La Pinsa è una focaccia salata di origine laziale.
Già famosa nell’antica Roma, la focaccia veniva preparata dalle antiche popolazioni laziali con una miscela di diversi cereali impastati con acqua e sale, quindi stirata, stesa, allungata (pinsere) e cotta su pietra sopra i carboni ardenti. Nel VII libro dell’Eneide (I secolo a.C.) di Virgilio troviamo alcuni tra i primi riferimenti a questo tipo di alimento che Enea, insieme al figlio ed ai suoi comandanti, mangiò appena arrivato nelle zone rurali delle campagne laziali, accolto dal re Latino e sua figlia Lavinia
Negli ultimi anni è molto più diffusa la variante pizza da forno, definita spesso pizza bianca romana, condita in superficie semplicemente con olio e sale o con aggiunta di ingredienti come salumi tipici, formaggi, verdure.
La Pinsa, l’attuale ricetta, quella moderna delle trattorie romane, è un marchio registrato ( ecco spiegato il perché della lettera maiuscola ) . Si può tranquillamente considerare come piatto unico, da annoverare tra una delle tante ricette di migliore pasta italiana.
PINSA: le CARATTERISTICHE dell’impasto
Per il tipo di impasto, con mix di farine (miglio, orzo e farro) e aggiunta di sale ed erbe aromatiche, l’utilizzo di lievito in pasta madre e l’alto contenuto di acqua ( 75/80%), risulta essere molto digeribile; ciò è dovuto anche alla lunga lievitazione ( ben oltre le 24 ore, fino a raggiungere le 150 ).
Tutte queste caratteristiche rendono la Pinsa molto leggera, fragrante e digeribile.
Il brand Di Marco, romano DOC, è riuscito a ricreare l’impasto di farine classico utilizzato nella ricetta originale e ha depositato la ricetta segreta dello stesso ma chiaramente se non si è a Roma oppure se semplicemente non si vogliono usare mix pronti si può provare a dosare le tre farine di cui sopra in maniera tale da ottenere il mix ideale per la Pinsa.
PREPARAZIONE DELLA PINSA
Si miscela la farina con il lievito, impastando piano piano con le mani, aggiungendo poi l’acqua fredda (almeno il 70% dell’intero litro) continuando ad impastare per circa 4 minuti.
Si aggiunge il sale all’impasto, l’olio extravergine e poi l’acqua fredda che rimane. Si continua a impastare sempre il tutto per altri 5 minuti.
A questo punto, si sistema l’impasto in una teglia o ciotola, mettendolo in frigo per almeno due giorni (48 ore).
Passato questo tempo, si tira fuori la massa e si ricavano i diversi panetti da stendere con il mattarello successivamente. Prima si fanno riposare, finché il loro volume non è raddoppiato. Questo procedimento impiega circa 3 ore.
Ora si possono stendere i panetti nelle teglie, e si possono condire. Pinsere è l’antica parola per stendere: più chiaro di così, la stesura è la fase importante di questa Pinsa ovale. Si deve creare una forma ovale oppure rettangolare per queste pinse che andranno condite e poi messe in forno per almeno 10 minuti, a 200 °C.
La crosta esterna si farà dorata, l’interno morbido, i colori brillanti degli ingredienti succulenti. Eccola bella e pronta per essere servita.
Una Pinsa fragrante e croccante, leggera e gustosa. Tanti aggettivi per un piatto unico, antico e innovativo al tempo stesso: dall’antica Roma, la novità di questi ultimi tempi, che ha reso le pinserie sempre più diffuse in città e sempre più amate da chi ama il buon cibo!
Il continuo aggiornamento del prodotto Pinsa Romana ha dato il via a un ciclo di sviluppo e perfezionamento della ricetta che permette a questo prodotto di essere ai vertici in un settore di rilievo e in continua crescita come quello del food.
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