“La musica esige che prima si guardi dentro se stessi, poi che si esprima quanto elaborato nella partitura e nell’esecuzione.“ (Ennio Morricone)
Quando parliamo di musica da film parliamo di lui, un nome che è diventato sinonimo di colonne sonore da Oscar. Le composizioni di Ennio Morricone sono capolavori senza tempo e senza spazio, che travalicano i confini nazionali per arrivare al cuore del cinema, a conquistare Hollywood e i suoi segreti, per conquistarsi un posto nell’Olimpo degli immortali.
Ennio Morricone: biografia
Ennio Morricone nasce a Roma il 10 novembre 1928. Maggiore di cinque figli, conosce da subito il mondo della musica: il padre è suonatore di tromba. A 10 anni entra nel Conservatorio di S.Cecilia nella classe di Tromba di Umberto Semproni. L’insegnante di Armonia complementare Roberto Caggiano coglie il talento del giovane Ennio e lo indirizza allo studio della composizione. Si diplomerà in tromba e comporrà “Il Mattino”, per canto e pianoforte su testo di Fukuko. La discografia di Ennio Morricone si arricchisce poi di “Imitazione”, per canto e pianoforte su testo di Giacomo Leopardi.
Nel 1952 consegue il diploma in strumentazione per banda e due anni più tardi consegue il diploma in Composizione. Nel 1955 Ennio Morricone comincia ad arrangiare musiche per il cinema. Viene assunto dalla Rai come assistente musicale, ma non è il suo destino e si licenzia il primo giorno. Nel 1961 comincia il connubio tra Ennio Morricone e le colonne sonore per il film “Il federale” di Luciano Salce.
Comincia qui la collaborazione con Sergio Leone e il suo cinema western . Le musiche di Ennio Morricone accompagnano le trilogie di Sergio Leone (“Per un pugno di dollari”, “Il buono, il brutto e il cattivo”, “C’era una volta in America”). Comporrà molto per il cinema italiano, accompagnandosi ai nomi più grandi: Bernardo Bertolucci (“Prima della rivoluzione”, 1964 – “Partner”, 1968), Marco Bellocchio (“I pugni in tasca”, 1965 – “La Cina è vicina”, 1967), De Seta (“Un uomo a metà”, 1966), Patroni Griffi (“Un tranquillo posto di campagna”, 1968 – “Metti una sera a cena”, 1969), Pier Paolo Pasolini (“Uccellacci e uccellini”, 1966 – “Teorema”, 1968), Gillo Pontecorvo (“La battaglia di Algeri”, 1966), Carlo Lizzani (“Mussolini ultimo atto”, 1974) e Dario Argento.
Innumerevoli i riconoscimenti ricevuti, prestigiosissimi, come il Leone d’oro alla carriera, ricevuto nel 1995, in occasione della 52a Biennale del Cinema di Venezia. Nel 2007 Ennio Morricone vince l’Oscar, quello alla carriera, ritirato tra mille applausi e grossa commozione. Ma non è l’unico Oscar di Morricone: nel 2016 viene premiato per la colonna sonora di “The Hateful Eight”, con la regia di Tarantino.
Abbandonato il cinema, il maestro Morricone si è dedicato alla direzione d’orchestra. I concerti di Ennio Morricone all’Arena di Verona hanno fatto registrare il tutto esaurito. Lì, nel più importante teatro all’aperto del mondo, il grande compositore italiano ha presentato la sua “Voci dal silenzio”, musica “contro tutte le stragi della storia dell’umanità”.
La morte di Ennio Morricone, il 6 luglio del 2020, ha lasciato l’Italia orfana del più grande compositore dell’epoca moderna.
Le indimenticabili colonne sonore di Ennio Morricone
Una carriera dedicata a musicare il cinema, con oltre 400 colonne sonore composte. Ecco alcune delle sue musiche più famose e più amate.
1. Per un pugno di dollari (1964)
Musica e sceneggiatura composte insieme, perché ogni nota avrebbe dovuto caratterizzare i diversi personaggi, sottolinearne la personalità, a volte con il dramma, altre volta con l’ironia. Morricone utilizzò strumenti insoliti, come il marranzano e il fischio, sì, avete capito bene, del direttore corale Alessandro Alessandroni. Il brano principale, Per un pugno di dollari, è caratterizzato da un celebre assolo di tromba, suonata dal pugliese Michele Lacerenza: fu il disco più venduto dell’anno.
2. C’era una volta in America (1984)
Una volta letta la sceneggiatura, Morricone compose la musica del film prima ancora delle riprese. Sul set tutti restavano incantati ad ascoltare la composizione perfetta, la più adatta per l’umore malinconico e romantico del film. E senza quella colonna sonora, uno dei migliori film italiani non avrebbe avuto lo stesso successo.
3. Il buono, il brutto e il cattivo (1966)
Ogni protagonista ha il suo caratteristico suono: il flauto per Clint Eastwood, l’ocarina per Lee Van Cleef e la voce cantante per Eli Wallach. Continua l’accostamento tra personaggio e melodia lungo tutto il film. Il finale è una vera e proprio esplosione: l’accompagnamento musicale del duello è a dir poco faraonico. L’ululato del coyote resta qualcosa di assolutamente iconico.
4. Nuovo Cinema Paradiso (1988)
Una colonna sonora classica, fatta di sinfonie orchestrali, trascinanti e avvolgenti. Tema D’Amore è il mood musicale che percorre tutto il film, in un crescendo di strumenti a fiato e pianoforte. Malinconia, crescita, speranza: ogni stato d’animo ha la sua musica, Morricone lo sa e la compone, alla perfezione.
5. La leggenda del pianista sull’oceano (1998)
Un anno per comporre trenta brani, che si sono meritati un Golden Globe per la migliore colonna sonora originale nel 2000. L’esecutrice di tutti i brani è Gilda Buttà, la tromba è affidata allo storico jazzista italiano Cicci Santucci. Gli assoli di chitarra elettrica sono, invece, eseguiti da Edward Van Halen.
L’arte del comporre musica, di nota in nota, di battuta in battuta, per un insieme perfetto, in cui ogni strumento trova il suo posto, ogni voce il suo tono, ogni melodia la sua pienezza. Musica che segue il racconto, che accompagna la narrazione, musica che si prende la scena, si merita il Premio Oscar, si guadagna un posto nell’Eternità.