L’universo del vino attrae sempre più curiosi e negli ultimi anni si sono moltiplicati i corsi per assaggiatori e degustatori, e contemporaneamente è aumentato il prestigio dei sommelier sia in Italia che all’estero.
Evidente è ormai che si senta la necessità di una formazione in ambito enologico, sia per quanto riguarda la conoscenza dei vini italiani che dei vini stranieri.
Negli ultimi anni la figura del sommelier è stata rivalutata: questa professione sta diventando sempre più importante perché fa la differenza tra un locale di fascia bassa o media e uno di fascia decisamente superiore.
Numerosi sono i sommelier italiani che con il tempo sono diventati molto conosciuti, portando quindi prestigio al ristorante presso cui lavorano.
IL LAVORO DEL SOMMELIER italiani
Il lavoro del sommelier si divide in due parti. La prima riguarda la gestione della cantina: cura personalmente la carta dei vini, acquista vini, spumanti e champagne in base al budget, allo stile e alle proposte del ristorante. Inoltre deve anche ricercare nuove aziende vinicole che si distinguono per innovazione e prestigio, così da proporle in sala, per tenere sempre aggiornata la carta dei vini.
La seconda parte si svolge direttamente in sala, a contatto diretto con i clienti, dove il sommelier sfodera tutta la sua competenza. Il suo compito è servire il vino, ma anche acqua o altre bevande; scelta l’etichetta presenta la bottiglia ai clienti e procede con la stappatura su un tavolo di servizio e poi con l’avvinamento dei calici dei commensali, oltre che alla valutazione dell’integrità del prodotto attraverso un’analisi olfattiva e gusto-olfattiva. L’assaggio viene rivolto all’ospite che ha ordinato l’etichetta prescelta e, infine, il vino viene servito a tutti secondo un ordine di servizio specifico.
ECCELLENZE ITALIANE: 5 SOMMELIER DA TENERE A MENTE
Anche nel campo dei sommelier spiccano diverse figure italiane: scopriamole insieme!
1. FABIANA GARGIOLI
Sommelier e co-titolare di Armando al Pantheon, storico ristorante di Roma, nel 2006 diventa sommelier professionista e da quel momento in poi la sua carriera e la sua formazione professionale non si è mai arrestata. Oggi oltre a curare la carta dei vini, è anche la responsabile acquisti della cantina e conduce il servizio di sala del Ristorante.
2. ANDREA GORI
Chief sommelier della trattoria Da Burde a Firenze, di proprietà della sua famiglia dal 1927. Si definisce un “sommelier informatico” perché le sue due passioni sono il vino e la tecnologia. Non a caso ha il blog Vino Da Burde, aperto nel 2007 e che in poco tempo è diventato il blog italiano di vino più seguito dagli appassionati. Inoltre è anche giornalista per Business People, scrittore e organizzatore di eventi per God Save the Wine, festival enoico e multimediale.
3. PAOLO BASSO
Vincitore nel 2013 del Premio ASI Miglior Sommelier del mondo, oggi è un consulente a livello mondiale per diverse catene di Hotel di lusso e per Air France. È uno fra i cinque ad aver vinto sia il titolo europeo che mondiale come “Miglior Sommelier”. Nel 2014 il Comitato Grandi Cru d’Italia, l’associazione più prestigiosa di produttori vinicoli italiani, gli ha conferito il titolo di “sommelier dell’anno”. Ha una propria società di consulenza, la Paolo Basso Wine, e sta iniziando una nuova attività come produttore vitivinicolo.
4. MANUELE PIROVANO
Milanese, classe 1983, è il sommelier di D’O, ristorante di Davide Oldani, a Cornaredo (MI). Lo scorso anno è stato eletto come “Sommelier dell’anno” dalla Guida 2018 Identità Golose. Ha realizzato una carta dei vini molto particolare, che conduce gli ospiti alla scoperta di bottiglie per nulla scontate, sia italiane che straniere.
5. LUCA GARDINI
Nel 2004 ottiene il titolo di “Miglior Sommelier d’Italia” e recentemente ha conquistato anche il titolo per “Miglior Sommelier d’Europa”. Ambasciatore del metodo classico italiano e noto esperto di vini nel mondo, vanta collaborazioni con The Fat Duck, uno dei ristoranti più famosi al mondo, e con il Cracco di Milano, del famoso chef omonimo.