“È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino è candidato agli Oscar come miglior film internazionale e la cerimonia è prevista domenica 27 marzo a Los Angeles. Era dal 2014 che un titolo italiano non entrava nella cinquina del miglior film straniero, anno in cui vinse proprio lo stesso Sorrentino con “La grande bellezza”.
“Leggerezza e commozione. Questo film mi ha commosso scriverlo, girarlo, montarlo, presentarlo. Mi provoca questo sentimento, questa emozione, gioisco alla nomination commosso.”
– ha affermato il regista italiano dopo aver ricevuto la candidatura –
“Entrare una volta nella cinquina delle nomination è un caso, entrarci due volte è stupendo, certo ci speravo ma non me lo aspettavo”.
Subito dopo l’annuncio delle nomination, il regista ha postato su Instagram una foto con un camion con l’immagine di Diego Maradona e la scritta ‘in viaggio verso Los Angeles‘.
È stata la mano di Dio, il film di Paolo Sorrentino candidato agli Oscar
È stata la mano di Dio, film autobiografico di Paolo Sorrentino, è un vero atto d’amore. Amore per i suoi genitori, scomparsi in un tragico incidente quando lui era soltanto un adolescente; amore per il cinema, che lo ha aiutato ad affrontare quel terribile lutto e a reinventarsi.
L’amore va anche agli attori che ha scelto (Toni Servillo, Teresa Saponangelo, Filippo Scotti, Luisa Ranieri), ai quali ha affidato tutta la sua intimità, e agli spettatori con i quali ha condiviso una storia dolorosa, ma sempre con un velo di ironia.
E ironia vuole che dopo 8 anni sia proprio lui a fare il bis come italiano candidato per il miglior film straniero, mentre il grande Robert De Niro fa i suoi omaggi per la grazia con la quale questa struggente biografia è stata raccontata.
“È stata felicità pura. De Niro per me, per la mia generazione e per altre generazioni è una specie di divinità. De Niro è il cinema. Nel film, il protagonista insegue di vedere C’era una volta in America. Il me stesso grande ha avuto la possibilità di incontrarlo e lui ha addirittura amato il mio film: è come essere incoronati”.