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Un tuffo dove l’acqua è più blu, tra Storia, avventura e relax (Parte 1)
Tra cielo e mare. La terra si sparpaglia tra le onde. Come piccoli pezzi di un puzzle lasciato volutamente incompleto. Il patrimonio insulare italiano comprende oltre 800 isole, ma solo 80 sono abitate. È sicuramente allettante l’idea di avventurarsi su una delle 720 isole italiane deserte, ma per tutti coloro che preferiscono la comodità al rischio, la compagnia alla solitudine e che non hanno dimestichezza con la vita da “Giovani Marmotte”, ecco le isole più belle d’Italia, da inserire nella lista dei luoghi da visitare assolutamente. Tralasciando le regioni insulari del Bel Paese, questo è un viaggio tra leggenda, mitologia, natura e tradizione con i piedi sulla terraferma e lo sguardo che si perde nel blu, alla scoperta delle isole minori italiane.
Isole italiane: le sette perle dell’Arcipelago Toscano
Una mattina di primavera: Afrodite, dea della Bellezza e dell’Amore, venne al mondo dalla schiuma del mare. Dalla sua collana sette perle sfilarono via, si persero nel Mar Tirreno, diventando le sette preziose isole dell’Arcipelago Toscano. Nasce dalla leggenda questo gruppo di isole italiane proclamato Parco Nazionale nel 1996. Le sette sorelle toscane formano un’oasi naturalistica di circa 300 chilometri quadrati.
ISOLA D’ELBA
Tutte le civiltà hanno fatto tappa qui. 224 chilometri quadrati di arte e cultura fuse nell’abbraccio della natura. Popoli diversi si sono dati il cambio su questa terra, che conserva da millenni la stessa bellezza. La più grande delle isole minori italiane, gemma centrale della collana di Afrodite, vide approdare sulle sue coste, quelle di Capo Bianco, la nave di Giasone alla ricerca del Vello D’oro. Le miniere di ferro rappresentavano la principale fonte di sostentamento per gli Etruschi, esportatori del prezioso metallo in tutto il bacino del Mediterraneo. Sull’isola di Aethalia (scintilla) chiamata così dai navigatori Greci, i forni lavoravano incessantemente. Oggi sono i resti archeologici a raccontare la storia della potente industria siderurgica ereditata dai Romani. Furono loro a sfruttare al massimo le potenzialità dell’isola del vino buono: i giacimenti di granito, i fanghi curativi delle Terme di San Giovanni, i fruttuosi vigneti. Le grandi ville patrizie strizzano l’occhio al passato disseminate nei golfi più suggestivi. La Repubblica Marinara di Pisa lasciò i segni del suo passaggio nelle raffinate chiese romaniche, nella torre di San Giovanni in Campo, nella possente Fortezza di Marciana e nel maniero del Volterraio, che si erge sull’isola come una sentinella. Poi arrivarono i Medici: Cosimo I realizzò la città fortificata di Portoferraio e ribattezzò la gemma del Tirreno, Cosmopoli, “culla della civiltà e della cultura, esempio di equilibrio e razionalità”. A Porto Azzurro si insediarono gli spagnoli, costruendo Forte San Giacomo, l’attuale Casa di pena, ma anche il suggestivo Santuario di Monserrato, che sorge su un modesto rilievo. Questo panorama allietò gli occhi di Napoleone Bonaparte nei suoi cento giorni di esilio. Se stai pensando ad una vacanza sulle isole italiane, qui troverai mare cristallino e splendide spiagge. Una meta ideale per chi ama fare sport all’aria aperta: snorkeling, trekking e mountain bike. Un desiderio che si realizza per chi anela all’assoluto relax.
ISOLA DEL GIGLIO
Un vero e proprio paradiso naturalistico. I Greci la chiamarono aegilion, “isola delle capre”, per via del territorio montuoso, adatto proprio agli ovini. Una costa ricca di rocce, intervallate dalle cale dell’Arenella, di Porto, di Cannelle e dall’ampia spiaggia dorata di Campese. Mare incontaminato e rigogliosa vegetazione mediterranea. Olivi e vigneti a perdita d’occhio che regalano olio di prima qualità e pregiato vino bianco. Nelle acque di una delle più belle isole italiane si affolla la vita: cavallucci marini, spugne azzurre, gorgonie rosse e gialle. Il paese spunta sul mare come un borgo fortificato, cinto da alte mura medievali munite di torri. Un labirinto di vicoli e archi, un paesaggio di vecchie case fitte fitte lungo la strada che porta all’alta Rocca.
ISOLA DI CAPRAIA
Una delle isole italiani minori più selvagge, frutto di una doppia eruzione vulcanica: la più antica risale a circa 10 milioni di anni fa, a cui seguì quella di 1 milione di anni fa. Il nome furono i Romani ad assegnarglielo, constatando la presenza di numerose capre selvatiche. Le stratificazioni rocciose raccontano la storia di una terra erosa da vento, mare e lava. A Cala Rossa la vista si perde tra le particolari pareti rocciose a forma di cono sui toni del rosso e del nero. E puntando gli occhi in alto non è raro veder passare il bellissimo gabbiano corso, scelto come simbolo del Parco Nazionale Arcipelago Toscano. Il turismo qui è arrivato tardi, dopo gli anni ottanta, con la chiusura della colonia penale. Da allora i due centri abitati, porto e borgo, si sono ampiamente sviluppati. Ma resta incontrastata la natura, con i 445 metri del Monte Castello, per chi ama le escursioni. Se state cercando un’isola italiana dove lanciarvi nella pura avventura, Capraia vi aspetta.
