Ci sono luoghi pensati non per la semplice produzione del vino, ma per l’incontro perfetto di gusto ed estetica.
Sono le migliori cantine italiane, dove il vino italiano viene presentato al mondo con particolare attenzione all’architettura e al design.
Cantine di design: l’architettura incontra la passione per il vino
Tenuta Ammiraglia – Marchesi Frescobaldi
Qui il vino è prodotto nel pieno rispetto dell’ambiente. Ci troviamo nel cuore della Maremma, a Magliano in Toscana (Grosseto). L’architetto Pietro Sartogo ha creato questa cantina che ricorda una nave che punta verso il vicino Mar Tirreno in cerca di nuovi orizzonti.
Tenuta Castelbuono Gruppo Lunelli
Una cantina umbra famosa per il “Carapace”, disegnato da Arnaldo Pomodoro. In questa scultura si vive e si lavora: dall’esterno appare come una grande cupola ricoperta di rame, incisa da crepe che ricordano i solchi della terra. C’è poi un elemento scultoreo rosso a forma di dardo che si conficca nel terreno, segno di un’opera perfettamente integrata nel territorio.
Cantina Marchesi Antinori
Un labirinto di volte che si integra nella natura: questa cantina è il quartier generale della celebre azienda del Chianti Classico. Progettata nel 2005 dall’architetto Marco Casamonti (Studio Archea Associati), la struttura è costruita con materiali naturali locali e pensata per ridurre al minimo il consumo energetico.
Cantina Petra
L’architetto Mario Botta ha voluto evidenziare in questa cantina bellezza e profondità del paesaggioL’aspetto è quello di una delle grandi ville tipiche della campagna toscana, ma lo spirito è moderno. Un cilindro centrale di pietra rosa della Lessinia avvolto da una corona circolare, e preziosa vegetazione che varia con le stagioni, come un fiore.
Cantine storiche Gancia
Riconosciute patrimonio Unesco, le cantine storiche Gancia, producono dal 1865 il primo spumante italiano. Le gallerie sotterranee sono state scavate a mani nude nel tufo e sono capaci di mantenere una temperatura costante di 12-14 gradi.
Cantina Feudi di San Gregorio
Impatto ambientale minimo e giardini ispirati alla tradizione irpina: queste le indicazioni che ha seguito il giapponese Hikaru Mori nella realizzazione di una cantina recuperata dai fabbricati pre-esistenti. La cantina-opera è stata esposta per due volte come eccellenza architettonica alla Biennale di Venezia.