Un progetto ambizioso, una scelta di vita radicale, un nuovo punto di vista, un’avventura entusiasmante, un profondo desiderio di scoprire cose nuove e la voglia di condividere tutto ciò con tante persone. È questa in estrema sintesi la storia, tuttora in divenire, di Nancy e Michele, due esperti di comunicazione e marketing che hanno deciso di passare dalle scrivanie di Roma alla “zappa” in Umbria. Con l’hashtag #diventandoagricoltori stanno raccontando cosa significa creare una fattoria didattica e avviare un’azienda agricola, per due professionisti senza esperienza nel settore ma che da anni si occupano di web, social media, grafica ed eventi.

Lui è cresciuto in Umbria e dopo la laurea si è trasferito a Roma per lavoro; lei è originaria di un piccolo paese nei dintorni di Rieti e ha vissuto nella Capitale dal primo anno di Università. Dopo circa 10 anni di vita frenetica nella metropoli è nata l’ispirazione e il progetto ha iniziato a prendere corpo: «Il nostro lavoro ci piaceva e continua a piacerci – spiega Nancy – ma da una manciata di anni ci siamo appassionati al mondo dell’agricoltura, ispirati dall’idea di aprire una struttura ricettiva dedicata alla ruralità. Ovviamente intendiamo avviare questa nuova attività senza smettere di utilizzare le nostre competenze nel digitale, ma anzi sfruttandole al meglio». La loro fattoria didattica si chiama “ABC rurale” e nascerà in una delle aree più incontaminate dell’Umbria, nei dintorni della bellissima Todi (conosciuta per essere “la città più vivibile del mondo”, secondo le ricerche del professor Richard Levine direttore del Center for Sustainable Cities). Ma attenzione, non sarà un agriturismo nel senso comune del termine: «No, non per come sono oggi nell’immaginario – afferma Michele – troppo simili a veri e propri alberghi. Vogliamo valorizzare il fascino delle cose di una volta, quelle che c’erano nelle case delle nonne, lasciare che la natura abbia il suo spazio e la sua libertà, rendere giustizia alla bellezza delle cose semplici. Sempre rispettando la formula “anche l’occhio vuole la sua parte” ma soprattutto portandoci dentro l’arte e la musica in particolare. Io infatti ho una lunga esperienza come giornalista musicale e direttore artistico, quindi anche una folta lista di musicisti, autori, discografici che saranno coinvolti a vario titolo nei prossimi anni. Ad ABC rurale si potranno fare attività di molti tipi, in ambito culturale ma non solo, oltre a mangiare ciò che coltiveremo e fermarsi qualche giorno, per staccare da tutto. Abbiamo una miriade di idee e tante persone che non vedono l’ora di offrire le loro conoscenze e capacità a chi sceglierà di venirci a trovare, organizzando corsi, workshop, momenti di scambio».

Campagna Umbra

Campagna Umbra

Va detto però che non è facile diventare agricoltori, soprattutto per chi viene da un mondo diverso. Nancy e Michele hanno frequentato (e continuano a farlo) molti corsi di formazione e soprattutto ascoltato i consigli di persone più esperte di loro; «tutto il resto lo stiamo imparando con la pratica!» sottolineano. Inoltre, contrariamente alla maggioranza dei tanti “giovani che scelgono di tornare alla terra”, loro non avevano né una struttura a disposizione (la vecchia casa di famiglia, per capirci) né familiari con attività connesse all’agricoltura. Però a distanza di tre anni da quando hanno acquistato la struttura e gli oltre 12 ettari di terreno che la circondano, anche grazie al supporto di un finanziamento europeo («ottenuto con enormi sacrifici» rivelano), parlano con cognizione di ciò che potranno condividere con i loro futuri ospiti: hanno scoperto di amare potare gli alberi e fanno la legna per l’inverno, vanno alla ricerca di tartufi con le due cagnette da loro addestrate, raccolgono erbe spontanee e hanno imparato a cucinarle, in autunno intessono cesti di vimini e fanno marmellate con la frutta che raccolgono (e un liquore con le noci davvero speciale!). In questi anni divisi tra il lavoro dietro lo schermo dei loro computer e il richiamo della campagna circostante hanno già impiantato un oliveto e un frutteto didattico, con specie autoctone ormai quasi estinte. Allevano inoltre galline di razza livornese bianca, anche questa ad alto rischio di erosione genetica perché non considerata una specie conveniente a livello economico.

Una realtà quella di ABC rurale che si trova in zona strategica, a circa 1 ora e 15 minuti da Roma nord e meno di 2 ore da Firenze, a pochi chilometri da luoghi come Perugia, Assisi, Montefalco, Civita di Bagnoregio, i laghi di Corbara e Bolsena. Già a partire dal prossimo autunno sarà possibile visitare questo posto fuori dal mondo e un po’ fuori dal tempo, per dedicarsi a fare alcune delle attività didattiche proposte o anche semplicemente riscoprire sensazioni che dopo l’infanzia non avevamo più ritrovato. Da mettere in conto ovviamente un pranzo o una cena, dato che ad ABC rurale sarà possibile mangiare pasta fatta in casa (con farina macinata sul posto, da grano coltivato in azienda), gustare specialità al tartufo (anche questi cavati a pochi metri dalla struttura), scoprire per la prima volta il sapore di frutti antichi e verdure autoctone. Il tutto da consumare nella spettacolare ex-stalla, capace di riportare indietro il tempo di almeno 50 anni. Le camere a disposizione degli ospiti per la notte sono solo cinque, proprio per offrire uno spazio protetto dal caos nel quale rallentare il ritmo. In attesa dell’inaugurazione si può sbirciare quel che stanno facendo Nancy e Michele, seguendoli su Facebook (facebook.com/abcrurale/) o su Instagram (@abcruraletodi) e magari curiosando su www.abcrurale.it.

Articolo a cura di Rosita Mercatante, per Mediterraneo e Dintorni, la rivista mensile che racconta storie, persone, società, paesaggi; che parla di ambiente e scienza, turismo e viaggi.