Tra i cinque finalisti del Premio Campiello di quest’anno spunta anche il nome di Francesco Guccini, cantautore e scrittore italiano. Nel suo ultimo libro Tralummescuro Guccini apre la scatola dei ricordi e torna alle radici, alla scoperta di una vecchia cultura contadina, soppiantata dai mezzi di comunicazione di massa e dalla tecnologia.
Dialetto e lingua italiana si contaminano in Tralummescuro di Francesco Guccini: il titolo si riferisce alla luce (lumme) che sta per diventare buio (scuro) ed esprime appieno il concetto malinconico alla base del libro, ovvero la volontà di scrivere una ballata per un paese al tramonto.
Tralummescuro: Guccini racconta un’Italia che sta scomparendo
La notte “culturale” è arrivata e Pavàna e altri paesi dell’appenino tra la Toscana e l’Emilia sono spopolati, abbandonati e preferiti a posti più moderni dove vivere circondati da ogni comfort. Così Guccini decide di raccontare quei borghi in cui è cresciuto, tra luoghi di montagna e cose semplici.
Al posto delle antiche mulattiere oggi ci sono stare percorribili da auto, tutto è cambiato e allora il cantautore fa un tuffo nei ricordi per descrivere con la giusta nostalgia un mondo di tradizioni e persone che non ci sono più. Perché ricordare è l’unico modo per non perdere pezzi di cultura italiana così importanti.