Un frutto giallo di origine persiana. Fu Alessandro Magno ad innamorarsene e portarlo in Europa. Da quel momento il limone ha fatto la storia del Mediterraneo. La sua polpa spremuta diventa una bevanda fresca, dissetante con notevoli proprietà digestive. La buccia è ottima per lavare mani, corpo e qualsiasi tipo di stoviglia. Il succo di limone è un potentissimo disinfettante: potente per curare ferite e ideale come repellente per le zanzare. A strofinarla la buccia, poi, quello che si ottiene è un olio essenziale che può essere utilizzato per cucinare. Non parliamo poi del profumo: intenso e unico. Un frutto che è un vero e proprio tesoro, capace di guarire le malattie e schiarire i capelli, versatile in cucina e per il benessere del corpo. Un vero passe-partout!
Si dice che l’Italia sia la terra dei limoni e il Bel Paese, con ben sei varietà di limoni I.G.P conferma le dicerie. Nel Sud della Penisola questo frutto è amatissimo, se ne conoscono i segreti e le virtù e gli infiniti modi di utilizzo.
Quando maturano i limoni?
Le piante di limoni hanno diverse fioriture durante tutto l’arco dell’anno. A seconda della stagione di fioritura, i frutti avranno forme e pesi diversi, una buccia più o meno spessa, diverso numero di semi, maggiore o minore succosità. Il limone è un albero sempreverde, i cui rami possono arrivare a 5-6 m di altezza, ama il clima mite e odia il vento.
Quando si raccolgono i limoni?
La principale varietà di limoni italiana è il limone femminello, che fruttifica e si raccoglie anche cinque volte in un anno. I frutti che maturano tra ottobre ed aprile sono detti primofiore o limoni invernali: ovoidali, con buccia verde-gialla. Tra aprile e giugno tocca ai bianchetti, lunghi e dal colore giallo chiaro. Il limone verdello arriva tra agosto e settembre, mentre da ottobre si raccolgono i limoni verna.
Varietà limoni italiani Igp
Dai limoni di Bari al limone lunario, dai limoni calabresi al limone 4 stagioni, il territorio italiano pullula di tipi di limone rinomati per le proprietà culinarie e salutistiche. Scopriamo insieme le caratteristiche dei limoni Igp italiani!
1. Limone Costa d’Amalfi IGP
Un tripudio di coltivazioni di limoni: così si presenta alla vista la Costiera Amalfitana. Tra le diverse varietà presenti sul territorio spicca lo Sfusato Amalfitano, di forma affusolata, dimensioni medio-grandi e color giallo chiaro. Profumatissimo, contiene oli essenziali e composti aromatici doppi rispetto agli altri limoni. Dal 2001 è riconosciuto come prodotto IGP ed ha un suo Consorzio di Tutela. Viene coltivato a terrazzamento, lungo territori in pendenza, grazie a muretti contenitivi, le “macere”, e sotto impalcature di legno di castagno.
I primi limoneti risalgono all’XI secolo, quando si scoprì come rimedio alle epidemie di scorbuto, grazie alla consistente presenza di vitamina C. Prodotto da tutti i tredici comuni della Costiere, il limone di Amalfi è raccolto a mano da febbraio a ottobre e viene utilizzato in tantissime ricette: per le salse, farcito come antipasto, condimento per secondi di carne e pesce, come ingrediente principale di marmellate, gelatine e squisiti dessert.
2. Limone di Sorrento IGP
Conosciuto come Ovale di Sorrento o Limone di Massa Lubrense o Massese, questo frutto è destinato principalmente a marmellate e liquori. I limoni di Sorrento fioriscono durante tutto l’anno, da gennaio a novembre. La cucina locale ne sfrutta tutti i sapori e i profumi, in spremute, insalate, granite, gelati, ma il limone di Sorrento è noto in tutto il mondo per essere il protagonista assoluto, l’elemento principale per la creazione del limoncello, squisito liquore italiano.
La Campania ospita diverse varietà di limoni, che trovano qui terreno fertile: a Procida nascono i limoni giganti, a cui si dedicano le attenzioni e le cure dei contadini. Questi limoni sono talmente grossi da essere paragonati al “pane”, l’ottimo pane della Campania Felix.
3. Limone Femminello del Gargano IGP
Un limone scelto da un principe. Melo, erede al trono di Bari, nell’anno Mille, decise di inviare in Normandia diversi agrumi per dimostrare quanto fertile fosse la sua terra. Quei cesti erano carichi di Limone femminello pugliese. Ad oggi è diffuso in due varietà: Scorza Gentile o Lustrino, sferico e giallo chiaro; Oblungo o Fusillo, a forma di ellisse e di un giallo più intenso. Entrambi possono essere utilizzati per diversi tipi di preparazioni gastronomiche. Dove sono prodotti? Nel cuore del Gargano, una terra ricca di storia, cultura e sapori.
4. Limone di Rocca Imperiale IGP
Nonostante sia il bergamotto l’agrume calabrese più noto, anche il limone si difende bene. Quello prodotto nella zona di Rocca Imperiale è di forma allungata, di medie dimensioni e privo di semi. Si produce nella zona della provincia di Cosenza fin dal Seicento, ma ha cominciato a girare il mondo come prodotto di esportazione nel corso dell’Ottocento. Riconoscendone elevate qualità e virtù benefiche, i suoi produttori si sono uniti in un Consorzio di tutela. Oli essenziali rinomati ed elevata succosità lo rendono perfetto per la preparazione di celebri dolci locali.
5. Limone di Siracusa IGP
Come la Campania, anche la Sicilia si distingue per l’elevata concentrazione di coltivazione di agrumi, limoni in particolare. Il limone femminello siracusano ricopre un quarto della produzione italiana: 5.200 ettari e 150 mila tonnellate di prodotto. Tante le tipologie coltivate, raccolte a mano in periodi diversi. I limoni di Sicilia sono particolarmente succosi, ricchi di ghiandole oloifere nella buccia e con oli essenziali di alta qualità che lo rendono molto aromatico e versatile.
L’economia locale gira intorno alla coltivazione dei limoni, esportati e amati in tutto il mondo. Sono ben note le caratteristiche del limone zagara bianca, una delle tipologie classiche: dissetante, ricco di vitamina C e dai rinomati oli essenziali.
6. Limone Interdonato Messina IGP
Restiamo sempre in Sicilia per scoprire un ibrido naturale tra un clone di cedro e uno di limone. I limoni interdonato sono molto sensibili ed esigenti, e brillano al sole di Sicilia fin dalla fine del 1800. Fu il colonnello garibaldino Giovanni Interdonato, da cui hanno preso il nome, a crearli, effettuando 200 innesti prima di ottenere il giusto ibrido, quello che lo convincesse. Una maturazione precoce e un basso contenuto di acido citrico rendono questo limone dolcissimo, perfetto da accompagnare al tè o come ingrediente principale della tipica ricetta locale del limone zuccarato.
Come in un quadro impressionista, dove le macchie di giallo si confondono tra il verde degli alberi e l’azzurro del cielo. Frutti preziosi, che la terra tricolore regala in abbondanza. Perché se senti profumo di limone, stai sicuro: sei in Italia!
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