“Penso che sia responsabilità di uno stilista cercare di infrangere le regole e le barriere.” La rivoluzione di Gianni Versace comincia dalla testa, dalla capacità di andare oltre i confini della moda del suo tempo. Uno stilista che ha rotto col passato, con la tradizione, portando il nome della moda Made in Italy oltre la geografia dello Stivale. Una morte tragica e prematura ha impedito ad uno dei più grandi stilisti mondiali di proseguire la sua strada di successi. A raccoglierne l’eredità ci ha pensato la sorella Donatella Versace, una donna che continua a regalare al mondo collezioni straordinarie, di stagione in stagione.
Versace è la moda italiana e in questa IEX Story di “coppia”, anzi, di famiglia, proveremo a raccontare le persone dietro all’iconico e intramontabile marchio.
Gianni Versace
La storia del celebre stilista italiano comincia il 2 dicembre 1946 a Reggio Calabria. Entra in contatto subito con il mondo della moda: i suoi primi passi li muove nell’atelier della madre, Francesca Versace. Per omaggiare le sue radici proprio lì, nel pressi del Duomo del capoluogo calabrese, dove un tempo sorgeva quella sartoria, oggi si trova una boutique Versace. A 25 anni i pizzi, i merletti, i metri e le stoffe dell’attività di famiglia non gli bastano più: sogna di diventare un’artista. Così il piccolo sarto meridionale fa le valigie e si trasferisce a Milano per diventare un disegnatore di abiti. Collabora con diverse case di moda internazionali, prima di creare la sua prima collezione di abiti donna: è il 28 marzo 1978 al Palazzo della Permanente.
Nel 1982 è incoronato come miglior stilista dell’anno per la sua collezione autunno/inverno donna. Il premio “L’Occhio d’Oro” è solo il primo di una lunga serie di riconoscimenti. Da qui inizia la sua collaborazione con il Teatro alla Scala di Milano per i costumi di diverse opere. Il connubio tra Arte e Moda ha sempre caratterizzato la sua carriera, quella di uno stilista che non si è mai accontentato di essere un semplice disegnatore di abiti.
Per la sua capacità imprenditoriale e per aver fatto grande il nome dell’Italia nel mondo, nel 1968, il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga gli conferisce il titolo di “Commendatore della Repubblica Italiana”. Ma non finisce qui: tra mostre, retrospettive, esposizioni fotografiche e tanto altro, il nome di Gianni Versace conquista il resto d’Europa e il capo di Stato francese Jacques Chirac gli assegna l’onorificenza “Grande Medaille de Vermeil de la Ville de Paris”.
La critica lo definirà sempre come lo stilista più innovativo e creativo che l’Italia abbia mai avuto. La sua casa di moda va avanti come un treno: di stagione in stagione, di collezione in collezione, di boutique in showroom, di profumo in accessorio, tutti vogliono indossare qualcosa firmata da Versace. Nel 1993 gli viene assegnato il massimo riconoscimento in fatto di moda: il Consiglio degli stilisti d’America gli assegna l’Oscar americano per la moda.
Comincia a lavorare per il cinema, vestendo i cast di celebri film, e pensa ad una linea di moda più giovane: nel 1995 nasce Versus. La Medusa, simbolo di Casa Versace, conquista il mondo intero. “Quando le persone guarderanno a Versace, dovranno sentirsi atterrite, pietrificate, proprio come quando si guarda negli occhi la Medusa”, aveva detto il visionario Gianni. E così era stato: la sua moda aveva incantato tutti, lasciandoli a bocca aperta.
Insieme ai suoi fratelli, Santo e Donatella, era riuscito a creare un impero. Ogni sua sfilata si traduceva in uno spettacolo, con tanto di luci e regia. Ogni campagna pubblicitaria Versace era destinata a restare nella storia, immortalata dai più grandi fotografi internazionali. I vestiti Versace vestono il jet set internazionale, le star di ogni epoca: Madonna, Melanie Griffith, Michael Jackson, Sting e Lady Diana diventano dei veri e propri testimonial del marchio.
