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La storia della pizza ha origini molto antiche, risalenti addirittura al Neolitico.
Fu proprio in questo periodo storico, infatti, che venne scoperta l’agricoltura e che gli uomini iniziarono a coltivare e a cuocere il farro ed i cereali.
Ma siamo solo agli inizi di una storia che affonda le sue radici nell’età della pietra e che, solo dopo millenni, è diventato uno dei prodotti gastronomici più famosi del Mondo!
Ripercorriamo adesso le varie tappe che hanno portato semplici dischi di pane cotti a diventare uno dei maggiori simboli delle eccellenze italiane.
STORIA DELLA PIZZA: DAL LIEVITO DEGLI ANTICHI EGIZI AL FRUMENTO DEI ROMANI
Forse non tutti immaginano che ad avere un ruolo determinante nella storia dell’origine della pizza sono stati gli antichi Egizi.
Furono proprio gli abitanti della Valle del Nilo, infatti, a scoprire il lievito e, di conseguenza, a rendere più morbidi e gustosi gli impasti di cereali.
La lievitazione degli impasti portò inevitabilmente ad un ulteriore grande passo: quello della diffusione del pane.
A cuocere e a consumare le “antenate” dell’attuale pizza furono anche i Romani, ai quali si deve l’introduzione dell’utilizzo dell’attuale frumento, derivato da una selezione di diverse tipologie di farro.
L’impasto, nato dall’unione di questo particolare composto, formata da chicchi di frumento macinati con acqua e insaporiti con sale ed erbe aromatiche, veniva poi cotto sul focolare: il risultato finale era una focaccia, saporita e ideale per accompagnare i cibi.
Ma ai Romani si deve un’altra geniale intuizione: quella di utilizzare questo pane rotondo, che assumeva la forma di un vero e proprio piatto, come un contenitore per le pietanze principali e particolarmente ricche di condimento.
Ecco che le prime focacce rotonde iniziarono ad assumere le sembianze delle attuali pizze.
Ma quale vocabolo veniva utilizzato per indicare questo nuovo prodotto gastronomico che rivoluzionerà per sempre la cucina italiana e la sua storia?
Anche per quanto riguarda l’origine del nome di una delle più antiche pietanze gastronomiche è necessario partire da molto lontano.
Secondo l’Oxford English Dictionary, furono i Longobardi ad importare in Italia nella metà del VI Secolo il termine germanico “bizzo” o “pizzo”, che avevano il significato di “morso”, “focaccia”.
Ma quando fu utilizzata per la prima volta la parola “pizza” per indicare una vera e propria focaccia?
QUANDO E DOVE COMPARE PER LA PRIMA VOLTA IL TERMINE “PIZZA”?
Se credete che il termine “pizza” sia stato coniato a Napoli contemporaneamente alla nascita della celeberrima pizza Margherita vi stupirà sapere che la realtà non è questa.
Per conoscere esattamente quali sono le origini della pizza occorre sapere che le prime attestazioni scritte della parola “pizza” risalgono addirittura al latino volgare del X secolo d. C.
A svelare l’origine di uno dei vocaboli emblema delle eccellenze italiane è stato uno studio condotto da Giuseppe Nocca, docente e storico della cultura alimentare.
Secondo lo studio di Nocca, il termine “pizza” trae origine da un mulino nei pressi del fiume Garigliano che, attualmente, divide il Lazio dalla Campania.
Questo vocabolo, infatti, compare per la prima volta in un documento notarile, il “Codex cajetanus” del 997 d.C., conservato presso la cattedrale di Gaeta.
L’atto aveva come oggetto la locazione di un mulino presso il fiume Garigliano e, all’interno del testo, si legge che, oltre all’affitto, ogni Natale ed ogni Pasqua gli affittuari dovevano corrispondere ai proprietari anche “duodecim pizze”, 12 “pizze”.
