I tradizionali giochi delle regioni italiane sono un vero e proprio patrimonio culturale da custodire con cura e tramandare alle nuove generazioni, così assorte nelle nuove tecnologie da dimenticare spesso il puro piacere del gioco praticato con oggetti semplici.
I giochi italiani raccontano la storia di ogni territorio italiano, le sue tradizioni più radicate, gli usi e i costumi del passato, il folklore che rende le regioni italiane così profondamente belle da conoscere e da visitare.
I giochi tradizionali italiani più amati
Un viaggio, di regione in regione, alla scoperte dei giochi tipici italiani di una volta.
Cerchietti – Trentino Alto Adige
Un gioco semplice, praticato soprattutto dalle bambine. Per giocare bastava procurarsi un cerchio di legno del diametro di circa 20 cm e due bastoncini: il passatempo consisteva nel lanciare e riprendere al volo il cerchietto utilizzando solo le due bacchette.
Borella – Veneto
3 birilli, alti 70 cm e posti circa a 1 metro di distanza l’uno dall’altro al termina di una corsia di gioco in terra battuta lunga circa 30 metri. Proprio come nel moderno bowling, anche in uno dei giochi tradizionali per bambini diffusi in Veneto l’obiettivo è abbattere più birilli possibili, avendo a disposizione 4 bocce di legno.
Truc – Friuli Venezia Giulia
In questo gioco friulano ogni giocatore deve far rotolare un uovo sodo colorato in un’ampia conca coperta di sabbia. L’obiettivo? Colpire l’uovo dell’avversario e guadagnarsi il diritto di tirare di nuovo. E se tutti i colpi dovessero andare a vuoto, tira chi ha l’uovo in campo da più tempo.
Ciambellino – Emilia Romagna
Riuscire a catturare 5 sassolini nel palmo della mano, utilizzando come “foro d’ingresso” l’anellino formato da indice e pollice congiunti? Provateci, senza farne cadere nemmeno uno.
Ciottolo – Marche
Il gioco di origine marchigiana ha precise regole: un giocatore tira un ciottolo, poi lui e gli latri gli lanciano vicino una moneta. Chi ha fatto il tiro peggiore raccoglie tutte le monete da terra e le impila. Il migliore prova a colpire la pila con un altro ciottolo e vince le monete che riesce a far cadere.
Ciuccetta – Umbria
Cosa vuol dire “Ciuccettare”? Sbattere gli uni contro gli altri i pezzetti di uova. Il gioco vede fronteggiarsi due avversari muniti di uova fresche: il primo deve colpire con la punta del proprio uovo l’uovo altrui, senza rompere il proprio. Poi tocca al secondo e così via: vince l’uovo che riesce a distruggere più uovi avversari.
Santill – Abruzzo
Il gioco prende il nome dal pezzo di mattone usato per giocare, che veniva posto in posizione verticale con sopra delle monete: ogni giocatore è chiamato a colpire il mattone con un pezzo di mattonella per vincere le monete cadute.
Pljocke – Molise
Si gioca con lastre di pietra che devono essere avvicinate il più possibile al boccino. I giocatori sono divisi in due squadre e controllati da due arbitri e giocano in un campo di 4×14 metri. Se la pietra dovesse rompersi, si considera la posizione del pezzo più grande. I premi? Agnelli, prosciutti e altri ghiotti prodotti della gastronomia molisana.
Le 5 pietre – Puglia
In questo gioco vince chi riesce ad eseguire una sequenza di 9 fasi senza commettere errori. Si sceglie una delle 5 pietre e la si tiene nella mano destra mentre con la sinistra si lanciano per terra le altre 4. Ma non è finita qui: lanciando ripetutamente in alto con la mano destra la pietra scelta si devono riuscire a raccogliere le altre una alla volta.
Lippa – Basilicata
Per rispolverare questo antico gioco lucano munitevi di due pezzi di legno, uno di circa 15 cm con le estremità appuntite e l’altro di 50 cm. A terra si traccia un cerchio nel quale si posiziona il primo pezzo di legno. Il gioco consiste nel cercare di scagliare il pezzo piccolo a terra il più lontano possibile, colpendo una delle sue estremità con il bastoncino lungo.
Pignatta – Calabria
Cosa sono le pignatte? Pentole di terracotta che vengono appese ad una fune ad una distanza di 60-70 cm tra di loro. I concorrenti, rigorosamente bendati e con un palo lungo circa 1,5 metri tra le mani, devono cercare a turno di spaccare la pignatta sospesa colpendola con il palo. Chi ci riesce ne vince il ricco contenuto!
Carrioli – Sicilia
Ci si diverte fin da piccoli in Sicilia con le gare di carrioli: in questi giochi di velocità si viaggia completamente distesi all’indietro su questi carretti dotati di corde per modificare la direzione e di un freno a mano posizionato sotto il sedile. Pronti, partenza, via!
Corsa nel sacco – Campania
Una corsa molto particolare, che vede i partecipanti avanzare lungo un breve percorso con le gambe infilate all’interno di un sacco: si corre con piccoli saltelli per arrivare primi al traguardo.
Campana – Lazio
10 caselle numerate progressivamente in fila indiana, eccetto due blocchi con caselle affiancate. Si lancia un sasso in una casella e si salta su un piede solo in tutte le altre, rispettando la numerazione, tranne in quella che contiene il sasso.
Chie t’hat puntu? – Sardegna
Una persona si siede su una sedia e tappa gli occhi ad un altro partecipante al gioco. Una persona del gruppo esterno chiede: “Chie t’ha puntu?” e la vittima indica il presunto responsabile conducendolo dal compagno. Vince chi indovina il colpevole.
Gioco dell’oca – Toscana
Si gioca sul classico tabellone che riporta un percorso a spirale, composto da 63 o 90 caselle. A turno i giocatori lanciano i dadi e avanzano a seconda del numero ottenuto. Alcune caselle indicano azioni speciali, come restare fermi, tornare indietro o pagare pegno.
Cirulla – Liguria
Un gioco di carte simile alla scopa, ma con alcune varianti. Se fra le carte in tavola compaiono due assi, la smazzata si annulla e si ridistribuiscono le carte; se le 4 carte iniziali hanno una somma pari a 1, allora si assegna un punto al mazziere; se la somma è di 30, il mazziere riceve 2 punti; se la somma è inferiore a 10, si assegnano 3 punti.
Gioco del ferro – Piemonte
Un percorso a ostacoli, lungo il quale far rotolare un piccolo disco di legno con un diametro tra i 12 e i 15 cm, pesante circa 2 kg. Un gioco di squadra, in cui si assegna un punteggio in base a ogni lancio.
Palet – Valle D’Aosta
Più di un gioco, uno sport tradizionale valdostano che ricorda il gioco delle bocce. Il gioco prende il nome dal dischetto di ferro bianco che viene utilizzato come boccino: deve essere lanciato su un piano di terra battuta e i giocatori, a turno, devono lanciare i propri dischetti per cercare di avvicinarsi al Palet.
Corvo – Lombardia
Un gioco semplice, praticabile con 2 steli di frumento di 10 cm: si infilano l’uno nell’altro, spaccando la parte superiore, piegando all’infuori i lembi e tenendo gli steli per la parte inferiore. Si fanno scorrere l’uno sull’altro mimando il battito d’ali di un corvo.
Senza televisione, senza pc, senza smartphone e soprattutto senza connessione Internet: così sono cresciuti i nonni italiani, come bambini felici pronti a riempire vicoli e piazze di paesi e città con gioiose urla e sonore risate. Per divertirsi bastavano pochi oggetti di uso comune e tanta fantasia.