Oggi è una giornata importante per tutti gli italiani. Oggi 18 marzo 2021 è la Giornata Mondiale del riciclo, e l’Italia può festeggiarla da leader.
Una giornata istituita nel 2018 dalla Global Recycling Foundation per aprire la mente di tutte le persone e rimarcare sull’importanza della differenziazione dei rifiuti che aiuta a non sprecare le risorse e che sta diventando ormai una pratica indispensabile per salvaguardare il pianeta.
Il primato è quindi tutto italiano, siamo una nazione che ricicla da sempre e riportiamo all’interno delle nostre eccellenze il riciclo di carta e ferro: secondo il rapporto di Greenitaly 2020, siamo il primo paese in Europa per il riciclo dei rifiuti, e recuperiamo il 79% degli scarti prodotti, industriali e urbani. Subito dopo di noi in Europa, c’è la Francia con il 56%, il Regno Unito con il 50% ed in fine la Germania con il 43%.
Neanche il Covid è riuscito a fermare la missione riciclo. Il Conai spiega che nonostante la pandemia abbia fatto crollare i consumi, secondo le stime dei dati del 2020 ci sono stati ottimi risultati.
Nel 2020 è stato stimato che siano state riciclate 9 milioni di tonnellate di imballaggi e per il 2021 se il virus dovesse continuare a far sentire i suoi effetti, si potrebbe arrivare a 9 milioni e mezzo. Come spiega il presidente del Conai, Luca Ruini, nei dati sono calati i conferimenti per la chiusura di hotel, ristoranti e bar, quindi tutto l’aiuto è arrivato dalla raccolta differenziata urbana, e con il riciclo dei rifiuti di imballaggio di origine domestica si è quindi arrivati a superare il 70% dell’anno 2019.
Il Covid-19 non ha fermato gli italiani: il Bel Paese è il più “riciclone”
Per un sistema che si basa sostanzialmente sui rifiuti industriali, questo è stato un anno piuttosto difficile. I vari lockdown hanno fermato gli impianti di trattamento per il riciclo, causando non pochi problemi di deposito. È sbagliato quindi pensare che il riciclo sia solo legato ai singoli cittadini con i loro rifiuti domestici, ma può essere affermato che hanno contribuito a raggiungere livelli molto alti.
Come afferma Ruini, nel primo quadrimestre del 2020 i conferimenti al sistema consortile hanno subito un aumento per tutti i sei materiali d’imballaggio, e ciò è legato soprattutto al consumo di prodotti imballati nei comparti dell’alimentare, della detergenza e della farmaceutica.
Gli italiani quindi sono sempre più predisposti al riciclo e alla cura dell’ambiente e lo dimostrano anche i dati diffusi in occasione della Giornata Mondiale dei Rifiuti. Secondo un sondaggio creato dal Conai con l’Osservatorio Waste Watcher International, l’imballaggio e le sue caratteristiche ambientali sono degli elementi che condizionano le scelte di acquisto dei consumatori.
Il 71% di chi ha risposto al sondaggio condotto da Ipsos, ha dichiarato che preferisce quando l’imballaggio del prodotto che sta per acquistare è sostenibile e quando è realizzato con materiale riciclabile. Se la confezione non è riciclabile, solo 1 italiano su 4 lo acquista lo stesso, il 47% lo acquista, ma mal volentieri, il 22% preferisce acquistare altro e infine 1 italiano su 20 non lo consiglierebbe ad amici e parenti.