Milano fashion week, le location delle sfilate moda uomo
Dalla Villa Reale di Milano all’ex Falk di Sesto San Giovanni, tutti gli indirizzi milanesi che hanno fatto da scenografia alla moda uomo primavera – estate 2020.
La Milano Fashion Week dedicata alla moda uomo primavera estate 2020 omaggia il solstizio d’estate con la scelta di location per le sfilate molto particolari: si abbandonano i soliti showroom in favore di luoghi speciali.
Ad aprire la serie di sfilate è stato Ermenegildo Zegna, che ha deciso di portare i suoi modelli nell’ex area Falk di Sesto San Giovanni, scheletro di archeologia industriale e protagonista, negli anni passati, di grandi rivendicazioni operaie.
Giorgio Armani invece, il re della moda italiana, ha scelto come luogo per la sua sfilata la Milano nobile e palazzo Orsini, sede del brand dal 1996: edificio settecentesco e imponente che fa da sfondo all’uomo Armani libero di osare.
Fendi, altro grande brand della moda italiana conosciuto in tutto il mondo, ha fatto sfilare i suoi abiti nei giardini di Villa Belgiojoso Bonaparte: tutto ciò in linea con una collezione dall’aria estremamente semplice pensata per collegare l’uomo alla natura e alla vita all’aria aperta.
Milano Fashion Week Uomo
LA MODA UOMO DI MILANO, TRA SOSTENIBILITÀ E GRANDI ASSENTI
La settimana della moda uomo milanese si è conclusa il 18 giugno. Il calendario è stato alleggerito, e di molto, a causa della nuova tendenza delle grandi maison di fare sfilate itineranti.
Questa nuova strategia è stata intrapresa dai grandi brand che hanno deciso di sfilare in luoghi non convenzionali e soprattutto in momenti dell’anno spesso molto lontani dagli eventi fashion di maggior richiamo.
Uno dei grandi assenti di questa settimana milanese è sicuramente Prada che ha sfilato qualche giorno prima a Shanghai.
Questo trend sembra imperversare tra i grandi marchi, non solo italiani. Saint Laurent ha presentato la sua collezione, per la seconda volta, in Nord America, evitando le settimane della moda e le capitali del fashion come Milano, Londra e Parigi.
Le sfilate di moda in giro per il mondo non sono ovviamente una novità che riguardano esclusivamente le sfilate maschili: sono già anni, infatti, che le collezioni donna vengono presentate fuori dai luoghi e dai tempi ufficiali.
Per i marchi che hanno la possibilità di farlo è sensato esibirsi fuori delle settimane della moda.
E ha senso anche il recupero delle aree urbane, soprattutto di quelle zone periferiche piene di luoghi abbandonati che grazie alle sfilate tornano in vita e diventano sedi di eventi mondani e serate.
RITORNO ALLO STREETWEAR E SARTORIALITÀ
Queste nuove collezioni presentano una forte componente streetwear, variamente declinata, che non si contrappone alla tradizione sartoriale italiana e a quella eleganza senza sforzo che rende l’uomo unico.
I marchi che percorrono queste strade sono tanti e sono molto diversi tra di loro: da una parte il pop un po’ kitsch di Burlon, con una installazione luminosa a forma di cattedrale che dà spettacolarità a una nuova collezione che si è evoluta rispetto alle t-shirt per cui lo stilista è diventato famoso.
Dall’altra parte la ricerca tecnologica di Giorgio Di Salvo su nuovi tessuti e nuovi materiali, una ricerca meticolosa e molto evoluta.
Vari nomi si sono susseguiti in queste giornate caotiche della moda milanese, dai marchi più famosi come Trussardi e Marni, a quelli meno conosciuti come M1992 e Neil Barrett.
Tutti uniti sotto il grande nome della moda.
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