ancora e che arriveranno a breve dal Ministero della Salute. Tra tutte le regioni italiane, il Lazio è stata la prima ad attivarsi in merito. Una volta ricevute entrambe le dosi del vaccino (oppure una sola, nel caso del monodose Johnson & Johnson) il certificato vaccinale Covid è disponibile sul fascicolo sanitario elettronico a cui si può accedere tramite le credenziali Spid.
Il certificato è gratuito, bisogna pagare solo il tampone. Il test molecolare resta la scelta migliore per decretare la diagnosi, ma il suo costo non è basso: si aggira intorno ai 60 e i 100 euro, a seconda delle regioni e delle strutture dove viene effettuato.
Il test rapido o antigenico può essere eseguito anche in farmacia ed ha un costo più accessibile, circa 30-40 euro: è meno attendibile, però, rispetto a quello molecolare.
Il pass sarà necessario anche per i minori, per i quali non è prevista al momento la vaccinazione.
Per viaggiare in Europa, i governi stanno valutando l’ipotesi di allestire un sistema che permetterà di muoversi mostrando un semplice QR Code. Il certificato europeo sarà un passe-partout, disponibile entro giugno sia in versione digitale che cartacea. Il rilascio seguirà un iter simile a quello del pass italiano, ma i dettagli saranno noti solo nelle prossime settimane.