Sui terrazzamenti liguri parte in questi giorni la raccolta delle olive italiane.
L’oliva più tipica del territorio ligure è la Taggiasca, una delle poche ad essere adatta sia per la produzione di olio extravergine di oliva, tra i più cari in Italia, sia per il consumo a tavola e in cucina. L’oliva in questione viene quindi considerata un’eccellenza ligure, tuttavia, ha fin troppe imitazioni in Italia e nel mondo.
In Puglia ci sono produzioni dal colore molto scuro, mentre in Australia è stata avviata addirittura la coltivazione di queste piante di ulivo.
Per valorizzare questa eccellenza, alla base di primi piatti italiani tipicamente liguri, gli operatori del distretto di Imperia stanno lavorando alla proposta della denominazione Igp “Oliva Taggiasca ligure”.
Oliva taggiasca, eccellenza ligure: la proposta Igp per riconoscerla dalle troppe imitazioni
L’oliva taggiasca è una cultivar d’olivo, tipica soprattutto del Ponente della Liguria ed in particolare di tutta la provincia di Imperia. Piccola e carnosa, dalla spremitura di queste olive in frantoio si ottiene l’olio Riviera Ligure Dop. Sono ottime per la degustazione in tavola e vantano qualità organolettiche particolarmente pregiate. Sono facilmente riconoscibili per il sapore dolce e fruttato, il colore misto e per il fatto che si stacca facilmente il nocciolino.
Inoltre, sullo scaffale, l’olio prodotto da queste particolari olive non può costare meno di 16 euro al litro per via della raccolta manuale e della territorialità limitata.
Le sorelle Serena e Cristiana Mela del Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia, dove si produce olio evo da olive taggiasche, lamentano infatti le troppe imitazioni e sottolineano la necessità di denominare l’oliva taggiasca prodotto Igp.
Le olive taggiasche conquistano un ruolo di rilievo nei piatti tipici del territorio, basti pensare al pesto ligure con Basilico Genovese DOP e Olive Taggiasche, che unisce due dei principali ingredienti del Ponente ligure, oppure al coniglio alla ligure.