Un cibo sano, frutto del paziente lavoro dell’uomo in armonia con la natura. Quando si pensa al Mediterraneo si pensa soprattutto a distese assolate di alberi d’ulivo, cariche di quelle preziose gemme verdi e nere, che caratterizzano il paesaggio e la tavola italiana. Sotto il cielo della Penisola si coltivano e si preservano diverse qualità di olive, dalla cui spremitura nascono il miglior olio italiano, ma anche olive da tavola, elementi del patrimonio gastronomico nostrano che diventano protagonisti di piatti tradizionali.
Tipi di olive italiane
Quante sono le varietà di olive italiane? Stando alle stime, parliamo di oltre 350 tipologie. Oltre alla produzione di pregiato olio extravergine, le olive sono mangiate da sole o vanno ad arricchire le eccellenti ricette italiane. Scopriamo insieme le caratteristiche e le origini delle migliori olive italiane.
Olive taggiasche
Partiamo con la qualità olive del versante di ponente della Liguria. Furono portate nella provincia di Savona, precisamente a Taggia, località da cui prendono il nome queste olive nere, dai monaci dell’Abbaye di Lérins. Piccola e carnosa, dalla spremitura di queste olive in frantoio si ottiene l’olio Riviera Ligure Dop. Sono ottime per la degustazione in tavola e vantano qualità organolettiche particolarmente pregiate. Si tratta di olive dolci, dal sapore fruttato, che conquistano un ruolo di primo piano nei piatti tipici del territorio. Parola d’ordine: coniglio alla ligure.
Olive Ascolane del Piceno Dop
Olive: varietà insignita del marchio Dop? Eccola, la regina della zona del Piceno, grande e succosa. Le olive ascolane coltivate nelle Marche e in Abruzzo vengono commercializzate in salamoia, ma queste olive verdi sono particolarmente amate nella versione tradizionale, ripiene, impanate e poi fritte. La raccolta comincia a settembre, quando la maturazione olive non è ancora avanzata: queste sono “le olive da mensa” quelle destinate ad essere mangiate e a far godere i palati di tutto il mondo.
Olive itrane (o olive di Gaeta)
Ottime olive per olio, ma ancor più celebri come protagoniste della tavola. Stiamo parlando del frutto della coltivazione di olivo tipico del Lazio. In questa regione la straordinaria resa delle olive permette di commercializzare in salamoia grandi quantità di queste olive dal colore verde puntinato di bianco. Un colore che cambia nel tempo: dopo la raccolta e lo schiacciamento (che non ne rovina il nocciolo) assumono la tipica colorazione rosa-marrone. Sono forse la varietà di oliva italiana maggiormente utilizzata per cucinare e per condire, sia nella versione cotta che nella versione cruda.
Oliva Bella di Cerignola (o Oliva Bella della Daunia Dop)
Ci spostiamo in Puglia, terra in cui l’ulivo è un elemento fondamentale, un pilastro dell’economia, dell’agricoltura e anche della gastronomia. La bella della Daunia spicca tra le varietà olive per la pregiata produzione di olio extravergine, ma anche per il consumo da tavola e per le eccellenti preparazioni, come la pasta di olive. Le origini risalgono addirittura al periodo dell’antica Roma, anche se la metodologia di lavorazione sembra venire dalla penisola iberica, da cui il soprannome Oliva di Spagna. Ne esistono due varietà: le olive bianche o verdi, grandi e dalla polpa croccante e le olive nere, piccole e dal sapore delicato. Come si gustano al meglio? Preservandone la natura: le olive schiacciate sono un antipasto tipico del sud Italia.
Olive Coratina
Restiamo in Puglia, a Nord di Bari, per assaggiare questo frutto tipico del territorio di Corato. Questo ulivo pugliese riesce a mettere radici praticamente ovunque e il risultato di questa enorme capacità di adattamento è un oliva dal sapore robusto, base di spremitura per un ottimo olio. L’oliva Coratina è anche un buon stuzzichino da aperitivo, accompagnata da taralli e vino pugliese, fiore all’occhiello di una terra che racconta molto di sé attraverso i suoi cibi.
Oliva Nocellara del Belice Dop
Dalla Puglia alla Sicilia, tra le province di di Palermo, Agrigento e Trapani, alla scoperta di un prodotto di origine protetta, utilizzato per la produzione di olio extravergine e presente tutto l’anno sulle tavole degli italiani. La Nocellara del Belice è ideale, cotta, per la preparazione di alimenti caratteristici della tradizione siciliana, come la caratteristica caponata. Da cruda si usa come antipasto e per arricchire piatti a base di pesce e verdure.
Olive Leccino
Sapore delicato per queste olive originarie della Toscana ed esportate in tutto il mondo. Le olive leccine nere sono piccole e versatili: risultano particolarmente adatte alla marinatura, ma possono essere utilizzate anche come ottimi ingredienti per dare vita a gustosi primi e secondi piatti. Provate il paté il patè ricavato da queste olive nere schiacciate spalmato sulla bruschetta e non ve ne pentirete.
Assolute, in salamoia, cotte al forno, ripiene. Bianche, nere, verdi. Come finger food, come aperitivo, come companatico, come condimento. Le olive italiane sono molto di più di una voce di menu o di un frutto da schiacciare per farne olio. Un classico della tavola e della cucina italiana, un simbolo del Mediterraneo.