Ed ecco che, per la prima volta, compare il termine che a partire da quell’anno indicherà una delle pietanze italiane più famose e che ritornerà in altri documenti posteriori: il vocabolo, infatti, ritorna in altri atti di altre città italiane, come Penne, Pesaro, l’Aquila e Roma.
DALLA SEMPLICE FOCACCIA ALLE PRIME PIZZE “ALLA MASTUNICOLA”
Le origini della pizza come cibo attualmente conosciuto in tutto il mondo risalgono agli inizi del Seicento, quando, sempre più apprezzata dalle popolazioni del Meridione d’Italia, nasce una nuova ricetta, che vede come protagonista il basilico.
Stiamo parlando della pizza detta “alla Mastuinicola”, preparata con strutto, formaggio, pepe e foglie di basilico.
L’evoluzione di questa semplice ricetta è quella che porterà alla nascita della vera e propria pizza.
Ma dove è nata la pizza così come la conosciamo oggi?
Bisogna aspettare la seconda metà del Settecento, infatti, per veder comparire l’unione tra la pasta ed il pomodoro avvenuta nel Regno di Napoli: fu proprio a partire da quel momento che la pizza divenne popolarissima, sia presso il popolo sia presso i nobili, soprattutto i Borboni.
Si racconta, infatti, che Ferdinando I di Borbone, innamorato del gustoso sapore della pizza, avesse addirittura intenzione di introdurla nel menù del regno: per far assaggiare questa deliziosa pietanza alla moglie Maria Carolina decise di farle cuocere nei forni di Capodimonte e di assumere a corte il miglior pizzaiolo di Napoli, Antonio Testa, che divenne chef del regno.
La prima pizzeria nasce ovviamente a Napoli nel 1830: stiamo parlando della storica “Pizzeria Port’ Alba”, ancora oggi in attività, che divenne addirittura un ritrovo per molti intellettuali: basti fare i nomi di Gabriele D’Annunzio, Salvatore Di Giacomo e Alexandre Dumas.
RAFFAELE ESPOSITO E LA PIZZA MARGHERITA: UN’INVENZIONE DEGNA DI UNA REGINA!
Abbiamo raccontato quali sono state le origini, sia storiche che etimologiche, di uno dei cibi più famosi e consumati al Mondo: ma chi ha inventato la pizza?
La leggenda più diffusa e accreditata sulla storia della pizza più famosa, “la Margherita”, è quella che racconta la storia di Raffaele Esposito, proprietario della pizzeria Brandi, che nel giugno del 1889 propose, su invito dei funzionari regi, ben 4 tipologie di pizze alla regina Margherita di Savoia, moglie di Umberto I.
Pare proprio che, tra le varie e deliziose proposte, la regina apprezzò particolarmente quella condita con pomodoro, mozzarella e basilico: ingredienti che ricordavano anche i colori del tricolore italiano.
Le altre pizze preparate per Margherita di Savoia furono, oltre alla Margherita: la storica “Mastunicola”, una condita con pomodoro, alici, aglio, origano e olio e il calzone fritto con ricotta e cicoli.
Ma fu quella con mozzarella, pomodoro e basilico a conquistare il cuore della regina e a diventare un piatto tipico non solo della tradizione culinaria napoletana, ma anche di quella italiana, fino a diventare uno dei cibi più conosciuti al Mondo.
LA PIZZA “PATRIMONIO DELL’UMANITÀ”
Una storia così ricca di tradizione e di memoria storica non poteva non concludersi con un riconoscimento prestigioso: dal 2017 la pizza napoletana è diventata Patrimonio dell’Umanità, mentre il mestiere di pizzaiolo viene riconosciuto come vera e propria arte.
La pizza è senza dubbio una delle eccellenze italiane più rappresentative della storia e della genialità del nostro Paese, vero e proprio vanto della tradizione nostrana: un piatto capace di riassumere, anche nei colori, l’essenza del tricolore.
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