Un’attività artigianale di famiglia nata nel ‘900 e divenuta una realtà industriale di successo.
Oggi la terza generazione Schiano cerca di realizzare in ognuna delle biciclette italiane create il perfetto connubio tra tradizione ed innovazione.
Iex ha intervistato Mario Schiano, che guida l’azienda di famiglia con l’obiettivo di puntare sempre più in alto.
Da dove nasce la passione della famiglia Schiano per le biciclette?
Agli inizi del ‘900 nonno Mario ebbe in regalo dal padre Ciro, che all’epoca si trovava in Francia per avviare lo stabilimento della Magneti Marelli, una bicicletta e, invece di montarla ed iniziare a giocare (all’epoca le bici venivano consegnate in casse di legno smontate) iniziò a studiarla.
Affascinato dal “cavallo d’acciaio”, nel 1923 a Frattaminore iniziò la produzione di telai. La passione per la bicicletta è stata trasmessa da nonno Mario a papà Antonio e da lui a mia sorella Teresa e a me.
Quali sono i valori fondanti di un’azienda fortemente radicata sul territorio, ma capace di conquistare il mercato mondiale?
Ho avuto la fortuna di vivere con nonno Mario, ero la sua ombra. Mi ha insegnato tanto, col suo sguardo vigile mi lasciava sbagliare ma io avevo la consapevolezza che lui era lì, pronto a guidarmi e a farmi capire dov’era l’errore; con lui ho fatto la gavetta.
Il suo impegno nel sociale ed il forte legame con il territorio sono stati sempre radicati in lui, nonno Mario negli anni ’50 è stato Sindaco di Frattaminore per due mandati ma poi, per i continui impegni aziendali, non potendo adempiere appieno ad una carica così impegnativa, si è dovuto distaccare.
Dal 1923 ad oggi con la globalizzazione si è avuto il miglioramento delle infrastrutture e della tecnologia e mentre mio nonno si trovava ad operare solo in Italia, papà si è aperto all’Europa ed io oggi mi trovo a confrontarmi con il mercato internazionale.
Come nasce una bici Schiano? Quali sono le fasi della produzione, dalla creazione alla consegna?
Una bici Schiano nasce da un’idea che viene sviluppata nei nostri uffici, da personale qualificato sulla base della lunga conoscenza del settore. Si inizia con una bozza di telaio, si continua negli uffici grafici per allestire il prodotto con una accurata scelta dei colori e delle decalco. Da aziende specializzate scegliamo le componentistiche e, appena tutta la fase di preparazione è terminata, si passa alla produzione.
Oggi lavoriamo prevalentemente con distributori che, dal nostro magazzino o dalle logistiche, ricevono le biciclette imballate singolarmente e provvedono alla distribuzione nei singoli mercati di riferimento.
Quali sono le biciclette che possiamo considerare i simboli dell’evoluzione della storia dell’azienda Schiano?
La storia della nostra azienda è scandita dai modelli che si sono realizzati negli anni: nei primi anni ’50 biciclette con freni a bacchette (non esistevano ancora i cavi in acciaio), bici rigide utilizzate prevalentemente come mezzi di lavoro; negli anni ’70 si inizia con le bici pieghevoli con il modello Marinella; gli anni ’80 sono stati segnati dal modello Condorino, bici in acciaio uomo o donna, con cambio, ruote sottili e si vedono i primi colori metallizzati; negli anni ’90 il Rampichino (oggi Mountain Bike), struttura più robusta, ruote con tasselli e cambi al manubrio, colori fluorescenti; fino ad arrivare alle fine dello scorso secolo dove, grazie a papà Antonio, iniziammo a cimentarci nella realizzazione delle prime bici elettriche.
L’artigianato Made in Italy rappresenta ancora una garanzia di qualità e di eccellenza nel mondo? Da cosa ripartire dopo l’emergenza Covid-19 che ha fermato le aziende italiane?