ISOLA DI MONTECRISTO
Misteriosa, quasi inaccessibile. Quella di Montecristo è una delle piccole isole italiane più particolari. Secondo una leggenda, l’origine del nome sarebbe riconducibile a San Mamiliano, che dopo essere stato fatto prigioniero si rifugiò sull’isola, dove visse in solitudine in una grotta, chiamata Grotta del Santo. Fu lui a ribattezzare il luogo con il nome di “Mons Christi”. Qui Mamiliano uccise il leggendario drago custode dell’isola, e dal corpo dell’enorme animale sarebbe scaturita una sorgente d’acqua purissima. Sì, se state pensando al famoso romanzo di Alexandre Dumas, non vi sbagliate: “Il Conte di Montecristo” narra la storia di un tesoro nascosto proprio sull’isola nell’Abbazia di San Mamiliano, costruita nel ‘600 dai monaci benedettini. Vittorio Emanuele II di Savoia ne rimase talmente colpito da decidere di fare dell’isola la sua riserva di caccia esclusiva. Una piramide di granito grigio-rosa, una fortezza inespugnabile: così si presenta l’isola di Montecristo. Il panorama è occupato dalle due vette più alte: Monte Fortezza (645 metri) e Cima dei Lecci (563 metri). Per mettere piede sull’isola c’è solo un posto in cui sbarcare: Cala Maestra, sul versante occidentale. Inutile sottolineare quanto flora e fauna abbiano avuto modo di proliferare in questo posto praticamente disabitato. Amanti solitari della natura, la Grotta del Santo è ancora lì: disponibilità fino ad esaurimento posti.
ISOLA DI PIANOSA
Come suggerisce il nome, il territorio di questa isola minore italiana è quasi totalmente pianeggiante e le modeste alture di 29 metri non impensierirebbero quasi nessuno. Poca costa rocciosa, molta sabbia. La distesa senza ostacoli permetteva la visione globale dell’isola dall’alto: un posto ideale per costruirci un carcere di massima sicurezza, rimasto attivo fino al 1997. Sandro Pertini, Presidente partigiano della Repubblica Italiana vi fu rinchiuso negli anni ’30. Con gli esseri umano lontani è stata la natura a farla da padrona e rarissimi uccelli, come la berta e il falco pellegrino, hanno individuato su questa vegetazione mediterranea il posto migliore in cui nidificare. Spesso si avvistano delfini e i più fortunati potranno posare lo sguardo su un esemplare di tartaruga Caretta Caretta o di foca monaca. I resti di catacombe romane sono uno dei fiori all’occhiello di questa incontaminata gemma toscana.
ISOLA DI GORGONA
La più piccola delle sette perle perdute da Afrodite nel Mar Tirreno, ma anche l’ultima isola-penitenziario d’Italia. Rocce calcareee e territorio montuoso: su tutto svetta Punta Gorgona con i suoi 255 metri di altitudine. L’isola vanta ben 400 specie floristiche e una prolifica varietà autoctona di olivo, “Bianca di Gorgona”. Il mare è sempre limpido e pulito, il fondale marino è uno tra i più belli d’Italia. I 70 detenuti della colonia penale agricola producono vino, formaggi e miele, sfruttando le risorse naturali della Gorgona. Le visite turistiche sono consentite in piena sicurezza e così si potrà andare alla scoperta delle numerose e bellissime insenature, come Cala Scirocco, con la Grotta del Bove marino, un tempo rifugio di foche monache, Cala Maestra e Cala Martina. A completare il suggestivo quadro due fortificazioni: la Torre Vecchia e la Torre Nuova, vecchi baluardi difensivi dell’isola.
ISOLA DI GIANNUTRI
I greci la chiamavano “Artemisia”, i romani “Dianium” per la sua inconfondibile forma ad arco. Oggi tutti la conoscono come l’isola dei Gabbiani. Le piante tropicali presenti su tutto il territorio testimoniano la benevolenza del clima per dodici mesi all’anno. Un volo di splendidi gabbiani reali vi accompagnerà per tutto il viaggio sull’isola dall’acqua trasparente che permette di intravedere i numerosi relitti, come quello dell’Anna Bianca che giace a Cala Ischiaiola, o quello del Nasim che rende il fondale completamente bianco. Gli amanti delle immersioni non possono che preparare un itinerario per l’isola di Giannutri. Una sola piazza, a Cala Spalmatoio. A Cala Maestra, invece, è possibile visitare i resti della Villa Romana, edificata nel II secolo d.C. dai Domizi Enobarbi, un’antica famiglia.
Con gli occhi ancora pieni di meraviglia, ci spostiamo in un altro incantevole arcipelago di isole italiane, quello campano: alla scoperta del golfo più romantico del mondo.
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