Non è una festa, ma un momento decisamente importante per l’Italia. Un segno di rinascita, di ripartenza, di ricostruzione in questo momento in cui la Penisola si trova ad affrontare il nemico invisibile del Coronavirus, la sfida forse più difficile mai vissuta.
Alla vigilia della posa in opera dell’ultima parte di impalcato, le diciotto pile del nuovo ponte per Genova sono state illuminate con il tricolore. Un modo per riunire, prima simbolicamente, e poi concretamente, la Val Polcevera tagliata in due dal crollo del ponte Morandi e “ricucire” quello strappo doloroso subito dalla città di Genova.
Inaugurato il nuovo ponte di Genova: la ricostruzione dopo due anni
Questa mattina, poi, alla presenza del premier Giuseppe Conte, è stato ultimato il varo della diciannovesima campata d’acciaio del nuovo viadotto di Genova. Il tracciato del nuovo ponte è stato completato: 17.500 tonnellate di acciaio per un percorso lungo 1067 metri. A celebrare l’evento il suono delle sirene del cantiere e delle navi alla fonda e di alcune aziende.
Dopo quasi due anni dal crollo del ponte Morandi, Genova è ricucita: “Ricongiungiamo una importante arteria di comunicazione al centro, al cuore, della città di Genova. La portata concreta di questa giornata è nel fatto che c’è un progetto reale che sta giungendo a completamento. Qualcuno ha parlato di miracolo: credo sia possibile parlare di miracolo, senza enfasi, perché c’è il lavoro di tanti qui, dell’autorità pubblica, dei progettisti e in particolare Renzo Piano, degli operai e i tecnici” ha sottolineato il premier Conte, ringraziando chi ha reso questa ricostruzione possibile.