Il Covid-19 ha messo a nudo tutte le difficoltà che il nostro Paese, e l’Europa intera, ha per reperire i beni necessari per la produzione, non mi riferisco solo alla materia prima ma anche ai semilavorati. Negli ultimi anni i nostri governanti ci hanno costretti ad esternalizzare gran parte della nostra lavorazione per poter contenere i costi. Si deve agire sui salari: non è possibile che il costo del lavoro per una impresa è gravato da una tassazione superiore al 60% !
Le aziende devono ritornare a produrre nei propri stabilimenti, bisogna diminuire il carico fiscale dei salari e dare più potere d’acquisto ai lavoratori.
Nel corso degli anni la produzione di biciclette Schiano è stata abbinata a brand di successo. Quali sono e sono state le collaborazioni più importanti che hanno portato le bici Schiano a gareggiare sulle strade del mondo?
L’esperienza più bella che ricordo è il viaggio intorno al mondo fatto da Juliana Buhuring che nel 2012 ha percorso in sella ad una bicicletta Schiano, modello “pegasus”, 29.000 Km in 152 giorni, attraversando 4 continenti e 18 Paesi con un importante riconoscimento dal Guinness World Records come primo viaggio in bicicletta compiuto da una donna.
Ma il piacere quotidiano che ci gratifica è quello di incontrare persone, anche di una certa età, che nella loro vita hanno avuto una bici Schiano ed è bello vedere gli occhi lucidi mentre ricordano il piacere di libertà che solo la bici può dare.
Le biciclette sono il più ecologico mezzo di trasporto. Sappiamo che per il brand Schiano la sostenibilità ambientale è un obiettivo sempre presente in tutte le scelte aziendali. Ci parli dei progetti Schiano orientati a minimizzare l’impatto ambientale.
La bicicletta è il mezzo per eccellenza che non inquina con emissioni in atmosfera pari allo zero ma, con l’applicazione della componentistica elettrica, si deve rivedere tutta la filiera.
Il grave problema che fin da ora ci stiamo ponendo e al quale stiamo cercando di dare una valida soluzione è il corretto smaltimento delle parti elettriche di una bici a pedalata assistita.
La bicicletta Schiano a cui lei è più legato?
La bici alla quale sono più legato è quella personale che utilizzava mio nonno per i suoi spostamenti. E’ del 1935, la conserviamo ancora gelosamente nella nostra sala museo, insieme a tanti altri modelli ed attrezzi che hanno segnato “il tempo” della nostra azienda.
Biciclette per tutti i gusti, per tutte le occasioni e per tutte le età. In un mondo sempre più digitalizzato, la bicicletta è ancora il regalo che ogni bambino desidera ricevere?
Il nostro motto aziendale è quello di nonno Mario: “una bici per tutti” ed è rimasto invariato negli anni.
E’ da qui che partiamo ogni giorno per realizzare prodotti di qualità ma con un prezzo accessibile. Il mondo dei bambini per noi è fondamentale, abbiamo un linea dedicata a loro, la SCHIANO KIDS. Da qualche anno stiamo assistendo ad un incremento di vendite di bici di fascia d’età compresa tra i 3 e i 10 anni, finalmente i genitori hanno capito che devono staccare i figli dagli schermi e portarli all’aria aperta e l’importanza del movimento per un armonico sviluppo del corpo.
Quali sono i prossimi progetti del brand Schiano?
Non ci fermiamo mai. Già da qualche anno stiamo lavorando per arrivare al 2023 (anno del centenario) con il ciclo di produzione completamente stravolto: trasformazione digitale, nuovo modo di progettare e ingegnerizzazione dei prodotti/servizi, analisi dei processi, IoT, robotica avanzata, digital marketing, sempre con l’attenzione massima al consumatore finale in termini di sicurezza ed affidabilità.
Per scoprire il mondo su due ruote delle biciclette Schiano, vi invitiamo a visitare il sito http://www.schiano.eu/.