La cultura italiana è fatta anche di bellissime fiabe tradizionali: racconti che si tramandano di generazione in generazione e che parlano di creature magiche, castelli incantati, emozionanti avventure. L’elenco delle fiabe popolari Made in Italy è un vero e proprio patrimonio, da conoscere e custodire.
Fiabe italiane famose: le favole più belle
Quali sono le principali favole italiane per bambini? Scopriamo insieme i titoli di fiabe della tradizione.
1. Gli gnomi e il calzolaio
Tra le più belle fiabe, c’è una fiaba originaria della Val Badia, in Trentino Alto-Adige: il protagonista è il calzolaio Toni che, una sera, prima di chiudere la bottega e tornare a casa, comincia a sistemare sul tavolo da lavoro tutto l’occorrente per preparare un nuovo paio di scarpe. Il giorno dopo, con sua grande sorpresa, trova le scarpe già pronte. Ci riprova la sera successiva, nascondendosi nel negozio insieme alla moglie per capire cosa stesse succedendo. Fu allora che vide entrare piccoli gnomi che iniziarono a confezionare allegramente nuove paia di scarpe. Il calzolaio e sua moglie decisero allora di ringraziare i piccoli aiutanti con dei vestiti cuciti apposta per loro: gli gnomi li indossarono, ma non tornarono mai più nella bottega di Toni.
2. Bellindia
Un fiaba toscana di Gherardo Nerucci, che ha origini seicentesche, e circola attualmente ancora in molteplici varianti, tra le fiabe più famose al mondo. Ci troviamo a Livorno: un ricco mercante cade in disgrazia e si trasferisce in campagna con le figlie, Assunta, Carolina e Bellindia, la più buona e bella. Sulla strada del ritorno da un viaggio di lavoro, il mercante decide di passare la notta in un castello apparentemente disabitato, pieno di ricchezze e prelibatezze. Coglie anche una rosa dal giardino per portarla a Bellindia, ma si trova di fronte ad un terribile Mago che lo condanna a morte, ma decide di risparmiarlo in cambio della sua ultimogenita. Bellindia resta lì per qualche tempo, rifiutando costantemente la proposta di matrimonio del Mago. Un giorno, la ragazza si assenta dal castello per le nozze della sorella: al ritorno trova il Mago quasi morto. Disperata, decide di dichiararle il suo amore e avviene la magia: il Mago, vittima di un incantesimo, si trasforma in un bel principe. Vi ricorda qualcuna delle fiabe magiche più celebri di sempre?
3. Pesce lucente
Una fiaba abruzzese, scritta dallo storico Antonio De Nino, che si colloca tra le fiabe divertenti e con una bella morale. Il protagonista è un vecchio falegname povero che incontra un misterioso uomo dalla lunga barba: questi gli regala 100 scudi che il falegname nasconde nel letame. La moglie vende il letame inconsapevolmente, al falegname vengono regalati altri 100 scudi che decide di nascondere nella cenere. La moglie vende anche la cenere, così al falegname vengono regalate 24 ranocchie da vendere per comprare il pesce più grande possibile: all’interno del pesce il falegname scopre un bellissimo anello lucente. La luce dell’anello all’interno del pesce riuscì a fare da faro ad alcuni marinai, salvandoli da una mareggiata. Così i marinati promisero metà della loro pesca tutti i giorni al falegname: in cambio lui avrebbe dovuto posizionare il pesce lucente fuori dalla finestra tutte le notti. Da quel momento il falegname non fu più povero.
4. La cerva fatata
Fiaba dello scrittore campano Giambattista Basile, raccolta nell’opera “Lo cunto de li cunti”, piena zeppa di favole famose. Il Re e la Regina di Lungapergola, non riuscendo ad avere figli, si appellarono ad un santone dalla barba bianca, che diede loro uno strano consiglio: la Regina avrebbe dovuto annusare e assaggiare un cuore di drago marino cucinato da una vergine. Il consiglio fu seguito e dopo pochi giorni, incredibilmente, partorirono sia la Regina che la cameriera: i loro figli erano incredibilmente somiglianti, vennero chiamati Fonzo e Candeloro e cresciuti come fratelli. La Regina, gelosa del loro rapporto, provò ad uccidere Candeloro: quest’ultimo, fiutato il pericolo, chiese il permesso di lasciare il regno, donando a Fonzo una fontana e una pianta di mortella magiche che li avrebbero sempre tenuti in contatto. Un giorno l’acqua torbida e la piantina secca indicarono a Fonzo che il suo amico era in pericolo. Candeloro era stato catturato da un orco che lo aveva attirato con le sembianze di una cerva fatata. Fonzo si mise in viaggio, raggiunse l’amico e riuscì ad uccidere l’orco.
5. Le mie tre belle corone
Un’antica fiaba siciliana riportata da Giuseppe Pitrè, la cui protagonista è una fanciulla rimasta da poco orfana di madre. La ragazza scappa dalla casa del parroco al quale è affidata e arriva davanti ad un palazzo triste e solitario. Entrandovi, nota tutte le stanze sottosopra, quindi comincia a rassettare, cucinare e fare diverse faccende domestiche. Verso sera una signora rientrò esclamando disperata “Le mie tre belle corone! Le mie tre belle corone!”, poi decide di ringraziare la giovane regalandole il palazzo. La signora racconta di aver perso i suoi tre giovani figli, “le sue tre belle corone”, e di uscire ogni giorno a cercarli. L’indomani la fanciulla scoprì una porticina minuscola dietro cui erano nascosti i tre giovani, immobilizzati da un incantesimo. Raccolse un’erba magica e, strofinandola sui corpi, resuscitò e nutrì i tre giovani per otto giorni. Poi li riportò alla madre, l’imperatrice, che per sdebitarsi la diede in sposa al suo primogenito.
“C’era una volta”: una formula di rito che apre la porta di scenari magici e tradizioni leggendarie. Anche l’Italia ha le sue favole, fiabe piene di misteri e avventura, capaci di incantare i bambini di ogni generazione.