“Siate liberi di guardare lontano anche oltre l’orizzonte, liberi di viaggiare veloci o lentissimi, dove vi porta il suono schietto della moto, che annuncia il vostro arrivo come un tuono annuncia il temporale.” (Roberto Patrignani)

Un rombo inconfondibile. La moto italiana per eccellenza è la moto Ducati. Una storia ricca di colpi di scena, cambi, deviazioni, curve, quella del marchio Ducati, proprio come un giro in moto. Tanti tentativi di imitazione, ma con scarsi risultati. Tanti settori conquistati, ma quello motociclistico resta dominante: chi guida una Ducati 125 sa cosa vuol dire sentire la libertà e non poterne più fare a meno. 

Storia della Ducati: dalle origini alla pista

Tutto ha inizio nel 1926, quando alcuni investitori bolognesi, guidati dalla famiglia Ducati, decidono di fondare la Società Radio Brevetti Ducati, per la produzione di componenti dedicati ad un nuovo, sorprendente oggetto: la radio. A capo dell’azienda c’è lui, Adriano Ducati, depositario di brevetti industriali per le trasmissioni radiofoniche. Uno sperimentatore di sistemi a onde corte, che mise in pratica il suo sogno. Insieme a lui, i fratelli Bruno e Marcello e papà Antonio Cavalieri Ducati. La casa di famiglia, Villa Lydia, diventa lo stabilimento principale, quello in cui viene prodotto il condensatore Manens. Questo prodotto decreterà il successo economico della azienda, dando il via alla diversificazione delle attività. 

Il primo giugno 1935 nasce lo stabilimento di Borgo Panigale, una struttura davvero all’avanguardia, nata come centro di attrazione di un nuovo polo industriale bolognese. Poi si apriranno le diverse filiali di Londra, Parigi, New York, Sydney e Caracas. La guerra non risparmia nemmeno la storia Ducati che si trova a dover convertire la produzione a fini militari. Dopo l’8 settembre 1943 l’azienda viene occupata dai nazisti e viene distrutta in un bombardamento alleato il 12 ottobre del 1944. I tre fratelli riescono a sviluppare nuove idee e nuovi prodotti, come una micro macchina fotografica.

Siamo nel 1946 quando, alla Fiera di Milano, viene presentato Cucciolo, il primo motore Ducati per biciclette. Intorno al motore si costruisce un telaio, fornito dalla Caproni di Trento, l’azienda aeronautica e nasce la prima piccola motocicletta, che lancia la casa nel settore della meccanica. Cucciolo partecipa alle prime gare di moto e taglia il traguardo per prima, sotto la guida di Glauco Zitelli. 

Nel 1948 la Ducati diventa proprietà dello Stato. La storia di Adriano continuerà negli Usa, dove il suo genio contribuirà allo sviluppo del motore al plasma per i razzi spaziali della Nasa. Ducati Italia diventa uno dei simboli della rinascita tricolore. La prima moto formata interamente dalla casa bolognese è del 1949: si tratta della Ducati 60, un ciclomotore monocilindrico leggero e affidabile.

Ducati

Ducati

Ducati: modelli e sfide per il futuro 

Poi la storia si intreccia con il mito: negli anni Cinquanta esplode il mercato delle moto e Ducati si afferma come leader nel settore delle due ruote Made in Italy. Nel 1950 nasce la vera e propria Ducati da corsa, con una squadra appositamente dedicata, e nel 1952 arriva il Cruiser, una Ducati 125 cc con avviamento elettrico. Nel 1954 l’azienda si divide in due anime: la Ducati Meccanica e la Ducati Elettrotecnica, la produzione motociclistica si separa da quella dei componenti per le trasmissioni. Nello stesso anno arriva in azienda Fabio Taglioni, l’ingegnere romagnolo che segnerà per sempre la storia della Ducati. Grazie a lui vengono introdotte tre novità fondamentali: il motore bicilindrico, il sistema desmodromico e il telaio a traliccio.

I diversi modelli Ducati sfornati dall’azienda danno la percezione di un marchio fatto di velocità, passione e industria. I colli bolognesi risuonano di quel rumore tipico, mentre gli ingegneri portano a spasso le nuove Ducati per testarne i componenti. In ordine nascono la Gran Sport Marianna, protagonista delle gare di gran fondo, il Siluro, che batte tutti i record di velocità in posta, i modelli Turismo, Special e Sport, che arrivano a sfiorare i 135 km/h. 

Nel 1958 debutta il motore desmodromico, la componente fondamentale della 250 Bicilindrica guidata da Mike Hailwood che tanto farà sognare gli appassionati delle gare dell’epoca. Arrivano poi gli anni 60 e le news Ducati parlano di un dirottamento della produzione verso modelli d’esportazione per il mercato americano. Nel 1962 nasce però la Scrambler 250, un vero e proprio successo per il mercato italiano. Ancora Taglioni, nel 1963, inventa il primo motore a L a 90°, montato sulla Apollo, una moto storica tra all’interno della famiglia Ducati modelli. I giapponesi invadono il mercato, ma la Ducati rossa non si ferma e importa il sistema Desmodromico sulle moto da città. Arrivano le nuove cilindrate, fino alla 750 cc. Nasce la Ducati Super Sport, la trasmissione a cinghia e il telaio a traliccio, montato sulla 500 Pantah.

1988: l’anno della vittoria nel primo campionato mondiale Superbike. A portare in alto il simbolo Ducati Marco Lucchinelli.  Dal 1996 la storia della Ducati Motor Holding passa di proprietario in proprietario, fino ad arrivare a far parte del gruppo Lamborghini Automobili S.p.A.. Uno dei modelli più venduti di sempre? La Monster, ancora oggi in produzione. Uno dei più belli? La 916, disegnata nel 1993 da Massimo Tamburini. E mentre continuano le vittorie della Ducati nel MotoGp, conquistato nel 2007 con Stoner,  non si ferma la progettazione e la produzione, per offrire agli appassionati ad ogni stagione una Ducati ultimo modello sempre più futuristica. Le ultime indiscrezioni provenienti dalla Ducati Motor Holding Spa parlano del lancio di un modello Ducati motocross

Modelli Ducati

Modelli Ducati

53.004 moto consegnate ai clienti di tutto il mondo nell’ultimo anno. La conquista del primato nel segmento delle supersportive. Il vento tra i capelli. L’inconfondibile rombo, che non è rumore, ma pura poesia rossa. Ieri come oggi, protagonista della strada e dei sogni di tutti gli appassionati motociclisti: il mito italiano su due ruote si chiama Ducati. 

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