Tradizioni secolari, buon cibo, arte, storia, cultura e molto altro ancora fanno dell’Italia il Paese più bello del mondo. Tuttavia, molti borghi rischiano di essere completamente abbandonati, siccome sempre più giovani scelgono di tentare la fortuna all’estero.
Secondo l’AIRE (Anagarafe italiani residenti all’estero), tra il 2006 e il 2017 è stato registrato un incremento di espatri pari al 60% (un numero che è in continua ascesa, soprattutto dopo questi ultimi anni, tra pandemia e incertezze). Sono tante le aree che si sono svuotate, specialmente al Sud, e interi Paesi stanno diventando (o lo sono già diventati!) dei borghi fantasma. Per questo motivo, esistono dei progetti a livello nazionale che mirano ad illuminare questi angoli scuri. Progetti di rigenerazione, riqualificazione, ripopolamento e riattivazione di quelle zone del Paese ormai abbandonate da anni. Dal Trentino alla Sicilia, si è pronti a risollevare il nostro Bel Paese e a strizzare un occhio ai giovani, dando loro una speranza per il futuro.
Le iniziative di ripopolamento dei borghi italiani
Tra i vari progetti in cantiere spicca Fondazione Riusiamo l’Italia, creata da Roberto Tognetti, architetto ed esperto nella riabilitazione degli immobili, e Giovanni Campagnoli, docente di economia ed esperto di politiche giovanili. La Fondazione, che non ha fini di lucro, intende promuovere finalità di tipo culturale, come la rigenerazione urbana e il riuso degli spazi dismessi, al fine di creare nuova occupazione giovanile, privilegiando interventi nelle periferie e nelle aree interne del Paese. Riusiamo l’Italia agisce sia come struttura di consulenza che come supporto istituzionale, individuando le condizioni affinché gli spazi possano tornare ad essere dei luoghi culturali. La piattaforma è libera, gratuita e semplice da usare: più si caricano edifici da riutilizzare e più si aiuta l’Italia a valorizzare i suoi infiniti talenti, limitando la cosiddetta “fuga dei cervelli”.
La Grande Occasione è il nome di un altro progetto che coinvolge amministrazioni, cittadini e privati nella riattivazione dei territori marginali nella zona del Monferrato, ma che può essere potenzialmente esportato e replicato ovunque.
L’idea è nata durante il lockdown da Angelo Tibaldero, giovane abitante di questo splendido territorio disseminato da tanti caratteristici borghi, che però hanno subito una sempre più estesa marginalizzazione.