Non solo stilista, ma anche talent scout: con Gianni Versace nasce l’icona della top model. Claudia Schiffer, Cindy Crawford, Naomi Campbell, Carla Bruni, Helena Christensen hanno cominciato a muovere i primi passi sulle sue passerelle. Sotto la sua guida la moda perde l’aura di conformismo che l’aveva caratterizzata fino a quel momento. Fantasia e creatività prendono il posto di rigide regole e canoni già decisi.
Proprio al culmine della sua carriera, il 15 luglio del 1997, il mondo assiste impotente alla tragedia della sua morte: la sua vita viene interrotta brutalmente sulla scalinata della sua villa in Ocean Drive a Miami Beach. Gianni Versace viene assassinato da Andrew Cunanan, ex modello divenuto un serial killer, che aveva già ucciso quattro persone e che verrà ritrovato morto, prima di essere catturato dall’FBI. A ritrovare il corpo esanime dello stilista il suo compagno di una vita Antonio D’Amico, l’uomo accanto al quale Gianni aveva trovato la felicità e la serenità e aveva combattuto e vinto la battaglia più importante della sua vita, quella di poter essere se stesso.
Alla sua morte l’impero Versace viene diviso tra la nipote Allegra Beck Versace, erede del 50% delle quote azionarie e i fratelli Santo e Donatella. Proprio la bionda stilista farà ripartire la Maison della Medusa, tornata a splendere dopo il pesante lutto e il vuoto incolmabile lasciato da una delle firme più importanti della moda mondiale.
Donatella Versace
“L’abito ha bisogno di un’anima, chi sfila fa vivere il vestito, che da solo non potrebbe portare il messaggio giusto.” Donatella Versace nasce a Reggio Calabria il 2 maggio 1955, ma l’inizio della sua vita professionale coincide con la tragica scomparsa del fratello, fondatore dell’impero di moda più famoso al mondo. Da ombra dello stilista, diventa lei il volto della maison Versace. Una donna piccola, dal carattere introverso, dalla personalità estremamente fragile, caratteristica che la porterà ad essere dipendente dalla droga fin da giovane.
Il 2005 è l’anno della disintossicazione e della rinascita di questa donna che ha creato una corazza di ferro per nascondere le sue debolezze. Il ricorso troppo frequente alla chirurgia estetica, il divorzio dal marito, l’anoressia della figlia Allegra, il perenne confronto con quel geniale fratello: fardelli troppo grandi per una piccola donna, che nonostante tutto è riuscita a tenere alto il nome della maison, a farla crescere, restando fedele a quell’idea colorata e barocca di moda del suo Gianni.
Da ragazzina utilizzata come modella da Gianni Versace per le sue prime creazioni, a business woman di successo: Donatella è cresciuta e con lei il marchio di famiglia. Se le star più famose del mondo hanno continuato a indossare le creazioni Versace il merito è suo: Jennifer Lopez, Rihanna, Beyoncé, Bruno Mars, Lady Gaga sfoggiano abiti firmati dalla biondissima Donatella. La sorella minore non ha mai dimenticato gli insegnamenti e quella strada tracciata per lei da quel celebre fratello maggiore. In occasione del ventesimo anniversario della sua scomparsa gli rende omaggio con una sfilata storica: sulla passerella, accanto a Donatella Versace, camminano con passo elegante le iconiche top model “create” da Gianni negli anni ’90, sfoggiando gli abiti in metal mesh, tessuto ideato dall’indimenticato stilista.
Quando si parla di eleganza, stile, lusso si parla di Versace, della storia di due fratelli che partirono dalla Calabria per inseguire un sogno. Il mondo scintillante ed esclusivo dell’alta moda conobbe il talento e l’estro creativo di un giovane ed eccentrico stilista e se ne innamorò. Il resto è storia della moda italiana.