Il 4 maggio si celebra la Giornata Mondiale del Gioco del Calcio: una data istituita dalla Fifa per ricordare a tutto il mondo la terribile tragedia di Superga, l’incidente aereo che costò la vita all’intera squadra di calcio del Torino, nel momento di massimo splendore.
Nel pomeriggio del 4 maggio 1949 i calciatori, gli allenatori e alcuni giornalisti al seguito della squadra stavano rientrando da una trasferta a Lisbona, dopo un’amichevole contro il Benfica. Alle 17 di quel maledetto giorno, causa maltempo, l’aereo si schiantò contro il muraglione del terrapieno posteriore alla Basilica di Superga, che sorge sulla collina torinese. 31 furono le vittime, compreso l’equipaggio dell’aereo. L’Italia salutò commossa la scomparsa degli “invincibili”, la squadra che stava per conquistare il quinto scudetto consecutivo, il Grande Torino.
Breve storia del calcio italiano
Lo sport più popolare in Italia? Lo sanno tutti: il calcio. Abbiamo testimonianza delle prime manifestazioni calcistiche nella Penisola nel 1887, quando il commerciante torinese Edoardo Bosio riuscì a organizzare una squadra di calcio. Sei anni dopo un gruppo di inglesi fondò a Genova il Genoa Cricket and Athletic Club e l’8 maggio 1898 si svolse a Torino il primo Campionato italiano a quattro squadre, vinto appunto dal Genoa.
La FIGC, Federazione Italiana gioco calcio, nacque nel 1909 e da quel momento il Campionato nazionale si disputa ogni anno, un girone unico con partite di andata e ritorno. Non solo: nel 1922 è nata la Coppa Italia, manifestazione annuale che prevede ancora oggi la partecipazione di squadre di serie A e di serie B.
I migliori giocatori italiani nella Storia del calcio
Sono tanti i calciatori famosi italiani che hanno fatto la storia di questo sport, dentro e fuori dai confini nazionali. Pensare di estrarre dieci nomi dall’Albo D’Oro del calcio italiano può rivelarsi impresa impossibile e allora abbiamo provato a stilare questa speciale classifica di sportivi italiani tenendo conto del giudizio degli addetti ai lavori, del favore dei tifosi e dei riconoscimenti internazionali, oltre che della bacheca di trofei raccolti. Chi sono i migliori giocatori d’Italia di sempre?
1. Gianni Rivera
Gli esperti di calcio sono concordi nell’affermare che il miglior calciatore italiano sia lui, il centrocampista elegante che oggi ha 76 anni. Le squadre in cui ha militato? Alessandria e Milan, dal 1960 al 1979. Ha giocato 527 partite in Serie A, segnando 127 gol. Una grande ferita brucia nella sua storia calcistica: la finale dei Mondiali persa nel 1970 contro il Brasile.
Ha vinto però gli Europei nel 1968 ed è stato il primo dei giocatori italiani Pallone D’Oro, se si esclude l’oriundo Omar Sivori: si è guadagnato il massimo riconoscimento in fatto di calcio nel 1969. Si è sempre distinto per una tecnica di classe, oltre che per una grande visione di gioco. Fu soprannominato “l’Abatino”, per sottolineare quanto fosse bello vederlo giocare tra gli altri centrocampisti italiani, a dispetto di chi pensava che non possedesse le doti fisiche necessarie.
2. Roberto Baggio
Il suo addio al calcio, nel 2004, ha segnato la fine di un’epoca. Quando si pronuncia il nome di Roberto Baggio e si immagina quel celebre codino in mezzo al campo non si parla solo di uno dei Palloni D’Oro italiani, ma di un campione che ha fatto sognare intere generazioni di appassionati. A 53 anni si può dire che Baggio resta uno dei simboli del calcio italiano, nonché uno dei calciatori italiani famosi più amati.
Tante le casacche indossate: Vicenza, Fiorentina, Juventus, Milan, Bologna, Inter e Brescia. In Serie A ha giocato 452 partite e segnato 205 gol. Ha vinto il Pallone d’oro nel 1993 pur non conquistando tanti trofei in carriera. Il suo ruolo? Lo conoscono tutti: il fantastista, ma anche una seconda punta capace di fare molti assist e molti gol. Estremamente agile, veloce e bravo nei dribbling fu definito un “nove e mezzo” un po’ attaccante e un po’ fantasista. Si dannò a lungo per aver sbagliato il rigore decisivo nella finale Mondiale del 1994 contro il Brasile, ma “non è mica da questi particolare che si giudica un giocatore”.
3. Paolo Rossi
L’uomo che trascinò l’Italia alla vittoria dei Mondiali del 1982 in Spagna. Molto di più di uno dei calciatori italiani più amati, “Pablito” è il simbolo della rinascita azzurra, dopo anni di vittorie sfiorate. Sua la tripletta che mette in ginocchio il Brasile al secondo turno, sua la doppietta alla Polonia in semifinale e suo il gol che apre le danze allo storico 3-1 sulla Germania in finale.
