L’Italia trasferisce il proprio Know-How tecnologico fino agli Stati Uniti.
L’obiettivo principale è quello di favorire l’innovazione, ma anche quello di dar sempre maggior valore ai brevetti di tanti giovani e talentuosi ragazzi italiani, attraverso lo svolgimento di azioni che possano rendere più scorrevole il legame che intercorre tra gli operatori, lungo la catena di valore che riguarda l’innovazione stessa.
Tutto ciò attraverso attività che concernono lo scouting, la prototipazione e la fase creativa, nonché lo sviluppo e il lancio sul mercato.
Protagonisti dell’accordo sono il Politecnico di Torino, la Piccola Industria di Confindustria Piemonte e la Miami Scientific Italian Community.
Una condivisione di idee che oltre ai mercati nazionali coprirà ora anche quelli internazionali, orgoglio e vanto di quella parte della Penisola che guarda al progresso senza dimenticare le tradizioni che hanno reso grande il nome dell’Italia nel mondo.
L’Iniziativa che vedrà l’Italia conquistare ancora una volta il grande continente Americano, vede partecipare alcuni volti noti nell’ambito tecnologico.
I Protagonisti dell’accordo tra Italia e Usa
Scopriamo insieme i protagonisti di questo accordo che vede l’Italia tra le nazioni-guida nel campo dello sviluppo tecnologico. In prima fila troviamo Gabriella Marchioni Bocca, presidente di Piccola Industria di Confindustria Piemonte, che vede nella relazione stretta con Miami un accordo che racchiude in sé molte opportunità per la nostra nazione.
La Bocca crede inoltre sia ora fondamentale concentrarsi sulla promozione di nuove idee e di dare maggior risalto all’innovazione e alla ricerca, ma soprattutto alle piccole medie imprese, la vera forza dell’Italia. Queste realtà, spesso dimenticate, vanno continuamente stimolate: l’obiettivo di questo nuovo accordo è quello della crescita. Le piccole e medie imprese devono credere, ora più che mai, nelle innovazioni realizzate fino ad ora per continuare ad abbracciare le sfide del futuro.
Il Rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco, invece, vede nello scambio di idee tra l’Italia e gli Stati Uniti una continuazione di ciò che era già stato avviato all’interno del suo Ateneo: da un piccolo progetto universitario ad un grande progetto internazionale.
Per raggiungere l’obiettivo riguardante l’innovazione, secondo Saracco, si deve accorciare la differenza esistente tra i finanziamenti e le competenze. Questo è possibile? Sì, ed è proprio Saracco a spiegare come, con dei modelli ampliati da tempo nell’Ateneo torinese.
Infine, farà parte del team anche Fabio de Furia, Presidente della Miami Scientific Italian Community, che vede nei giovani italiani la vera crescita dell’Italia.
Grazie alla loro energia e al loro sapere, per de Furia, i ragazzi rappresentano una vera e propria opportunità per la nostra nazione. Dall’Italia dovrebbe ora partire un circuito che, lungo l’innovazione, dia vita ad un legame tra tutte le persone che operano in questo ambito, per rilanciare il nostro paese all’interno dei mercati internazionali e permettere uno scambio continuo di idee, progetti, sogni e ambizioni.
Un vero onore per la nostra nazione, che vede oggi esportare le proprie conoscenze e le proprie eccellenze fino al continente Americano.
Ancora una volta si punta sui giovani, sull’innovazione e sulla ricerca in grado di portare l’Italia a livelli sempre più alti.