Giannino Stoppani, detto Gian Burrasca, è solito annotare in un diario tutti gli avvenimenti della sua vita e della vita della sua famiglia. Un bambino abituato a dire sempre la verità anche quando è scomoda, anche quando agli adulti non fa piacere che si dica. Il ragazzino combinaguai viene chiuso nel collegio Pierpaoli dove diventa capo di una ribellione contro la falsa e tirannica disciplina imposta dalla coppia di proprietari-direttori.
Ci troviamo di fronte ad un classico della letteratura per ragazzi, in cui il sarcasmo e l’ironia la fanno da padrone. Nel mondo di Giannino i grandi pensano di poter decidere ogni cosa: le frustate del babbo dovrebbero imporgli l’educazione, le urla delle sorelle dovrebbero spiegargli come ci si comporta, i richiami del maestro dovrebbero impartire la giusta istruzione, le brodaglie schifose servite al collegio dovrebbero trasferire la disciplina, ma Giannino si ribella e decide di essere semplicemente ciò che è, ovvero un bambino.
Gian Burrasca di Vamba: il diario che smaschera l’ipocrisia degli adulti
Nelle azioni di Gian Burrasca non c’è alcuna cattiveria, ma solo voglia di fare del bene: purtroppo gli adulti guardano solo alle conseguenze, spesso disastrose, e gli impartiscono solo punizioni. Così Giannino si sfoga nel suo fedele giornalino raccontando gioie e dolori. Il giovane Stoppani si sente un vero e proprio martire della libertà e propone la propria interpretazione degli eventi. La risata nasce semplice e spontanea, spesso dolceamara, tra personaggi che assomigliano a caricature, adatte a smascherare l’ipocrisia degli adulti filtrandola attraverso l’innocenza di un bimbo.
Luigi Bertelli, con lo pseudonimo di Vamba, ha confezionato un libro entrato a pieno diritto nelle biblioteche per ragazzi italiani, un romanzo dallo stile scorrevole e appassionante, che alterna termini semplici a frasi più complesse, il tutto accompagnato da comiche illustrazioni disegnate a mano. Il giornalino che ha accompagnato la crescita di intere generazioni di italiani e che continua ad essere modernissimo.