Nello stesso anno vinse il Pallone D’Oro, conquistando il maggior riconoscimento dopo aver conquistato il tifo azzurro. Enzo Bearzot, allenatore di quella Nazionale delle meraviglie, lo volle fortemente contro chi avrebbe preferito al suo posto il romanista Pruzzo.
4. Fabio Cannavaro
Dinamismo, precisione e un’eccezionale capacità di anticipare l’avversario. Queste le qualità che sono sempre state riconosciute a Fabio Cannavaro, vincitore del Pallone D’oro nel 2006. In un mondo che aveva spesso e volentieri premiato gli attaccanti, fu un difensore ad essere considerato il calciatore più forte, quello che aveva guidato gli azzurri verso la conquista di un Mondiale strepitoso.
Nell’Italia di Marcello Lippi, Cannavaro, soprannominato “Il muro di Berlino” formò, in coppia con Gianluigi Buffon, una difesa granitica. Talento puro, quello di uno dei difensori italiani migliori di tutti i tempi.
5. Giuseppe Meazza
Dalla difesa si passa all’attacco e ad un nome più che celebre, quello di un attaccante che ha giocato dal 1927 al 1947 e ha segnato 216 gol in 367 partite di Serie A. Inter, Milan e Juventus hanno goduto delle sue gesta in campo. Nella sua bacheca ci sono la vittoria dei Mondiali del 1934 e del 1938.
Particolarmente apprezzato per i suoi dribbling e l’ottima tecnica individuale, è morto nel 1979, ma il suo nome resta indissolubilmente legato alla storia del calcio italiano: a lui è intitolato lo stadio di San Siro, la casa di Milan e Inter.
6. Gigi Riva
Uno degli attaccanti italiani più amati di tutti i tempi, una bandiera del Cagliari, squadra per la quale ha giocato dal 1963 al 1976. Ha segnato 156 gol in Serie A e 35 con la Nazionale. In campo si è sempre distinto per la potenza e per la forza fisica, tanto da essere soprannominato “Rombo di tuono”: il suo mancino lasciava attoniti tutti gli avversari.
7. Paolo Maldini
Dici Paolo Maldini e pensi subito al Milan, squadra in cui il figlio di Cesare ha giocato dal 1984 fino al 2009, anno del suo addio al calcio. Con i rossoneri, di cui è stato capitano, ha vinto 26 trofei, tra cui 7 scudetti e cinque Coppe dei campioni.
Un terzino sinistro veloce e dotato di grandi dote tecniche, capace di usare con efficacia entrambi i piedi. Con la maglia numero 3 cucita praticamente addosso riusciva ad anticipare gli avversari come pochi altri al mondo.
8. Valentino Mazzola
Un esemplare numero 10, un modello da seguire per chiunque aspiri a diventare un calciatore completo: veloce in campo, dotato di tecnica, atletico e fisicamente imponente. Aveva solo 30 anni quando morì insieme ai suoi compagni nel terribile incidente di Superga. Resterà di lui l’eredità immortale, come capitano del Grande Torino degli anni Quaranta, una delle più forti squadre della storia del calcio.
9. Francesco Totti
Potevamo parlare di giocatori di calcio famosi e non menzionare quello che è stato il capitano della Roma e che resta il simbolo della squadra giallorossa? Totti debutta in campo nel 1993 e nel tempo ha collezionato 889 presenze mettendo a segno 334 gol. Nel 2006 ha vinto i Mondiali in Germania e nel 2001 ha contribuito in modo determinante nella vittoria della Roma del campionato di Serie A.
Tanti i ruoli ricoperti: trequartista, seconda punta e centravanti. Non si è mai tirato indietro quando si è trattato di sacrificarsi per il gioco di squadra, mettendo a disposizione dei compagni il suo tiro potente, la sua ampia visione di gioco e la sua straordinaria capacità di fare assist efficaci ed eleganti. Senza dimenticare i mitici rigori tirati “a cucchiaio”.
10. Gianluigi Buffon
Un veterano del calcio italiano, che a 42 anni è ancora uno dei punti di riferimento del calcio italiano. Ha giocato nel Parma e, soprattutto, nella Juventus, squadra di cui porta ancora addosso i colori. Ha vinto i Mondiali del 2006 e diversi scudetti con la Juventus. È uno dei portieri più forti tra quelli in attività, definito spesso come il migliore nella storia del calcio.
E a chi gli dice che dovrebbe smettere, risponde con un sorriso e la sua grande mano, proprio quella manona che riuscì a parare un tiro impossibile da prendere di Zidane nella partita più importante della sua vita, quella che consegnò agli Azzurri il titolo di Campioni del mondo.
Regalate un pallone ad un bambino italiano e lui conquisterà il mondo del calcio. O almeno ci proverà. La passione per questo sport unisce e divide gli italiani, tifosi prima di tutto, ma c’è una cosa su cui essere d’accordo: i grandi campioni non hanno colori, ma solo posti speciali nella storia del calcio.
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