Più gli anni passano e più le cose cambiano, e quello che fino a qualche anno fa sembrava impossibile da pensare, oggi è diventato qualcosa di usuale. Con la pandemia e i tempi che cambiano le sale virtuali hanno dato al pubblico quello che i cinema non potevano più dare.
Ma tutto ciò comporta che nulla sarà più come prima, come spiega Luigi Lonigro di 01 e presidente dei distributori Anica. Dovrà crearsi una comunicazione tra le piattaforme virtuali e il settore del cinema, per quando si potrà tornare nelle sale. Per quanto riguarda il mercato, bisogna fare una distinzione tra le piattaforme che detengono i diritti e quelle che invece pagano i diritti di noleggio, in ogni caso comunque il pubblico che preferisce la sala virtuale non è detto sia disposto ad andare al cinema e a fare i conti con tutto questo dovranno essere registi e i produttori.
Tra le tante piattaforme di video streaming si contano Rakuten, RaiPlay, Timvision, Prime Video di Amazon e Now di Sky, non mancano poi i grandi colossi Netflix e Disney+ che conta in soli 16 mesi, 100 milioni di abbonati globali. A queste che sono già tutte arrivate in Italia, se ne accodano altre che mancano nel mercato italiano, come Hulu, Hbo Max di WanerMedia e Peacock di Nbc Universal.
Piattaforme che si sono evolute e che parlano di cinema a 360°, come Mubi che propone un film al giorno con grandi classici oppure, IWonderfull incentrata su biopic o ancora #Miocinema e #Iorestoacasa, circuiti nati per portare i migliori film italiani con la qualità delle sale cinematografiche.
Gli esperti parlano del cambiamento e dello sviluppo delle piattaforme virtuali per il cinema
Andrea Occhipinti di Lucky Red e uno dei fondatori di #Miocinema, sostiene che è stato fatto un investimento importante per fare in modo che anche quando si potrà tornare al cinema, la piattaforma virtuale venga vista come un prolungamento virtuale del cinema d’autore, per non sostituire la sala fisica ma per donare al pubblico qualcosa in più.
Indietro non si tornerà più come spiega anche Lionello Cerri, storico esercente di Milano con l’Anteo e cofondatore della piattaforma #Iorestoacasa. Le piattaforme virtuali saranno presenti per sempre anche quando tutto sarà riaperto: si comunicherà con la sala fisica e per il pubblico sarà un’opportunità in più.
Infine come sostiene Guido Casali direttore di Nexo+, in una vasta offerta di realtà virtuali, saper essere unici e diversi è una vera impresa: la pandemia ha migliorato il livello di alfabetizzazione digitale, per questo si pensa ad essere dei buon stimolatori di bisogni culturali.