Un ragazzo che ha appena compiuto 30 anni, più della metà trascorsi a impegnarsi nella trasformazione della scuola dal modello classico a quello digitale. Si chiama Marco De Rossi ed è il fondatore della piattaforma WeSchool, scelta dal ministero dell’Istruzione per la didattica a distanza.
“A scuola prendevo ottimi voti tranne che in ginnastica – una volta ho persino preso il debito e ho dovuto passare l’estate a fare flessioni e addominali per recuperarlo – e in condotta perché continuavo a uscire dalla classe per fare call di lavoro o perché qualche volta facevo il pirla”, dice Marco e sembra strano sentirlo parlare di call di lavoro a 14 anni, ma quel ragazzo prodigio era già all’opera per aprire la prima scuola online gratuita.
“Mi prendevano per pazzo”, racconta adesso Marco. “Era una follia sostenere che i ragazzi avrebbero studiato con lo smartphone in mano quando ancora non ce l’aveva nessuno. Era il 2004 e YouTube sarebbe nata l’anno dopo”. Ma quel progetto era destinato a crescere e svilupparsi in WeSchool. “Dieci anni dopo un’altra scommessa: quando nel 2016 raccontavamo di voler fare una piattaforma che girasse su smartphone, mi dicevano: siete pazzi, lo smartphone a scuola è vietato! E invece, anche prima del Covid, il 45% degli accessi erano fatti da una classe”.
Il futuro della scuola digitale: oltre la didattica a distanza
Cosa succederà da qui in avanti, dopo la pandemia? “Ma non si può tornare indietro. Bisogna pensare a una scuola diversa, a una didattica integrata, perché la vera innovazione non è nelle tecnologie utilizzate ma nella metodologia di insegnamento e con WeSchool lavoreremo per accompagnare i docenti in questo percorso. La lezione frontale non basta. Il docente che parla davanti a Zoom seduto sul divano non è scuola digitale”, dice De Rossi.
Gli obiettivi del giovane talento imprenditoriale sono sempre più ambiziosi: “Uno dei nostri progetti di Backtoschool si chiama Una settimana da ceo: i ragazzi devono ripercorre le scelte di Zuckerberg durante la crisi di Cambridge analytics. E anche quando studiano Leopardi su WeSchool lavorano in gruppo, sviluppano capacità di leadership e tutte quelle che si chiamano soft skills. Il valore è studiare e lavorare in modo nuovo. Se poi lo fanno da casa o a scuola, chi se ne importa!”.